1.11.2009
Si sceglie la nuova Commissione Europea. In questi giorni si stanno scegliendo i nuovi volti della Commissione Europea. Questa è l'ultima settimana del primo esecutivo di Barroso.
Dopo le elezioni europee di luglio, con cui cittadini hanno scelto i loro rappresentanti al Parlamento Europeo e la fiducia per il secondo mandato data dal Parlamento Europeo a settembre a Barroso, che viene da un partito di centro-destra, già appoggiato anche dal Consiglio dell'Unione Europea, ora la composizione della nuova Commissione dovrà riflettere le preferenze espresse dalla popolazione. Il presidente ha la responsabilità di formare la sua squadra: i candidati vengono proposti dai Governi, ma tocca a lui distribuire portafogli e incarichi.
E mentre i governi decidono chi mandare a Bruxelles come prossimo commissario, il Parlamento si prepara alla fase delle 'audizioni'. Ogni nuovo commissario, infatti, deve passare all'esame dei deputati, che ne esaminano le competenze.Per i futuri commissari europei, le audizioni non sono affatto facili. Passare davanti alla commissione parlamentare di riferimento nel proprio campo, dopo aver già risposto a un questionario scritto, significa dimostrare le proprie competenze generali, la conoscenza del settore in cui si dovrebbe lavorare, dar prova d'indipendenza, di sentimenti pro-europei e delle proprie capacità comunicative.
Le commissioni e i gruppi politici valuteranno uno a uno tutti i candidati. In seguito l'Aula, riunita in sessione plenaria, discuterà e voterà il Collegio dei commissari nel suo insieme.
Se il Parlamento esprime, nel periodo delle audizioni, dubbi su uno o più candidati, il presidente può decidere di cambiarli o di fare un rimpasto dei portafogli prima del voto della plenaria. Nel 2004, due sono stati i commissari sostituiti in corsa (oltre a Buttiglione anche la lettone Undre), e un altro ha dovuto accettare un portafoglio diverso da quello propostogli inizialmente.
Con il Trattato di Lisbona, lo stesso potere si eserciterà nei confronti dell'Alto Rappresentante per la politica estera (e vice-presidente della Commissione), che verrà valutato alla stregua degli altri commissari.
Ma il potere di controllo del Parlamento non si esaurisce con il voto di fiducia alla Commissione: in qualsiasi momento della legislatura, i parlamentari possono presentare una mozione di sfiducia contro l'esecutivo. Se approvato, tale atto costringe il Collegio alle dimissioni immediate.
Il Parlamento lancerà presto un sito ad hoc per seguire le audizioni dei commissari. Saranno disponibili le ultime notizie, lo streaming delle riunioni,e i documenti sui commissari-designati.
Fonte: http://www.nuovasocieta.it/attualita/2995-sg.html
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