Una diffida a tutte le regioni italiane che in materia di ogm non hanno seguito la linea di "tolleranza zero" del Piemonte, affinche' non applichino il protocollo che prevede il ritiro del mais da parte delle multinazionali fornitrici delle sementi, che lo utilizzerebbero per scopi diverso da quello alimentare.
L'iniziativa, lanciata ieri in una conferenza stampa a Torino, e' dei Verdi che in questo modo accompagnano la decisione del Tar che ha respinto il ricorso delle multinazionali avverso il provvedimento della Regione Piemonte che stabiliva la distruzione del mais gm.
"Il mais geneticamente modificato coltivato illegalmente in Italia- sostiene il leader del 'sole che ride' Alfonso Pecoraro Scanio- non puo' essere utilizzato in alcun modo, neppure per la produzione di combustibile. E' un corpo di reato, farne uso equivarrebbe a coltivare canapa indiana per utilizzarla in campo tessile, il che non e' permesso. Per questo, abbiamo deciso di inviare diffide a tutte le regioni che hanno sottoscritto un protocollo per l'utilizzo del mais illegale. Se decideranno di andare comunque avanti per la via intrapresa, ricorreremo alle vie giudiziarie''.
''La Lombardia e le altre regioni che ne hanno seguito l' esempio - ha aggiunto - hanno scelto il sotterfugio per aggirare la legge. Una scelta siffatta equivale all' introduzione del transgenico come un dato di fatto, perche' non e' possibile isolare le coltivazioni geneticamente modificate dalle altre. Per questa via si arriva a un danno ambientale irreversibile e si vanificano tutti gli sforzi fatti in questi anni dall' agricoltura italiana nella direzione della biodiversita' e del biologico''. Garantisce il presidente dei Verdi: "siamo pronti a ricorrere in ogni sede giudiziaria per difendere il principio della 'tolleranza zero' che significa diritto di scelta per consumatori e agricoltori".
Il pronunciamento del Tar di oggi, e' il commento di Pecoraro, "rappresenta la vittoria dell'interesse nazionale su quello 'multinazionale', oggi in Piemonte e' stata vinta una battaglia, ora ci si deve preparare per combattere e vincere la guerra''. La prossima tappa sara' la legge sulla coesistenza fra geneticamente modificato e 'ogm free' auspicata dall' Unione Europea. ''Se la Ue ci costringera' a fare la legge - annuncia il leader dei Verdi - chiederemo a chi vuole coltivare prodotti ogm di dimostrare che cosi' facendo non arreca danno alle coltivazioni vicine. Ma questo - conclude - e' un fatto impossibile''".
Gli fa eco la deputata Laura Cima: "siamo soddisfatti, ma e' davvero scandaloso il comportamento del governo, in particolare del ministro Sirchia, che ha bloccato i controlli delle sementi alle frontiere, proprio quei controlli che noi Verdi nel governo della scorsa legislatura avevamo imposto".