20.07.2009
Apprendiamo dalla stampa cittadina di questi giorni due importanti "novità " che non possono far altro che aumentare la nostra preoccupazione: la conferma dell'ipotesi di costruzione del nuovo stadio cittadino e di un nuovo centro commerciale nella zona aereoportuale di Sestri Ponente e lo spostamento a S.Martino dei vigili ambientali.
Notizie queste che ci portano ad avere l'ennesima spiacevole sensazione di abbandono da parte dell'Amministrazione Comunale.
Siamo assolutamente concordi con le dichiarazioni all'unanimità del Consiglio Municipale VI Medio Ponente, che esprimendo la propria contrarietà alla realizzazione di tali opere in area aeroportuale, mette in evidenza i rischi sia dal punto di vista viario sia da quello economico che, "a causa del drenaggio finanziario che ne conseguirebbe, rischia di essere un fattore di impoverimento non solo economico, ma anche sociale ed urbanistico delle cittadine di Sestri Ponente e Cornigliano, le cui economie sono ampiamente basate sull'attività commerciale dei piccoli e medi operatori che, contribuendo a rendere vivaci ed attraenti tali realtà urbane, ne evitano il declino verso standard di vita "periferici", e che fanno dichiarare ad ASCOM che questa scelta sarà "una rovina per la città ".
La sensazione è quindi di trovarsi di fronte ad una nuova grande speculazione edilizia su un territorio che ha già problemi enormi.
Soprattutto ci chiediamo ancora una volta quando inizieremo a vedere il promesso segnale di discontinuità rispetto alle precedenti giunte del Comune di Genova, visto che per questo progetto non si può certo parlare di una gravosa eredità , come è stato fatto per altri scempi attualmente in corso di realizzazione, ma di una volontà precisa.
Com'è possibile pensare di inserire una ulteriore opera in una zona estremamente carica di traffico pesante e già ricca di contraddizioni, quali unità densamente abitate, nuovi quartieri dichiarati come lussuosi, l'aeroporto sempre in bilico, il massiccio intervento di Erzelli, le aree di Cornigliano ancora da gestire su cui in tanti allungano lemani ed in pochi non vogliono toglierle, il petrolchimico in attesa di ricollocazione, i container che, appena si libera uno spazio, vengono accatastati, le aree di deposito dello smarino della Gronda, i probabili tombamenti con le risulte del Terzo Valico, il tutto sotto lo stesso plumbeo cielo risultato della combustione dei rifiuti.
Come mai un'amministrazione pubblica riesce sempre a trovare lo spazio per stadi, parcheggi, centri commerciali e centrali elettriche, mentre creare uno spazio pubblico, anche di servizio come le isole ecologiche, è un'impresa impossibile di fronte a cui tutti allargano le braccia?
Come si fa a parlare di recupero del rapporto dei genovesi col mare e poi costruire un mastodonte frontemare di quasi 50 metri d'altezza? Forse che a Ponente non siamo genovesi?
Eppure quando si parlava di ben meno impattanti e più distanti pale eoliche sulla diga foranea, abbiamo assistito alla levata di scudi.
Insomma, qual'è la visione di città del futuro di questa giunta? E che ruolo vogliamo assegnare al Ponente?
Ancora una volta dovremo essere sacrificati? Che dire infine di fronte alla scelta di allontanare ulteriormente il comando dei vigili ambientali a S. Martino e rendere quindi ancora più remota la possibilità di un pronto intervento su una qualsiasi emergenza causata delle varie pericolose situazioni di cui il Ponente abbonda?
Pertanto auspichiamo che l'Amministrazione Comunale faccia proprie le ragioni di contrarietà suesposte e coinvolga, una volta tanto, la popolazione di Sestri Ponente e Cornigliano nelle decisioni che riguardano il loro territorio. Il dibattito pubblico sulla Gronda autostradale ha dimostrato quante competenze e buonsenso siano disponibili sul territorio: se l'interesse primario è quello della comunità , è il momento di dimostrarlo mettendole in gioco.
La Segreteria
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Associazione Amici del Chiaravagna
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16153 Genova-Sestri Ponente
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