7.11.2009
Bersani Pierluigi insediato come Segretario Nazionale del PD. Rosi Bindi Eletta Presidente del Partito. .Superamento del bicameralismo perfetto, Senato federale, riduzione del numero dei parlamentari, rafforzamento delle funzioni reciproche di governo e parlamento. Ma ancora, attuazione dell'art. 49 della Costituzione "con una coerente e moderna legislazione sui partiti"; nuova legge elettorale "che consenta ai cittadini di scegliere i parlamentari" senza escludere una legge di iniziativa popolare. Infine, nuove norme sui costi della politica "fissando parametri che ci mettano stabilmente a chiaramente nella media comparata dei principali Paesi europei". Questi i quattro punti per procedere alle riforme avanzate dal segretario del Pd Pierluigi Bersani. Nel corso del suo intervento all'Assemblea nazionale delPd, Bersani ha cosi' voluto ribadire che il Pd che guidera'e' un "partito riformista che vuole le riforme" ma che "rifiuta alla radice l'idea che il consenso viene prima delle regole".
La crisi non è alle spalle "La crisi non e' psicologica, non e' una nuvola passeggera, non l'abbiamo alle spalle. Nessuno vuol fare il pessimista o il catastrofista, ma pretendiamo che si riconosca che abbiamo un problema serio". Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani durante la relazione all'Assemblea nazionale del partito. "Non si puo' pretendere - ha aggiunto Bersani - che le rose del governo siano senza spine. Davanti a un'assunzione diresponsabilita' da parte del governo, noi non ci sottrarremmo a qualcuna di quelle spine. Ma se continuiamo a sentirci dire che il problema non c'e' o che si puo' aggiustare con palliativi per diventa difficile discutere
Servono misure vere "Non ci si presenti, per favore, con una Finanziaria fatta di segnali irrilevanti. Ci servono misure vere". Lo ha detto Pier Luigi Bersani all'Assemblea del Pd. "Nell'inerzia, tornare per noi alle condizioni del 2007 sara' una strada lunga. Bisogna che non sia troppo lunga", ha aggiunto Bersani, invocando "una risposta nazionale ad uno sforzo che solleciti nel Paese il contributo anche di chi non sta vivendo la crisi".
Il lavoro in primo piano Pier Luigi Bersani nel "preparare l'altenativa" propone che il Pd abbia una sua agenda di riforme che parta dal lavoro. "Il lavoro - dice nella relazione all'assemblea nazionale - e' il problema numero uno del paese e deve essere il primo impegno del nostro partito. Lavoro e impresa, a cominciare dalla piccola e media impresa" e assicura che "avremo una nostra posizione autonoma in questo campo, cosi' come su tutto l'arco delle riforme".
Il segretario del Pd mette al centro quattro punti fondamentali: "politica dei redditi contro l'impoverimento comprese soglie minime di reddito, salario e pensione; ingresso dei giovani nel lavoro; sistema pensionistico e i suoi effetti sulle nuovegenerazioni; rivisitazione della legislazione sull'immigrazione e la cittadinanza".
Bersani ritiene necessario anche riprendere il tema delle "politiche industriali e di ricerca" parla di "economia verde" come "motore della crescita, nel campo industriale, dell'edilizia, dei trasporti, delle energie rinnovabili". Il Pd, secondo il neosegretario deve anche essere "il partito dell'ammodernamento del Welfare che pero' difende i beni universali come salute, istruzione, sicurezza" per i quali "si assiste ad una riduzione e ad un degrado dell'offerta a causa di violenti tagli lineari e con battage ideologici dal grembiule, alle ronde, ai fannulloni".
Basta con le interferenze del premier sulla giustizia Va bene la riforma della giustizia, a partire dai problemi dei cittadini, il Pd sara' disponibile a confrontarsi ma non puo' 'non vedere l'enorme difficolta' di un confronto totalmente e unicamente centrato sull'equilibrio dei poteri e soprattutto invaso dall'insuperabile interferenza di questioni che si riferiscono alle situazioni personali del Paesidente del Consiglio, e segnato dall'aggressivita' e dallavolonta' di rivincita scagliate contro il sistema giudiziario ela magistratura'. Pier Luigi Bersani nella sua relazione affronta il tema della riforma della giustizia e afferma chequesti 'sono sentimenti e intenzioni che oggettivamente inquinano la discussione'. Quindi lancia una sfida a Pdl e Lega: 'e' in grado la maggioranza di liberare il tavolo da queste ipoteche? Questa e' la domanda, ed e' una domanda ineludibile, obiettivamente ineludibile'.
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