False pesche gialle italiane Lo denuncia la Coldiretti .Coldiretti ha presentato un esposto al Garante della concorrenza e del mercato contro la pubblicità ingannevole di Conad Adriatica che annuncia "pesche gialle italiane" a 1 euro/kg nei suoi supermercati. Ritiene Conad responsabile di aver arrecato danno ai produttori di pesche italiane
È stato presentato nei giorni scorsi l'esposto di Coldiretti al Garante della Concorrenza e del Mercato contro la pubblicità ingannevole di Conad Adriatica che annuncia "pesche gialle italiane" a 1 euro/kg nei suoi supermercati, che poi nei punti vendita si sono rivelate in realtà spagnole. Dopo aver annunciato il ricorso già venerdì scorso, Coldiretti di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (insieme alle associazioni consumatori Adoc ed Adiconsum) - informa una nota dell'organizzazione - hanno inviato tutta la documentazione all'Autorità , chiedendo la procedura d'urgenza per sospendere la campagna e l'apertura di un procedimento nei confronti della catena di distribuzione, responsabile di aver "messo in atto una pubblicita ingannevole nei confronti dei consumatori e creato le condizioni per arrecare danno ai produttori di pesche italiane".
Nel frattempo Coldiretti ha rilevato che la distribuzione di depliants con la promozione di "pesche italiane" prosegue ininterrotta, nonostante in diversi supermercati il consumatore continua a trovare a quel prezzo solo prodotto spagnolo. Coldiretti ribadisce di non essere contraria all'importazione di prodotti esteri, a patto che venga mantenuta un'assoluta trasparenza sul mercato, evitando di spacciare per italiano un prodotto estero, che non risponde neanche alla qualità dichiarata.
«La maggioranza delle pesche - informa ancora Coldiretti - non corrisponde infatti al calibro 'A' annunciato nella pubblicità , ma è di calibro 'B'». Secondo Coldiretti, l'immissione sul mercato di pesche di incerta qualità , in anticipo sulla stagione del prodotto italiano, provoca un danno ai frutticoltori italiani e, in questo caso emiliano-romagnoli, perchè rischiano di disaffezionare i consumatori a questo frutto.
«Si tratta di una vicenda - commenta ancora Coldiretti - che acuisce una crisi produttiva che in Emilia Romagna ha già portato dal 2000 al 2008 ad un calo delle superfici dedicate a pesco e nettarine da 16.000 a 11.300 ettari, con la scomparsa di un terzo di questa coltura dalla nostra regione, che pure può fregiarsi del marchio Igp (Indicazione geografica protetta)».
Fonte: Agi