29.10.2009
Linea verde e linea blu. Manca quella rossa della vergogna ( ma ci stanno lavorando ). La vicenda e chiara e lineare: una storia di incompetenza e di subalternita' di tecnici e amministratori rispetto alle lobby cementizie che da sembre la fanno da padroni nella politica urbanistica di comune, provincia, regione.
A seguito dei disastrosi risultati evidenziati e delle fortissime proteste di cittadini e associazioni contro la pratica dei trasferimenti di volume che negli anni della giunta Pericu ha permesso al partito del cemento di saccheggiare alcuni degli spazi verdi piu' pregevoli della citta'la Amministrazione nel solco del fortunato slogan " la nuova stagione " ha preso pubblicamente impegno.
La sindaco al convegno di Legambiente ( autunno 2008 ) ha preso impegno per una revisione dei criteri della politica urbanistica in vista della stesura del nuovo piano regolatore e per la predisposizione di una variante al puc vigente necessaria per salvare alcune delle aree verdi di pregio non ancora totalmente saccheggiate dai cementificatori.
Sono seguite le linee di indirizzo approvate nel gennaio scorso ( linea verde, linea blu, costruire sul costruito, ecc.) e la proposta di variante attualmente in discussione.
Le linee di indirizzo sono state approvate da una maggioranza compatta con tanto di disegni e vincoli, ma ecco che al momento di passare ai fatti la lobby cementizia si mettee di traverso e Valletta Puggia e via Shelley si preparerebbero alla ennesima capriola.
Via puggia e' un progetto dell architetto Grattarola incaricato da grandi nomi della finanza e dell industria genovese, via Shelley e' un progetto di tre cooperative " bianche ". ed e' questa capriola la piu scandalosa.
Al puro scopo di rendere raggiungibili i terreni ( agricoli ) alcuni esponenti della maggioranza presenterebbero un emendamento che si configura come ariante della variante in totale dispregio della linea verde ( da loro votata a gennaio ) , in piu' ci si inventa la esondabilita' di un rivo, il Penego affluente dello Sturla ) che negli ultimi decenni non e' mai esondato, si vuole intubarlo e sopra farci sopra una strada con la scusa di garantire una viabilita' sostenibile agli abitanti di Apparizione che da decenni portano avanti la loro legittima richiesta che non e' mai stata soddisfatta perche' ostaggio della speculazione.
Nessuna alternativa ( e ce ne erano e ce ne sono ) e' mai stata presa in considerazione perche' fondata su percorsi che non valorizzerebbero l'area di interesse privato. Oltre a voler spendere soldi pubblici per valorizzare la speculazione il commissario ad acta ( di recente dimessosi dall incarico ) ha dato incarico di progettare la strada all'ing. Canepa dello studio Canepa e Canepa in cui lavora l'architetto Canepa da tempo all'opera per progettare le palazzine.
Nessun profilo giuridico di improponibilita', ma certo la vicenda evodenzia un potenziale conflitto di interesse etico che non appare nella sensibilita' della parte pubblica.
Come finira' la vicenda? ci auguriamo che la maggioranza sia coerente con le linee di indirizzo da lei votate e che le aree proposte per la salvaguardia dalla giunta siano confermate in toto. Una testimonianza di coerenza, una svolta nella politica urbanistica attesa da decenni.
andrea agostini
del circolo nuova ecologia di legambiente genova
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