31.10.2009
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni Aveva dato assicurazione di essere aperto al dialogo, e a posizioni ''scientificamente dimostrabili e non frutto di un'ideologia''. Il vicepresidente dei deputati del Pdl Domenico Di Virgilio, relatore della legge sul testamento biologico in Commissione Affari Sociali della Camera, ha platealmente contraddetto quello che aveva garantito sarebbe stato il suo modo di procedere. Ha garantito che il dibattito e il confronto avrebbe tenuto nel debito conto quanto prescrive la Costituzione, la Convenzione di Oviedo, il codice deontologico dei medici...Niente di tutto ciò. Il relatore Di Virgilio, dopo averlo fatto credere, non ha tenuto in minimo conto quanto è pur emerso nell’ambito del dibattito e del confronto in sede di commissione Affari Sociali, e il testo che verrà scodellato all’aula di Montecitorio in nulla è variato rispetto all’inaccettabile testo "etico" elaborato e approvato dal Senato.
Si procede dunque ancora una volta militarmente, a colpi di maggioranza e di ipocrisia, sostanziale e formale, sulla pelle del malato e calpestando i diritti costituzionali del cittadino.
E’ il primo frutto della politica di "accomodamento" che palazzo Chigi sta attuando con le gerarchie vaticane dopo l’affaire Boffo; altri velenosi frutti saranno senz’altro serviti.
Un appello al neo-segretario del PD Bersani: vale l’antico: hic Rhodus, hic salta: è ora chiamato a scelte nette, come il suo stesso elettorato e il cosiddetto "popolo delle primarie" da tempo invoca e chiede.
Maria Antonietta Farina Coscioni
28 ottobre 2009
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