9.10.2009
Uno scatto di Democrazia di Roberto Orsatti Si uno scatto, non di 100 metri ma uno scatto che porti lontano, uno scatto che sia anche uno strattone che ci liberi da questo stato di cose, ci liberi da questa cappa che ci opprime, da questo senso d’impotenza che accomuna molti di noi. Non è solo Berlusconi, la crisi la continua successione di disastri naturali che poi tanto naturali non sono. L’Aquila e Messina ad esempio, gli ultimi disastri in ordine di tempo è chiaro che hanno subito un ingigantimento a causa dell’ incuria e speculazione dell’uomo. Non sono solo i bavagli ed i lacci e laccioli che cercano di mettere all’informazione tanto da scatenare la reazione perfino dei giornalisti del TG1 che certo non possiamo dire dei comunisti rivoluzionari. Non sono solo le continue morti sul lavoro, le violenze sui bambini, il continuo disprezzo ed emarginazione dei "diversi o non omologati da questa società da vomito", le continue e sistematiche violenze fisiche e psicologiche sulle donne, il disprezzo per l’anziano o il disabile visti come improduttivi o esteticamente non presentabili ad una platea televisiva/civile che oggi guarda con interesse solo il gradevole d’aspetto e magari con i soldi. Non è solo la preoccupazione per la scuola e l’università pubbliche smantellate, non è solo la preoccupazione per il lavoro, non è solo il vedere continuamente il precario, l’operaio o l’ingegnere che prende la scala e va sul tetto per gridare la sua disperazione. Non è solo questo o quest’altro è l’insieme, tutto l’insieme che non va, c’è bisogno dello scatto, del colpo di reni, dello scatto di carattere. C’è bisogno del coraggio di rispondere a quello che non va colpo su colpo, senza fare sconti a nessuno, neanche in casa nostra. C’è bisogno di freschezza e di fantasia, c’è bisogno di spazio per questa fantasia ed i più intelligenti, gli intellettualmente onesti debbono lavorare ora per creare spazio a questa fantasia, bisogna ora lavorare e gettare le basi per liberare il futuro!
Roberto Orsatti
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