17.04.2003
 "I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento a intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza"
L'articolo 68 della Costituzione è stato modificato nel 1993 con una legge costituzionale che trovava il consenso di tutte le maggiori forze politiche: limiti ben precisi sono stati posti all'istituto dell'immunità dei parlamentari, spesso utilizzato in passato con notevoli abusi, per coprire veri e propri scandali. Ora, per iniziare un procedimento penale nei confronti di un parlamentare o per dare esecuzione a una sentenza irrevocabile di condanna nei suoi confronti non è più necessaria l'autorizzazione a procedere della Camera cui appartiene.
Notizie sempre più insistenti parlano però di progetti di legge, o addirittura di possibili colpi di mano tramite emendamenti a testi già in discussione, allo scopo di ripristinare la situazione precedente e bloccare così qualsiasi tipo di procedimento giudiziario per tutta la durata del mandato: e questo non solo per le più elevate cariche pubbliche, ma per tutti i membri del Parlamento. Si tratta di un passo indietro inammissibile, oltre che di un'autentica provocazione. Forme di immunità più o meno totale sono incompatibili con i diritti dell'uomo, ovvero di coloro che subiscono i reati. Non si condivide l'ipotesi di soluzioni che possano contribuire a trasformare uno strumento di garanzia in un privilegio.
IN DIFESA DEL DIRITTO DI TUTTI I CITTADINI DI CONOSCERE L'ESITO DEI PROCESSI IN CUI SONO IMPLICATI I RAPPRESENTANTI DA LORO ELETTI, PER UNA GIUSTIZIA REALMENTE AMMINISTRATA IN NOME DEL POPOLO
I Girotondi di Milano, Le Girandole, Communitas 2002, Articolo 21
organizzano
GIOVEDI' 17 aprile 2003
dalle 11 alle 19
un presidio informativo davanti al Palazzo di Giustizia di Milano
Per informazioni: Girotondi di Milano, tel. 340/6258453
Welfare Italia
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