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Niente limiti agli immigrati nelle scuole di Genova
26.09.2009

Niente limiti agli immigrati nelle scuole di Genova, la Tocco si dice d'accordo. La viceresponsabile genovese dell'Italia dei Diritti: "Non vanno esclusi nemmeno i bambini figli di immigrati clandestini che devono essere regolarizzati" Roma, 23 settembre 2009 - Braccio di ferro tra il sindaco di Genova Marta Vincenzi e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Infatti il comune ligure, per volere del suo primo cittadino e dell'assessore Paolo Veardo, rifiuta categoricamente la proposta ministeriale di limitare al 30% la presenza di immigrati in ciascuna classe scolastica, sostenendo che solo i bambini nati all'estero da genitori stranieri sono da considerarsi non italiani; tutti gli altri, seppur di lingua e religione diverse dalle nostre, se nati a Genova sono cittadini italiani a tutti gli effetti e con tutti i diritti che spettano loro. La Vincenzi, anche in nome dell'autonomia scolastica e del decentramento nella gestione degli istituti educativi, rivendica il diritto di individuare e correggere i limiti delle leggi proposte dall'attuale governo.

Sulla vicenda interviene Sara Tocco, viceresponsabile per la città di Genova dell'Italia dei Diritti: "Sono parzialmente d'accordo con la posizione assunta dall'amministrazione del comune ligure. Infatti, credo che sia corretto non porre limiti, in rigidi termini percentuali, alla presenza nelle classi di alunni dalle nazionalità ed etnie più disparate, al di là del luogo geografico in cui siano nati. Proprio per questo motivo - aggiunge la referente ligure del movimento guidato da Antonello De Pierro - reputo opportuno non escludere nemmeno i bambini figli di immigrati clandestini, previa ovviamente una loro regolarizzazione secondo la disciplina del nostro Paese. Nessuna esclusione per nessun bambino - conclude perentoria la Tocco - specie quando si tratta di un diritto inalienabile come quello dell'istruzione".

 

 

 

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