Welfare Italia :: Ambiente :: Quarto.Il mostro davanti al TAR Invia ad un amico Statistiche FAQ
3 Maggio 2024 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Quarto.Il mostro davanti al TAR
5.07.2009

CHIAPPARO, IL MOSTRO DAVANTI AL TAR - a nome delle centinaia di abitanti della zona, tra Apparizione e Quarto, un avvocato presenterà ai giudici amministrativi la richiesta di sospensione ed annullamento dell'autorizzazione della Provincia che aveva dichiarato l'impianto "compatibile" con i vincoli paesaggistici -

Approda al TAR la protesta contro l'orrendo maxi fungo metallico installato alla fine dello scorso aprile sulla collina del Chiapparo, tra Apparizione e Quarto, dove la città si fonde con la campagna e viceversa, spicchio suggestivo di Liguria tutelato da un decreto ministeriale che ne certifica la bellezza. Nei prossimi giorni infatti a nome delle centinaia di abitanti della zona che si sono mobilitati raccogliendo firme e fondi per avviare la battaglia legale, l'avvocato Daniele Granara presenterà ai giudici amministrativi la richiesta di sospensione ed annullamento dell'autorizzazione rilasciata dalla Provincia che aveva dichiarato l'antennone "compatibile" con i vincoli paesaggistici. Al di là dei timori sulla salute, questione aperta, potrebbe essere quello "ambientale" il grimaldello per forzare l'immobilismo istituzionale e minare le basi dell'impianto per i cellulari eretto per conto di un pool di compagnie telefoniche. L'installazione era avvenuta alla fine di di aprile con un blitz degno di un film di James Bond con truppe "dal cielo e da terra". Un elicottero che volteggia a bassa quota dal quale verricellare i materiali, squadre di operai e di tecnici affannate ad assemblarli e mettere così in funzione il "mostro" metallico. Con gli abitanti della zona storditi da cotanta determinazione e, una volta superato lo choc, saliti in fretta sulle barricate per non rassegnarsi alla convivenza con quell'enorme fungo innaturale. Dal Municipio Levante avevano risposto che sotto il profilo burocratico l'impianto era in regola.

"Interpellato" dal consigliere Fabio Broglia l'assessore regionale all'Ambiente, Franco Zunino, aveva scaricato ogni competenza sulla Provincia. L'ARPAL aveva eseguito sopralluoghi e rilievi senza però, almeno da quello che risulta, identificare elementi di irregolarità. Erano seguiti dibattiti pubblici, assemblee con la partecipazione degli abitanti di Via Shelley e di Apparizione, pure qualche momento di tensione con i proprietari del terreno sul quale è stato installato l'antennone, consulti legali, l'appoggio di Italia Nostra, la minaccia di inscenare blocchi stradali in Corso Europa. Settimane incandescenti alla ricerca di una strategia potenzialmente vincente con la quale articolare e finalizzare la protesta. Il punto debole del mostro è stato individuato nella, secondo gli abitanti della zona e l'avvocato Daniele Granara al quale si sono rivolti, "palese" violazione delle norme a tutela dell'integrità paesaggistica della zona sancita dal decreto ministeriale del 1954 e ribadita nel 2004 da un decreto della Regione Liguria che aveva inserito la zona del Chiapparo tra quelle di pregio e quindi da proteggere. Di qui la richiesta di sospensiva dell'autorizzazione all'installazione dell'impianto concessa dalla Provincia che sta per essere presentata al Tar. Il ricorso è stato finanziato con una colletta di quartiere.

Andrea Ferro - Corriere Mercantile - edizione di Genova.

SAN MARTINO, DUE ANTENNE TRA ASILI E OSPEDALE.

In Via Lagustena la lotta contro la maxi antenna sistemata a gennaio sul tetto di un edificio e così imponente da laterare la sky line del quartiere prosegue nonostante gli immobilismi istituzionali.

Arpal aveva promesso l'installazione di una centralina fissa per misurare costantemente le emissioni ma finora dell'apparecchio non c'è traccia. Contro il "fungo" metallico sono state raccolte 500 firme.

La zona in cui sorge è assai particolare per l'alta densità di siti sensibili: due asili nido, una scuola elementare, una media, un monastero, un istituto per anziani che sta per essere inaugurato, il Pronto Soccorso dell'ospedale San Martino. Ad aprile intanto su un altro edificio del quartiere è stato installato un secondo impianto per la telefonia cellulare. (a.f.)

 

Trasmissione per conto del coordinatore all'elettrosmog di Italia Nostra Giorgio Doro

Welfare Italia
Hits: 1812
Ambiente >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti