È morta Anna Lindh, la ministra degli esteri svedese accoltellata mercoledì pomeriggio in un grande magazzino di Stoccolma. Lo annunciato il primo ministro Goran Personn in una conferenza stampa. «Ho appreso con grande dolore che la ministro degli esteri svedese Anna Lindh è morta alle 5.29 di questa mattina a seguito delle ferite riportate in un attentato», ha detto Persson piangendo.
Il primo ministro ha definito Lindh, una delle persone più rispettate in Svezia e ha detto che il paese ha perso una grande personalità . Persson ha aggiunto che il governo è riunito per valutare le conseguenze dell' accaduto e che bisognerà difendere la democrazia. Il premier non ha detto nulla a proposito del referendum sull'entrata della Svezia nella zona Euro in programma per domenica ma è probabile che il governo stia discutendo se confermarlo o meno. La Lindh era una delle sostenitrici più convinte dell'adozione da parte della Svezia della moneta unica europea.
Non ci sono intanto novità sul fronte delle indagini. L'accoltellatore è riuscito a fuggire dopo aver colpito Anna Lindh al petto, allo stomaco e alle braccia. Le condizioni della ministra erano apparse subito gravi, ma i medici avevano detto che non era in pericolo di vita. Un'emoraggia interna, sopravvenuta nella notte, ne ha provocato la morte.
La morte della ministra degli Esteri fa rivivere al paese l'incubo dell'omicidio di Olof Palme, il primo ministro ucciso il 28 febbraio 1986 a 59 anni mentre usciva con la moglie da un cinema del centro della capitale.
Palme, un socialdemocratico come la stessa Lindh, era considerato uno dei maggiori statisti della storia svedese. Era molto popolare in patria e all'estero per il suo atteggiamento pacifista e antinucleare, e per il suo impegno in difesa dei diritti umani. Le circostanze della sua morte non sono mai state chiarite. Nonostante indagini compiute in varie direzioni non si è mai riusciti a fare definitivamente luce sull'assassinio.
Un minuto di silenzio nel parlamento svedese e in quello tedesco, bandiere a mezz’asta in Norvegia, messaggi di Romano Prodi, Javier Solana, Jacques Chirac e molti altri. Tutta l’Europa, quell’Europa di cui Anna Lindh avrebbe voluto diventare piena cittadina, ha espresso il proprio cordoglio per la morte del ministro degli Esteri svedese.
Il presidente della Commissione europea Romano Prodi si è detto «profondamente triste». «Ricorderò Anna Lindh - ha dichiarato - come una personalità politica intelligente, coraggiosa, impegnata, e innanzitutto come una calorosa e generosa persona».
«Sconvolto» l’Alto rappresentante per la politica estera, Javier Solana, che ha sottolineato come «l’ Europa ha perso una persona formidabile e impegnata». Il presidente francese Jacques Chirac ha telefonato in mattinata al premier svedese Goran Persson per esprimergli di persona la sua «grandissima tristezza e costernazione».
Il ministro degli Esteri britannico Jack Straw, che si è detto amico Lindh, ha espresso le condoglianze del governo britannico al marito Bo, ai due figli ed all'intera nazione svedese. Il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer si è detto «scioccato dalla terribile notizia» e ha detto che «la signora Lindh era una grande europea». Anche il nostro ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, ha espresso al governo di Stoccolma il più profondo cordoglio.