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Genova, lido, grigio cemento di Andrea Agostini
26.04.2009

LIDO - GENOVA . GRIGIO CEMENTO E IL GIOCO DELLE MIEE ROSSA VERDE BLU Ebbene si, crisi o non crisi i finanzieri e i cementificatori non demordono e puntano sulla perla delle perle: Il Lido di Genova, con una operazione speculativa, case sul filo di costa , che esci di casa e ti tuffi in mare.

E come al solito ogni speculazione lancia una imponente operazione di marketing e cosi' si parla di ambientalizzazione, di utilizzare nuove tecnologie, di togliere brutture...... tutto fumo, perchè alla fine dietro le parole ci sta la speculazione, 25 appartamenti al posto delle gabine, minimo 70 mq ( ovviamente esclusivi, per famiglie molto, molto benestanti ) , si parla di 10.000 euro al metroquadro....proprio un sogno per chi fara' l'affare ( che vantando un lungo periodo al servizio delle multinazionali del tabacco non è proprio quel che si puo' chiamare un benefattore dell'umanità ).

Però, però, per concludere l'affare, rilevare lo stabilimento balneare dai proprietari attuali e cambiare il volto della passeggiata a mare di Genova ci vorrebbe un aiutino..... sarebbe necessario che il consiglio comunale votasse una variante di destinazione d'uso, perchè quell'area , pur privata e non in concessione, è vincolata ad un utilizzo abitativo e quindi senza la variante non sarebbe possibile costruire appartamenti e in tal caso tutta la meraviglia, il progetto di cambiare il volto di un'area degradata ( al solito la speculazione usa sempre il degrado dell'area come scusa per il cemento ), verrebbe a cadere e i genovesi continuerebbero ad andare al Lido a fare il bagno felici e contenti come da decenni.

Tutto è predisposto, le ruspe rombano, le impastatrici ruotano a settembre si parte...... Ma c'è un ma: Il Consiglio Comunale di Genova ha votato le linee di indirizzo del nuovo Piano Urbanistico nel gennaio scorso e poche settimane fa in un applauditissimo intervento pubblico a Boccadasse il nuovo responsabile dell'urbanistica in Comune, l'architetto Tomiolo ha chiarito in maniera molto perentoria che in coerenza con quel voto l'Amministrazione non intende più autorizzare varianti al PUC esistente, per il pregresso si cercherà di fare aggiustamenti per il futuro fine.

E poi ci sono la linea rossa, la linea verde, la linea blu.

La Sindaco Marta Vincenzi lo ha detto chiaramente nelle sedi istituzionali ( Consiglio Comunale ) e sui giornali: basta cementificazione della costa, fienili che diventano villette, cantine che si trasformano in box, gabine trasformate in case di lusso.

E si, perchè sono due anni che ogni volta che i cittadini e le associazioni ambientaliste protestano la Sindaco ci dice che lei non può far niente, sono progetti approvati dalla giunta precedente , se li bloccassimo ci sarebbero cause risarcitorie a non finire.........

Bene, l'operazione speculativa a fil di costa proposta per il Lido è il banco di prova della coerenza programmatica della nostra Sindaca.

Di appartamenti sul mare per straricchi ottenuti in cambio di palestre, scuola nautica e ristrutturazioni ( sempre in mano ai privati ) non se ne parla, se i privati vogliono rinnovare i loro impianti si discuta nei modi nei tempi e nei luoghi giusti della qualità architettonica e degli impatti, ma varianti per costruire sulla linea di costa a favore di pochi e ricchissimi genovesi e non no, sarebbe un oltraggio ai programmi e alle linee di votate, alla illuminante serie di condivisibilissime ripetute dichiarazioni del nostro Renzo Piano, gloria genovese nel mondo e grande consulente e supervisore delle linee urbanistiche ( rossa , verde, blu ) su cui verra' preparato il nuovo Piano Urbanistico Comunale.

Ed è proprio la questione urbanistica la più spinosa, non si tratta tanto di costruire o non costruire o come farlo, ma dell'idea di città e del suo rapporto col mare che l'Amministrazione Comunale ci vuole proporre.

La linea di costa genovese, dalla Foce a Nervi è un tutto unitario che decenni di speculazione selvaggia e amministrazioni compiacenti hanno frantumato in mille pezzettini ognuno con una sua ragione ( spesso orrenda ), ma del tutto estraneo ad una idea programmatoria, ad un pensiero urbanistico complessivo e pensare che l'operazione speculativa progettata per il Lido possa essere disgiunta da una progettualità generale proposta e votata in Consiglio Comunale, da una pianificazione trasparente e condivisa è un non senso, l'impatto di questa operazione e purtroppo delle altre trasformazioni proposte e in corso di valutazione avrebbe una ricaduta sulla qualità ambientale, sui processi di erosione della costa, sul sistema fognario, sulla mobilità e determinerebbe un totale collasso ambientale in un punto fondamentale e qualificante del tessuto urbano della città e della sua identità.

Bene l' Amministrazione ha indicato un percorso, democratico e trasparente per la redazione del Piano Urbanistico Comunale che sarà pronto nel 2010, confrontiamoci tutti,ambientalisti, imprenditori, cittadini, politici a costruire insieme un progetto sostenibile e condiviso, un progetto che guardi al futuro senza scordare il passato, che duri i 10 anni previsti dalla legge senza essere polverizzato dalla massa di varianti proposte votate e realizzate nei decenni precedenti.

In fin dei conti cosa sono due anni.....fermiamo le ruspe e le betoniere e utilizziamole, se serve, dove serve, come serve alla città non ai signori delle banche e del mattone che per interposta persona hanno fatto il bello e cattivo tempo da decenni ( cattivo, cattivissimo ).

Andrea Agostini

del Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova

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