12.04.2009
Allarme mondiale sul cibo . L’allarme mondiale per una crisi alimentare permanente, se gli Stati non si impegneranno per raddoppiare la produzione agricola mondiale, raccoglie le preoccupazioni emerse nel documento elaborato dal G8 degli agricoltori promosso dalla Coldiretti. Anche un autorevole quotidiano come il Financial Times raccoglie l’allarme e spiega che la crisi alimentare avrebbe conseguenze non solo sugli aspetti commerciali, ma anche dal punto di vista sociale e delle relazioni internazionale con effetti diretti sulla sicurezza e stabilità politica generale.
Secondo il rapporto, la produzione mondiale agricola deve raddoppiare per il 2050 per garantire cibo sufficiente alla crescente popolazione mondiale e affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, altrimenti la crisi alimentare degli ultimi due anni nella maggior parte del mondo diventerà strutturale in pochi decenni.
Tra i punti chiave sollevati c’è quello della volatilità dei prezzi agricoli che favorisce le speculazioni, costate in un solo anno - secondo la Coldiretti - 200 miliardi di dollari solo per il grano le cui quotazioni sono crollate di circa il 60%, mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare.
Per combattere la guerra alle speculazioni sui prodotti essenziali per l'alimentazione, in difesa delle imprese e consumatori, serve - afferma la Coldiretti - un accordo per una gestione più attenta delle scorte alimentari, che permetta un riequilibrio della domanda e dell’offerta ed il miglioramento del grado di auto approvvigionamento.
Già nel 2009 sono evidenti i rischi provocati dalle fluttuazioni dei prezzi agricoli e dopo oltre 30 anni per la prima volta la produzione di carne e pollame negli allevamenti statunitensi è prevista in calo come pure le semine primaverili di granoturco e grano. Una tendenza che - secondo la Coldiretti - è destinata ad influenzare i consumi alimentari mondiali considerato che negli Stati Uniti, che sono il principale esportatore di alimenti, si ottiene il 10 per cento della produzione agricola mondiale. Coldiretti spiega che le prime previsioni indicano un raccolto di mais più ridotto in Africa australe, Condizioni di siccità prolungata stanno avendo effetti negativi sulla produzione di grano in Asia, specialmente in Cina per la produzione di grano invernale. Le precipitazioni sono state scarse anche in India. In Sud America, la produzione di grano del 2008 è stata dimezzata a causa della grave siccità in Argentina.
fonte: Enrico e Chicca enrico.chicca@enricomarcora.it
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