12.09.2003
Berlusconi ha gettato nuova luce sul Duce, donde il meritato e inconfutabile appellativo di BERLUCE (ai lettori dire se Berlusconi luce o Berlusconi duce), con una nuova chiave di lettura della Storia. I fatti non contano, ma solo le sensazioni, gli stati d'animo, le propensioni e il sentire della gente comune che, a suo dire, la pensa sempre esattamente come lui. Da uomo del popolo non ha potuto quindi venir meno alla di lui saggezza racchiusa nei suoi proverbi: e, come "cane non mangia cane" , può il Cav. Silvio sbranare il Cav. Benito? Da cavaliere a cavaliere è doveroso prenderne le difese e rileggere la storia fino ad oggi scritta da comunisti denigratori. Quasi certamente, da uomo pragmatico, di marketing, fu Berluce il suggeritore dei fascisti di oggi, perchè si dotassero di volto più consono ai tempi moderni e, con un'operazione di radicale semantica, abbandonassero il caro purgativo olio di ricino per la più presentabile, gradita e diuretica acqua di Fiuggi. La promozione di questo nuovo rimedio sarebbe poi stata affidata alle sue reti mediatiche. E di prodotto in prodotto, Berluce ha alla fine scoperto, la vena da promoter turistico del Cav. Benito che, antesignano tour operator, inviava personalità di spicco, politici, scrittori, artisti, nomi e volti noti dell'epoca, nelle più amene località Italiane, per far leva sul popolo di vacanzieri che sembrava allora prediligere, con scarso senso autarchico, Albania e Grecia, per non parlare dell'immane richiesta e partecipazione al trakking di Russia. E i morti che vi furono? Se proprio si deve parlare di morti, enfatizzatizzazione strumentale, della denigrante opposizione comunista, di effetti collaterali per una cattiva interpretazione delle direttive e dello spirito imprenditorial-fascista, nazional popolare; gli ebrei italiani, per esempio: ci si limitò ad esaudire la loro smania di vacanze esterofile, mandandoli alle soffocanti terme sulfuree tedesche. E il popolo? Il popolo ha subito coniato un nuovo proverbio di saggezza: "Non è tutt'oro quello che Berluce" PENNAdOCA 12.09.2003
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