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Allucinantissimo sig. B - la seconda parte dell'intervista . |
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11.09.2003
Ecco il testo integrale della seconda parte
dell'intervista pubblicata sul quotidiano 'La Voce di Cremona' il 9 settembre
scorso. Di Boris Johnson e Nicholas Farrell Il nostro giornale pubblica oggi
in esclusiva degli estratti dell'ormai celebre intervista di Boris Johnson
(direttore del settimanale "The Spectator") e a Nicholas Farrell (editorialista
de "La Voce di Romagna") al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
L'intervista é stata rilasciata il 27 agosto a villa La Certosa a Porto Rotondo.
Le risposte sono state mantenute il più possibile simili alla trascrizione
stenografica dei nastri su cui é stata incisa l'intervista. Abbiamo riportato
alcune parti che non erano state pubblicate nella prima versione e oggi
ripubblichiamo anche alcuni stralci già pubblicati ma nella loro versione
"originale". Le parti più interessanti riguardano il giudizio del presidente del
Consiglio su Benito Mussolini e la ricostruzione che Berlusconi fa del
"ribaltone" del 1994, quando l'abbandono della Lega Nord provocò la caduta del
governo Berlusconi. In questo caso Berlusconi chiama direttamente in causa l'ex
presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Abbiamo riportato in maniera
integrale e con le esatte parole pronunciate da Berlusconi anche la famosa frase
sui giudici "matti" che ha causato tante polemiche. Berlusconi, nella parte
inedita dell'intervista, difende a spada tratta Marcello Dell'Utri e il
presidente della Regione Sicilia Salvatore "Totò" Cuffaro, Un'altra parte
inedita é quella che riguarda il rapporto tra Berlusconi e la politica, e le sue
difficoltà nell'applicare la sua mentalità da imprenditore alle manovre
politiche.
A proposito di Saddam ...e Mussolini
Giornalisti inglesi: ma Bush e Blair le dissero che Saddam aveva
armi che in 45 minuti erano in grado di colpire l'Occidente? Berlusconi: "Su
questo non ho parlato direttamente con loro. Io sinceramente ritengo che può
essere discussa o meno l'opportunità di un'azione militare. Ma certamente c'è il
grande problema dei rapporti dell'Occidente con la comunità musulmana, con la
regione Mediorientale. Il fatto è che in Medio Oriente non c'è democrazia e
credo che sia importante che nel futuro ci sia una democrazia. Giudico positivo
un intervento che ha posto termine ad una dittatura e che può essere
paradigmatico per tutta la regione. Capisco la difficoltà di insegnare la
democrazia ad un popolo che per quasi quarant'anni ha conosciuto solo la
dittatura e non conosce altro sistema che la dittatura..." Interviene
Nicholas Farrell: "come l'Italia..." Berlusconi: "Lasciamo stare, era una
dittatura molto più..." - "Benevolent" dice Nicholas Farrell in inglese -
"benigna" traduce l'interprete del presidente del Consiglio. Riprende
Berlusconi: "Sì, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la
gente a fare vacanza al confino. E aggiungono i giornalisti inglesi: "in
posti che adesso sono luoghi di vacanze esclusivi". Riprende Berlusconi: "A
parte questo, qui il discorso diventa più ampio: qui siamo di fronte ad un nuovo
scenario mondiale. E' finita la contrapposizione dell'Occidente con il patto di
Varsavia. Ora la federazione russa ha deciso, attraverso Putin, di far parte
dell'Occidente, questo è un grande fatto...
