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Gambero rosso, Vissani da solo È il miglior ristoratore d'Italia
31.10.2009

Gambero rosso, Vissani da solo È il miglior ristoratore d'Italia. Da solo sul podio Gianfranco Vissani al massimo del punteggio 95/100. Secondo Gennarino Esposito, patron de La Torre del Saracino di Vico Equense. Al top una rosa di 21 locali. 2 nuovi ristoranti nell’Olimpo: il Met de l’Hotel Metropole di Venezia e l’Oasis di Vallesaccarda (Av). Cracco declassato

Gianfranco Vissani per il Gambero rosso è il re della ristorazione italiana: a portarlo sul podio più alto è l'edizione 2010 - la ventesima - della Guida dei Ristoranti d'Italia (pp.640; 22 euro), presentata oggi a Roma, per la prima volta senza la firma di Stefano Bonilli e Marco Bolasco. La curano ora Clara Barra e Giancarlo Perrotta. Ci sono molte novità al vertice, compresi clamorosi declassamenti per alcune tre forchette e due "new entry".

I migliori ristoranti "Tre forchette" della penisola del gambero vedono come detto in testa il cuoco di Baschi (Tr), ormai solo al comando, mentre nelle passate edizioni condivideva il primato della Guida con Fulvio Pierangelini e il suo "Gambero rosso", che ha però chiuso l'estate scorsa. Al secondo posto sale clamorosamente sul podio Gennarino Esposito, patron de La Torre del Saracino di Vico Equense (Na) con 94/100 ex leader dei giovani cuochi italiani ora divenuto una certezza gastronomica nazionale. Al terzo posto, pari merito, con 93/100 Il Gambero rosso colloca invece 5 locali, Le Calandre di Rubano (Pd), Combal.Zero di Rivoli (To), Don Alfonso 1890 Sant'Agata sui due golfi (Na), Enoteca Pinchiorri di Firenze e La Pergola de l'Hotel Rome Cavalieri.

compaiono dal gotha dei premiati alla Città del gusto con il massimo riconoscimento cinque ristoranti importanti: in Piemonte Ugo Alciati di Guido a Pollenzo; in Lombardia due chef: Gualtiero Marchesi a Erbusco, Carlo Cracco (che prende un 89) di Milano; in Veneto Bruno Barbieri dell'Arquade dell'Hotel Villa del Quar (San Pietro in Cariano, vicino a Verona).

La rosa al top è composta da 21 locali e vede a livello di regioni il Veneto in testa con quattro locali, seguito da Piemonte, Toscana e Campania. Ci sono due new entry: una al nord e una al sud. La prima è a Venezia il Met de l'Hotel Metropolé, la seconda l'Oasis a Vallesaccarda (Av). Avanzano alcuni ristoranti, tra i tricappelluti, con un punteggio in crescita: Gianfranco Vissani (foto accanto), la famiglia Iaccarino del Don Alfonso, Massimo Bottura della Francescana di Modena, e il giovane abruzzese Niko Romito del Reale di Rivisondoli. Penalizzati invece Gennaro Esposito di Vico Equense, i fratelli Alajmo delle Calandre di Rubano, Paolo Lopriore del Caino, l'Enoteca Pinchiorri, Davide Scabin del Combal.Zero, i Santini di Dal Pescatore di Canneto sull'Oglio, stabili gli altri. La nuova direzione ha privilegiato la cucina di gusto, piuttosto tradizionale, rispetto a quella puramente creativa, par di capire.

Altra novità è che quest'anno per la prima volta compaiono le Tre bottiglie, cioé i migliori wine bar d'Italia. Cuoco emergente dell'anno è Francesco Sposito della Taverna Estia a Brusciano (Na), mentre la migliore carta dei vini va a Caino di Montemerano (Grosseto) e la Brinca di Ne (Ge).

Gambero Rosso ha anche deciso, al di là di ogni votazione, di assegnare un riconoscimento a cinque grandi esponenti della cucina tradizionale e cinque della cucina innovativa. Posto importante della Guida - che ha preso in considerazione circa 1980 locali - i 276 ristoranti che offrono ai loro clienti un'adeguata selezione di birre: cioé il 21,5% in più della passata edizione che vede in testa il Lazio. Una tendenza che si va sempre più consolidando è l'exploit della ristorazione d'albergo: sempre più nemerosi gli alberghi dove si mangia al top.

Il commento di Bonilli

Non è apparso soddisfatto della "nuova" guida l'ex direttore Stefano Bonilli che, attraverso la propria pagina del socialnetwork Facebook, ha commentato: «Vissani 95/100 e Cracco 89/100, demenziale. Poi non dirò più nulla su una guida che ho creato, diretto e affermato per 18 anni, suonerebbe male, ma questa perla non posso non metterla in luce».

Fonte: http://www.italiaatavola.net:80/articoli.asp?cod=12575

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