18.08.2009
LA LANTERNA DI EMILIANO di Antonio V. Gelormini Il vero problema non è il doppio incarico. La querelle sull'incompatibilità tra la carica di Sindaco e quella di Segretario Regionale del PD, altro non è che il tentativo di porre argine all'incedere inarrestabile del cosiddetto ciclone Emiliano. Un fenomeno difficilmente contenibile nelle logiche di partito, tipiche dei manuali formativi delle Frattocchie o dei bizantinismi di scuola democristiana.
Una realtà finora utile e determinante per la tenuta del centrosinistra, non solo a Bari o in Puglia, che per sopravvivere a se stessa non può che continuare a tenere l'iniziativa. Costringendo i partiti a starle dietro. E sapendo che alla prima esitazione la sorte sarebbe bella che segnata. Con tanti saluti alla primavera, agli entusiasmi ed alle speranze accese in una stagione unica e ricca di cambiamenti, oltre che di risultati e di riconosciuta carica innovativa.
Dettare l'agenda è impegno di non poco conto. L'impressione colta, in questi giorni, è quella di un Michele Emiliano con la lanterna. Non è chiaro ancora se alla ricerca di qualcosa o nell'esortazione a seguirlo su un percorso ancora inesplorato, magari insidioso, ma vitale per il futuro di un'esperienza politica tutta pugliese, che vuole essere modello per il Sud e trama segnata per il mosaico nazionale di un ritrovato Partito democratico.
Il patto d'acciaio Vendola-Emiliano, grazie allo straordinario risultato raccolto dal sindaco di Bari, ha assunto i contorni di una vera e propria "linea Maginot", costringendo anche gli spiriti più restii ad esprimersi a favore della ricandidatura del "Rivoluzionario gentile" alla presidenza della regione. Forse nella segreta speranza di sgombrare il campo congressuale di ottobre dalla presenza incombente, e per taluni ingombrante, del segretario regionale uscente del PD.
Il problema adesso sembra essere la tenuta, almeno fino all'appuntamento delle regionali 2010. In tal senso, diventano cruciali sia la tappa del congresso, che la sfida successiva delle primarie. Perché, come dice lo stesso Emiliano: "Oggi abbiamo il dovere di far tornare in Puglia il Pd Regionale.
E, semmai, portare le istanze e le ragioni del Pd pugliese in quello nazionale, non viceversa". Per questo, all'orizzonte non troppo lontano del significativo giro di boa del nuovo assetto regionale pugliese, potrebbe anche delinearsi una proroga della segreteria Emiliano fino alla prossima primavera ed ai relativi esiti elettorali. Per poi affidare le sorti del partito in mani amiche ed operose.
Lungo questa linea è facile che la luce della lanterna, tenuta alta dal sindaco di Bari, possa infine servire a dar vita al fascio intermittente di un faro, all'imbocco del porto del nuovo PD. E il nocchiero col quale affrontare le colonne d'Ercole delle primarie, potrebbe avere lo sguardo vispo e rassicurante di Guglielmo Minervini.
gelormini@katamail.com
|