21.11.2009
VERTICE FAO SULLA SICUREZZA ALIMENTARE: "L’ACCORDO E’ UN CONTENITORE VUOTO. FONDAMENTALE IL COINVOLGIMENTO DELLA SOCIETA’ CIVILE". Intervista a D. Borghi Belle parole, niente soldi, impegni generici. Questo, in estrema sintesi, il contenuto del documento approvato dal vertice Fao sulla sicurezza alimentare, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, e che sancisce un nulla di fatto nella lotta alla fame. Un documento generico in cinque punti che non inserisce né nuovi stanziamenti né scadenze precise. "Il giudizio è evidentemente negativo – dice Daniele Borghi, presidente Peace Games, l’ong dell’Uisp - I grandi della terra non hanno avuto il coraggio per accelerare nella risoluzione del problema. Il dimezzamento del numero delle persone denutrite era uno degli obiettivi da raggiungere nel 2015. Quello che è successo in questi giorni alla Fao, sposta evidentemente molto più in là il termine temporale, e a questo punto non è detto che si riesca ad individuare una scadenza. Le belle enunciazioni servono soltanto per coprirsi l’anima. Se non ci sono fondi le buone intenzioni servono verament e a poco".
"L’impressione che ho è che sia stato costruito un recipiente assolutamente vuoto. Un contenitore senza contenuto – aggiunge Borghi - Evidentemente in questo momento il problema della fame nel mondo non è considerato prioritario. Credo che sia un errore strategico molto grande".
"Non c’è nessun paese al mondo, anche il più povero, che non contenga al proprio interno le risorse dalle quali ripartire per programmare il proprio sviluppo. Il problema è che nei decenni scorsi, i paesi che adesso soffrono la fame sono stati costretti dalle autorità internazionali a modificare i propri piani di sviluppo e quindi sono oggi completamente dipendenti dagli aiuti internazionali. Bisogna riprogettare lo sviluppo, soprattutto a partire un’agricoltura che promuova le specificità di quei territori. Con l’aiuto della cooperazione internazionale, con l’aiuto delle Ong che operano sul campo. Il coinvolgimento della società civile è fondamentale perché consente di avvicinare i paesi poveri del mondo all’Occidente. La società civile è il tramite che consente di fare parlare queste due differenti realtà ".
(F.Se.)
fonte:Uisp
Welfare Italia
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