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Essere antifascista oggi
31.05.2009

Essere antifascista oggi. "L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo". (Pier Paolo Pasolini, Vie Nuove n. 36, 6 settembre 1962)

Sono tempi difficili, e lo scenario odierno è assai peggiore di quello descritto da Pasolini. Ora che, con la crisi economica, il benessere va scemando, resta solo la stupidità, l’incultura, il perbenismo, l’arroganza, il grigiore di violenze e soprusi quotidiani. La marea dello "sviluppo" si ritira e lascia solo scorie e detriti.

In questo quadro, il neofascismo si manifesta con nuove forme, alcune evidenti, altre molto più subdole e mascherate, tutte aggressive e violente. Cerca di ricostruirsi una legittimità sociale, utilizzando immaginari e slogan dell’ideologia politico-istituzionale della "sicurezza" che semplifica, nasconde, mistifica, propaganda miti razzisti e istiga all’odio sociale.

L’incredibile aumento degli episodi di violenza in Italia nei confronti di attivisti politici, gay, lesbiche, trans, migranti, rom e sinti, senzatetto, mendicanti e di quanti appaiano "non allineati" sono solo la punta dell’iceberg di una diffusa cultura dell’intolleranza. Questi episodi trovano terreno fertile nel cortocircuito tra politica e società che fa dell’egoismo, dell’arroganza e della sopraffazione i nuovi valori culturali della "modernità".

La reazione della società civile diventa più difficile e complessa e, certamente, molte delle forme note dell’attivismo e della contestazione antifascista risultano superate dall’evolversi del panorama sociale.

Diventa forte il bisogno di confrontare percorsi e condividere risorse e saperi con tutti coloro che sentono la necessita di opporsi ad una delle peggiori derive razziste, xenofobe e sessiste della politica e della società italiana. Portiamo nel cuore e nella mente l’impegno e il sacrificio di ieri dei nostri partigiani, i valori di giustizia sociale, di libertà ed eguaglianza che hanno animato la loro resistenza.

Da qui il desiderio di rispondere, con le armi della cultura e della critica, alla violenza predicata e praticata con le parole, le leggi, i cancelli dei CIE, con i bastoni delle ronde e con le sempre più frequenti aggressioni ad opera di gruppi neofascisti.

Sentiamo forte la necessità di non rimanere in silenzio in un clima generale di smobilitazione dei valori della Resistenza, dei diritti fondamentali dell’uomo e delle stesse basi della convivenza civile. Vogliamo ri-affermare nella società che la casa, la salute, la cultura, l’ambiente, la dignità nel lavoro, sono diritti di TUTTI e di TUTTE senza distinzioni di sesso, di religione o di nazionalità.

Pensiamo che delegare il progresso politico, sociale e culturale della nostra realtà sia un grossolano errore. L’autodeterminazione rappresenta per noi uno strumento privilegiato da cui partire per ricostruire una sensibilità comune forte, capace di indignarsi di fronte alla prepotenza, l'esclusione, l'ingiustizia.

Per questo, invitiamo fin da ora singoli, gruppi, associazioni e movimenti a collaborare alla costruzione di questo festival sociale. Un grande momento di condivisione per socializzare percorsi, condividere e confrontare idee, proposte e risorse; l’occasione per sperimentare nuovi linguaggi e ridisegnare immaginari collettivi; per stimolare la nascita di nuove relazioni e dotarci di una "scatola degli attrezzi" per analizzare e agire nei confronti del fascismo che minaccia il nostro tempo.

I 5 giorni del festival saranno attraversati da tavoli di discussione tematici, seminari, workshop tecnici, presentazioni di libri, video, progetti, concerti e spettacoli teatrali, rassegne di fumetti e mostre fotografiche, e quant’altro riusciremo a costruire grazie agli stimoli e alla disponibilità di coloro i quali vorranno contribuire alla sua realizzazione. Vogliamo sperimentare un metodo nuovo già nella costruzione dell’evento, decentrato e partecipato, aperto ai contributi di quanti si riconoscono nella cultura e nei valori dell’Antifascismo.

La centralità dell’iniziativa sarà data ai diversi contenuti, espressione di una cultura che amiamo definire antifascista, che affonda le sue radici nei concetti di giustizia, eguaglianza e solidarietà.

Fonte: http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=91476487810&h=zCCJX&u=5D011&ref=mf

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