20.08.2009
Imposimato: Il rilancio della costituzione del 1948 Note di Ferdinando Imposimato. Il rilancio della costituzione del 1948. Il piano Bossi- Berlusconi è preciso: un patto scellerato per stravolgere la costituzione : la secessione in cambio dell'appoggio della Lega alle leggi ad personam utili al premier. Non possiamo tollerare i silenzi di istituzioni e partiti. Bisogna intervenire prima per impedire questo scempio, a tutti i livelli: i media sono dalla loro parte, bisogna molitirci nelle università nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
Disse Aldo Moro - è bene ricordarlo - : "La Costituzione contiene nella sua struttura un pericolo abbastanza grave: che individui o gruppi, avversando in tutto o in parte le norme politiche della seconda parte che riguarda l'organizzazione politica dello Stato, siano indotti ad avversare tutta la Costituzione in blocco, compresi quei principi di altra natura che vi sono inseriti nella prima parte", cioè i diritti inviolabili, tra cui l'Italia una e indivisibile (art 1-12). ( A Moro 1948 ed Cinque Lune).
Il pericolo si profila oggi proprio nei termini in cui lo paventò Moro. Perché la riforma federalista – dei guasti del premierato abbiamo detto più volte- non solo modificherebbe l'organizzazione politica dello Stato, ma viola i principi di solidarietà (art 2). unità , indivisibilità ( art 5), e l'equilibrio dei poteri - immodificabili. Ed infatti il 18 ottobre 2001 il parlamento all'ultimo comma ha attribuito alle Regioni la competenza nelle materie :
a) assistenza e organizzazione sanitaria;
b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione;
c) definizione della parte dei programmi scolastici formativi di interesse specifico della Regione ;
d) polizia amministrativa regionale e locale;
e) tutela e sicurezza del lavoro .
Tuttavia queste competenze esclusive si contrappongono alle competenze, parimenti esclusive , dello Stato negli stessi settori. Conseguentemente la contemporanea attribuzione a Stato e Regioni di competenze esclusive ( in materia di istruzione e di tutela della salute da un lato e di organizzazione scolastica e sanitaria dall'altro), può dar luogo- si ammoniva nel 2004- ad esiti diversi e ad una notevole instabilità a seconda della maggioranza di governo e della presenza in essa di condizionamenti leghisti. Di qui il rilievo che, mentre, "con una maggioranza indipendente da condizionamenti leghisti si potrebbe sviluppare una legislazione rispettosa delle norme statali" , con un Governo condizionato dalla Lega si potrebbe invece – diceva Leopoldo Elia- "affermare una legislazione "devoluzionista" in alcune regioni del Nord senza che ne seguano impugnazioni governative davanti alla Corte Costituzionale", e quindi con fenomeni seriamente dissociativi ( L Elia ) soprattutto con riferimento al settore dell'istruzione che è il collante culturale dell'Unità della Repubblica (Art 5 costituzione).
Le previsioni si sono avverate con una serie di provvedimenti decisi dal centro destra su proposta della Lega, che stanno minando l'Unità dell'Italia e la legislazione esclusiva del parlamento in materie fondamentali quali la sicurezza, la scuola, il lavoro e la equità fiscale: conseguenza di questa furia autonomista sono "Le Ronde" per garantire la legalità , il "dialetto padano" nella scuola della Lombardia e del Veneto, le "gabbie salariali" , la scuola per gli immigrati separata da quella dei cittadini, per colpire sopratutto se non solo gli extracomunitari, ma anche i meridionali, il simbolo della Padania nel tricolore. E' evidente che siamo di fronte ad una secessione morbida quale l'aveva sognata il Prof Miglio e quale vuole realizzarla Bossi con l'appoggio di Silvio Berlusconi che ottiene in cambio l'appoggio della Lega sulle riforme liberticide sulla stampa e sulla giustizia.
I democratici non possono assistere nella inerzia assoluta a quest'attacco del centro destra ai diritti inviolabili e all'unità dell'Italia. Occorre agire a livello nazionale e di partiti per il ripristino del Titolo V della Costituzione nella formulazione precedente alla riforma varata dalla legge Costituzionale del 18 ottobre 2001 n 3, art.4.
E pertanto è istituito un gruppo di cittadini per il ripristino del Titolo V quale era stato formulato dai nostri padri costituenti. E' questo un modo efficace per difendere la democrazia , la libertà e la solidarietà che sono stabiliti dalla nostra Carta Costituzionale.
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