Il Lodo Maccanico e il
ribaltone del 1994
Berlusconi: "Ho avuto qualcosa come più di 500
visite della guardia di finanza, più di novanta indagini, cosa si deve pensare
di fronte ad una cosa di questo genere? Qual è il rimedio? Ci sono intere
procure, come Milano e Palermo, che non fanno altro che inventarsi teoremi
contro di me. Qual è il rimedio? Io devo governare o rispondere a tutte queste
accuse continue? O governo o rispondo alle accuse. Solo l'8 per cento degli
italiani si fida della magistratura, anche a sinistra capiscono che la
magistratura è politicizzata. L'unico rimedio che sembrava possibile era dire:
capo dello Stato, presidente del Consiglio, presidenti di Camera e Senato e il
presidente delle Corte Costituzionale hanno sospesi i processi per il periodo in
cui sono al servizio dello stato. Sospesi, non chiusi. In Francia e Spagna è la
stessa cosa. Io ero contrario a questo provvedimento anche perché mi restava
solo un processo, li altri li ho vinti tutti, ma stavano facendo quello che
hanno fatto nel 1994. Nel 1994 il mio governo è caduto perché mi hanno accusato
di corruzione e poi io sono stato assolto in appello e in cassazione, dopo sei
anni, per non aver commesso il fatto. Eppure hanno fatto cadere il mio governo
con quelle accuse. Perché il capo dello Stato di allora (Oscar Luigi Scalfaro,
ndr) ha chiamato Bossi e gli ha detto "guarda che è sicuro che Berlusconi cada e
ti porta con lui nel baratro" e Bossi (che fece il famoso "ribaltone", ndr) poi
me lo ha raccontato. E quindi hanno cambiato la storia d'Italia non attraverso
la verità ma attraverso delle accuse false, Adesso gli stessi giudici, della
stessa procura fanno la stessa cosa con un'accusa falsa sulla Sme, dove io ho
detto che voglio la medaglia d'oro perché Prodi aveva svenduto tutto della Sme,
e questo verrà fuori. Quindi il lodo Maccanico è sembrato un rimedio condiviso
da tutti, anche dal capo dello Stato". Le armi di distruzione di massa
"Non voglio entrare in questa discussione. Io in diverse dichiarazioni
pubbliche ho sostenuto che non si sarebbero trovate le armi di distruzione di
massa. Io se fossi stato Saddam avrei fatto sparire le armi di distruzione di
massa. Qualcuno di autorevole ha detto a Saddam che avrebbe impedito il voto del
consiglio di sicurezza dell'Onu. Le ha eliminate perché era convinto che non ci
sarebbe stato l'attacco. Che non ci sarebbe stato il voto del consiglio di
sicurezza. Quando Bush ha deciso l'azione di guerra sono stato con lui. ...
Comunque Saddam ha eliminato le armi o le ha mandate all'estero. Le armi aveva
perché le ha usate contro l'Iran e contro i curdi. Aveva gli specialisti in
grado di fabbricarle". L'opinione pubblica occidentale e' stata ingannata?
"Questo non lo posso dire, non conosco le cose in maniera tale da dare un
giudizio. Io ho una grande stima di Bush e Blair. A tutti e due riconosco una
grande sincerità nei rapporti interpersonali. Io credo a quello che loro mi
dicono. Gli credo perché li guardo negli occhi: quando dicono sì è sì, quando
dicono no è no. Io Credo a loro due". L'invito dei soldati in zone di guerra
"Io ho detto subito a Bush: per la mia Costituzione, se non c'è un voto
delle Nazioni Unite, io non posso inviare i soldati. Ho una legge costituzionale
che mi impedisce di inviare le truppe senza l'autorizzazione delle Nazioni
Unite. Quando la guerra è fatta, io posso però operare per il mantenimento della
pace e ho mandato subito 3000 uomini. Siamo il terzo paese del mondo per il
numero di uomini impegnati in operazioni di peace keeping". Andreotti,
Dell'Utri e la frase sui giudici Domanda di Boris Johnson: "Andreotti è un
mafioso?" Berlusconi: "Ma no, ma no, è troppo intelligente" Boris
Johnson: "E' legato con la mafia?" Berlusconi: "Ma no ma no, e guardi che
non è un mio amico. E' a sinistra. Il giudizio su Andreotti è un giudizio su 50
anni di storia italiana. Hanno montato questa storia per dimostrare che la
democrazia cristiana, che è stato il principale partito italiano per 50 anni non
era un partito etico, ma vicino alla criminalità " Boris Johnson: "E Lima?"
Berlusconi: "Non lo so, Facevo un altro lavoro, ero un imprenditore e non
leggevo le cose di quegli anni" Nicholas Farrell: "Dell'Utri è suo amico..."
Berlusconi: "Io su dell'Utri metto la mano sul fuoco. Non ha nessun rapporto
di nessun tipo con la criminalità . Perché è un cattolico, un credente, un uomo
di cultura, ha una straordinaria famiglia, ha un padre che era un dirigente
benestante di un'azienda americana. E' nato ha Palermo. A Palermo la nostra
magistratura comunista, di sinistra, ha creato un reato, un tipo di delitto che
non è nel codice. E' il concorso esterno in associazione mafiosa. Cosa vuol
dire: che se uno non fa parte della banda, ma in qualche modo parla,
chiacchiera... Io le domando: se un cittadino del Nord va in Sicilia e parla con
una persona che lo accoglie in casa, che lo saluta, se questa persona è libera e
non è nelle prigioni italiane, questo cittadino del Nord è obbligato a sapere
che questa persona è un mafioso? Se non lo sanno i giudici che sono lì e che non
lo mettono in galera, come fanno a saperlo gli altri? Non c'è bisogno che si
prepari un delitto, non c'è bisogno che ci sia un reato. Non solo: non c'è stato
delitto e non è stato progettato, basta il fatto che lui mi abbia telefonato per
essere incriminato. Il presidente della regione Sicilia è accusato di questo
reato, che non c'è nel codice, perché un mafioso ha telefonato ad un suo
collaboratore chiedendo la nomina di una persona a direttore di un ospedale. La
nomina non è avvenuta, quindi la telefonata non ha avuto esito. Quindi, per il
semplice motivo che il suo collaborate ha parlato al telefono per tre volte con
un mafioso, che insisteva, questo è accusato di concorso in associazione
mafiosa. Ma è una follia. Questo dovete capire: che questi giudici sono matti
due volte. Uno perché sono politicamente così, due perché sono matti loro. Per
fare quel mestiere bisogna avere delle turbe mentali, bisogna avere dei disturbi
psichici. A me non verrebbe mai in mente di fare quel mestiere, se lo fanno è
perché sono antropologicamente diversi. Non so se mi spiego".
