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Fiat-Opel, sindacati italiani e tedeschi sono uniti.
16.05.2009

Fiat-Opel, sindacati italiani e tedeschi sono uniti. Incontro a Francoforte tra tutte le sigle di categoria. Fiom e Fim: "Siamo preoccupati, ma c’è totale intesa con i colleghi tedeschi: nessuno stabilimento in Europa deve chiudere". Epifani insiste: "Il governo convochi subito un tavolo"

Continuano a rincorrersi le voci su un serio ridimensionamento di due stabilimenti italiani della Fiat. Nuove preoccupazioni sono emerse oggi (13 maggio) dall’incontro a Francoforte tra i sindacati italiani e tedeschi, che si sono dati appuntamento per scambiarsi informazioni e defnire strategie comuni in vista della probabile fusione tra il Lingotto e la Opel. Per la Fiom c’era il segretario nazionale Enzo Masini: "Dalle notizie fin qui emerse – ha detto il sindacalista dopo l’incontro – si conferma la preoccupazione che il piano Fiat possa contenere rischi anche per gli stabilimenti italiani".

Le organizzazioni dei lavoratori presenti a Francoforte hanno concordato sul fatto che un giudizio completo potrà arrivare solo quando saranno chiari e conosciuti i suoi aspetti industriali, finanziari e occupazionali. Intanto, aggiunge Masini, "è importante che sia stata condivisa da subito l’idea di respingere qualsiasi tentativo di contrapporre fra di loro le varie situazioni nazionali e i vari siti produttivi interessati dagli sviluppi della situazione. Con una totale intesa fra i sindacati, è stato ribadito che va rifiutata l’ipotesi di chiusura di qualsiasi stabilimento e che, qualora il piano di integrazione fra le varie società vada avanti, per affrontare la crisi che colpisce oggi il mercato dell’auto devono essere ricercate soluzioni solidaristiche".

Se l’operazione Fiat-Opel andasse in porto, ha detto all’Agi il segretario nazionale della Fim Cisl Bruno Vitali, anche lui oggi a Francoforte, verrebbe messo "in discussione" lo stabilimento di Termini Imerese e ridimensionato quello di Pomigliano. "Continueremo a vederci – ha aggiunto – e stiamo ragionando sull’istituzione di un gruppo di lavoro europeo sulla vicenda auto". Ad ogni modo "le informazioni che ci hanno dato i tedeschi ci preoccupano moltissimo" e quindi i sindacati vogliono "verificarle". Alla luce di ciò, ha concluso conclude, "diventa urgente un incontro con il governo".

Oggi il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha detto che il Lingotto deve poter lavorare "senza intralci" per chiudere con Opel e che le parti saranno convocate "al momento opportuno". Ma l’incontro è chiesto ormai da mesi anche a livello confederale dalla stessa Cgil, come ha ricordato in mattinata il leader di Corso Italia Guglielmo Epifani: "Se aspettiamo che si chiudano o meno gli accordi con gli altri, corriamo il rischio di discutere solo le conseguenze di quegli accordi. Prima si apre questo confronto tra Fiat, noi e governo e meglio è. Non vogliamo trovarci di fronte a scelte che vengono fatte con altri soggetti fuori dall’Italia e ricadute poi tutte sul fronte italiano".

Richiesta rilanciata anche dai segretari generali delle tute blu Giuseppe Farina (Fim), Gianni Rinaldini (Fiom) e Antonino Ragazzi (Uilm), che sempre oggi hanno scritto una lettera al premier Berlusconi chiedendo "di fissare una data di incontro urgente in cui sia possibile aprire un confronto con il governo" sul futuro della Fiat e, quindi, "del più importante settore industriale del nostro paese". "Non è accettabile – hanno dichiarato congiuntamente i tre dirigenti sindacali – che mentre da parte nostra e di altri soggetti, a partire dalla Conferenza delle Regioni, è stato già ripetutamente chiesto un incontro in cui si sviluppi un confronto istituzioni e parti sociali sui piani della Fiat, alcuni esponenti del governo lascino intendere, con le loro dichiarazioni, che sarà possibile avviare tale confronto solo a cose fatte, ovvero dopo che la stessa Fiat abbia già concluso le trattative in corso con Chrysler e General Motors Europa".

Sulla base di queste considerazioni assume un valore ancora maggiore la manifestazione unitaria di tutti i lavoratori della Fiat che Fim, Fiom, Uilm e Fismic terranno a Torino sabato 16 maggio. Manifestazione il cui scopo, ha concluso Masini, "è appunto quello di ottenere che finalmente si apra nel nostro paese un tavolo attorno a cui governo, Conferenza delle Regioni, Fiat e sindacati possano discutere sul futuro del gruppo e anche del settore automotive complessivamente inteso".

fonte: http://www.rassegna.it:80/articoli/2009/05/13/47004/fiat-opel-sindacati-italiani-e-tedeschi-sono-uniti

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