27.09.2009
Dall'8 ottobre all'8 novembre 2009 dal giovedì al sabato ore 21 - domenica ore 18 Ingresso : intero 14 euro, ridotto 9 - tessera obbligatoria 3 al LABORATORIUM TEATRO Via Leopoldo Ruspoli 87, - Roma / Portuense Tel. 06.45477049
LABORATORIUM TEATRO Associazione Claudio Gora presenta
QUARTETT di Heiner Muller Con Cristina Giordana e Sergio Sivori
Regia e spazio scenico
Sergio Sivori
Costumi James Castagna
Luci Mauro Buoninfante
Assistente alla regia Salvatore Consales
Ufficio stampa Laboratorium
"QUARTETT", ispirato all'omonima opera di Heiner Muller, diventa, nell'adattamento teatrale offerto dal LABORATORIUM TEATRO, uno sconcertante e sadico gioco teatrale, capace di indagare fino in fondo, con crudo cinismo filosofico, l'anatomia delle passioni umane.
Il testo di Muller è ispirato a "Le relazioni pericolose" di Laclos, che a sua volta prende spunto da "Le passioni dell'anima" di Cartesio. La ricerca teatrale di Sergio Sivori e dei suoi attori, pur non perdendo di vista questi illustri antenati, è in grado di offrire nuovi spunti di riflessione, che prendono vita nella visione del singolo spettatore.La drammaturgia mulleriana, pur conservando tutta la forza verbale di cui è carica, funziona da pretesto per una ricerca che, trascendendo il testo, si arricchisce di una rilevante componente fisica, che, passando attraverso i corpi degli attori, è in grado di risvegliare nuove associazioni e molteplici significati nello spettatore. Il gioco teatrale si rende speculazione filosofica, ed indaga il mistero indecifrabile dell'animo umano e delle sue passioni viste attraverso la fitta ragnatela di relazioni che si instaura tra il visconte di Valmont, la marchesa Merteuil, sua nipote Volanges e madame de Tourvel, tutte pedine instabili nella partita a scacchi tra le pulsioni di vita e quelle di morte.Il tempo acquista una dimensione di immobilità ristagnante, per conferire al patos una dilatazione spasmodica.
Il mosaico composto dalla logorroicità mulleriana e dalla fisicità degli attori del LABORATORIUM TEATRO giunge così a sottolineare la contraddittorietà dell'esistenza umana, escludendo ogni possibilità di lieto fine.
Lo spessore filosofico di Muller, la sua sottile indagine sul tempo e sulla morte, è magistralmente resa per mezzo del continuo e sapiente scambio di ruoli, in cui gli attori si trasformano nel degenerato QUARTETTO per mettere in scena una cinica e cruda filosofia dell'esistenza.L'opera è composta da un atto unico, in cui si possono distinguere quattro quadri dettati dal sottile e continuo gioco di inversione di ruoli.
Nello scambio di ruoli il visconte e la marchesa diventano, di volta in volta, vittime e carnefici, predatori e prede di un'esistenza affetta da un mortale "cancro filosofico" che li trascina lentamente verso la degenerazione totale del corpo e dell'anima.Il corpo e l'anima sembrano, infatti, avere in "QUARTETT" una medesima componente materica, esposta alla corruzione del tempo e del peccato. L'anima è qui destinata alla stessa putrefazione della carne, senza possibilità di redenzione.Lo spettatore,davanti alla visione di quest'opera, è abbandonato a se stesso e deve potersi immergere nel vortice tormentato del ritmo e delle azioni fisiche, per individuare il proprio personale significato, che, trascendendo l'opera,ne arricchirà il senso.
nota critica di Federica Valente
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