21.06.2009
UISP."ACCENDIAMO LA NOTTE": "IL MOVIMENTO, UNA RISPOSTA CREATIVA CONTRO LA CLAUSTROFOBIA DELLA PAURA. E POI LO SPORT HA CAMBIATO LA MIA VITA". intervista a Cinzia Leone
Abbiamo intervistato l’attrice Cinzia Leone che, insieme alla giornalista Giuliana Sgrena, è stata la testimonial di "Accendiamo la notte", la marcia-passeggiata organizzata dal Coordinamento nazionale donne Uisp che nella serata di sabato 13 giugno ha illuminato le vie di un quartiere periferico di Roma, il Quadraro-Cinecittà , per gridare i diritti delle donne e la loro denuncia contro la violenza.
Qual è il tuo rapporto con lo sport? "Faccio un allenamento costante, intenso e specifico, grazie al quale ho superato una paralisi. A 32 anni, a causa di un aneurisma congenito ho avuto un’emiparesi grave del lato sinistro del corpo. Con l'attività fisica sono riuscita a recuperare totalmente la funzionalità . In questo senso mi sento una sportiva. La possibilità di lavorare sul proprio corpo è una forma di disciplina ed è per me fonte di grande gioia. Dopo ogni allenamento, le sensazioni che provo, la sensazione di aver potenziato il mio fisico, mi fa sentire viva e libera. Sensazioni simili le provo soltanto quando sono sul palcoscenico. Spesso mi sento dire che nei miei spettacoli dimostro un’agilità pazzesca. Dopo quello che ho affrontato, è per me una frase di una potenza inaudita. Io ne sono consapevole e ciò significa sentirmi libera. Credo che l’impegno sul proprio corpo sia una forma di libertà ".
"Credo che l’attività motoria influisca principalmente sul rapporto con se stessi. Fare sport significa riappropriarsi del proprio corpo. E’ un modo di sentire se stessi, di conoscere il proprio fisico. Ed ovviamente tutto ciò è strettamente collegato al benessere psichico. Io ho lavorato molto ad esempio sulla paura, la paura di dovermi confrontare con l’incapacità di riuscire a muovermi. E’ un impegno ma è allo stesso tempo un divertimento straordinario. E poi ci sono mille possibilità , mille discipline, per andare alla scoperta del proprio corpo".
Perché hai deciso di sostenere l'iniziativa del Coordinamento donne Uisp? "Perché l’ho interpretata come una risposta creativa, rispetto alla cupezza che l’argomento in se genera. Una risposta creativa che prova a fare un percorso di libertà , rispetto alla paura che immobilizza. Una proposta creativa ed intelligente che si contrappone all’angoscia claustrofobica di essere violentata. Un invito a oltrepassare la prigione della paura e a vivere il proprio corpo con gioia e creatività ". (F.Se.)
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