Egregio direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica,
intendo informar La di un evento straordinario di cui Lei e i suoi collaboratori, evidentemente, non siete a conoscenza.
E’ nata Internet. Trattasi di una cosa che volgarmente si chiama Rete. Essa permette di visionare su un computer, da ogni parte del mondo, attraverso un collegamento telefonico urbano, siti d’ogni genere. Tra questi siti, molti sono dediti all’informazione. Pensi, Lei clicca, per quanto riguarda l'Italia, sull’indirizzo dell’Unità , del Corriere, della Stampa, di Repubblica, de Il Nuovo e di altre centinaia di siti. Così può leggere, quasi immediatamente dopo le proiezioni della Mostra, notizie, apprezzamenti sul film appena dato in pasto ai critici. Non occorre aspettare i giornali di carta. Tutti, in un batter d’occhio, da Pechino a Berlino, dall’Alaska all’Irak, possono attingere a questo materiale. Un vero miracolo dell’epoca moderna.
I giornalisti addetti a tali testate on line, avrebbero diritto ad una precedenza assoluta, negli ingressi al Palagalileo, alla sala Volpi, alla sala Bnl dove sono organizzate le visioni cinematografiche.
Sa invece che cosa succede? Entrano prima i cosiddetti quotidianisti, in altre parole i critici dei vecchi giornali di carta, poi i collaboratori dei periodici, poi gli addetti alle varie industrie del settore e, infine, i cosiddetti Media Press, vale a dire noi che collaboriamo con l’informazione on line. Ultime le povere masse diseredate, composte da professori universitari e studenti, con i cosiddetti "accrediti cinema".
Capita spesso, come ieri sera per il film di Bellocchio, che quelli dell’on line, quelli di Internet, appunto, (oltre a professori e studenti), rimangano in gran parte a bocca asciutta, esclusi per la troppa ressa. Tutto ciò nasce, crediamo, dal fatto che non si è ancora diffusa, tra gli organizzatori della Mostra, la notizia della nascita della rete con tutti i nessi e connessi. Occorre correre ai ripari e informare anche i vigorosi commessi che sbarrano le porte d’ingresso alle varie sale. Grazie.
di Bruno Ugolini
da www.unita.it