L'Economist e il conflitto d'interessi
"Ho detto che non
avrei letto l'Economist e lo avrebbero fatto i miei legali. E non l'ho fatto
neppure quando è stato pubblicato in Italia dal giornale del partito comunista
"L'Unità " e dall'"Espresso" del gruppo De Benedetti. L'Economist ha commesso un
grande, fondamentale, errore, scambiando le guardie per i ladri. Ha
semplicemente sbagliato. Ha preso le guardie della democrazia e della libertÃ
per i ladri, e ha preso i ladri per guardie. Ha confuso i ruoli. Semplicemente
questo. L'Economist, analizzando l'Italia, ha avuto dei suggeritori interessati
che hanno ribaltato il nero per il bianco. L'Economist ha scambiato le guardie,
cioè noi che lottiano per la democrazia, la libertà , per l'etica in politica per
ladri. Io mi vanto di non aver preso una lira dalla politica, ma ne spendo. Da
quando sono in politica non oso telefonare al mio gruppo, perché una sola
centralinista lo può dire fuori. Dal '94 sono stato fortunato perché ho avuto
fantastici manager, miei amici, e fantastici dipendenti, non ho mai licenziato
nessuno e non ho avuto un'ora di sciopero e sono arrivato ad avere 46.000
dipendenti. Entrando in politica ho avuto solo guai. Anche qui, il conflitto
d'interessi è al contrario. Perché ho dovuto vendere tutto il mio sistema di
grandi magazzini perché i comunisti non venivano più a comperare da me. C'erano
delle associazioni "Boicotta Berlusconi" e non mi davano più licenze. Perché gli
amministratori locali di sinistra non me le davano perché ero Berlusconi, a
quelli di destra non lo chiedevo io e i miei non le chiedevano perché avevano
paura del conflitto d'interessi. Quindi i miei figli hanno deciso di vendere.
Avevo delle reti televisive, avevo la televisione a pagamento, che ho dovuto
vendere..." I soldi per Squillante "Non è provato niente, La mia azienda
ha semplicemente pagato delle parcelle a degli avvocati, i quali a Roma avevano
un sistema di conti avanti e indietro con la Svizzera, a cui partecipava tutto
il settore dei giudici romani. Non dico che questo è corretto, ma noi eravamo
del tutto estranei. E per quanto riguarda Squillante non aveva un processo che
mi riguardava, perché il mio gruppo doveva pagare Squillante se non c'era un
solo processo in cui Squillante aveva le mani dentro? Tutti i processi li
avevamo a Milano. due-tre processi, cause normali. Gli italiani mi credono e non
credono ai giudici. Questo è il risultato: mi hanno votato, ho vinto le elezioni
con questo processo già in piedi. Gli italiani hanno creduto a me e non ai miei
accusatori".
Berlusconi come innovatore della politica
"Io francamente credo che sarebbe una cosa positiva se in ogni paese
nella politica potesse entrare aria nuova. Apportatrice di esperienze diverse.
Ma aggiungo subito che non sono solo io, ma la gran parte dei deputati e
senatori italiani che sono venuti con me provengono tutti dalla vita delle
professioni, delle imprese, dalle Università . In Italia c'è stata una situazione
particolare perché è stata eliminata tutta la precedente classe politica. E'
rimasta soltanto la sinistra. Si è creata una situazione unica, che non si è
vista negli altri paesi occidentali, un caso eccezionale. Dopo di che le posso
dire che per chi non ha fatto politica è un grande sacrificio adattarsi alle
istituzioni della politica. Per me non potere agire con la libertÃ
dell'imprenditore è sempre una diminuzione. Certe volte è drammatico perché io
vedo quello che si potrebbe fare ma non posso farlo. Mentre molto spesso
nell'imprenditore tra la decisione e la realizzazione c'è una linea retta, in
politica c'è un blocco bizantino, un arabesco".
per gentile concessione
de 'La Voce di Cremona'
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