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L'indignazione della società civile e antifascista
12.09.2003

L’indignazione della società civile e antifascista

Ancora una volta siamo costretti ad intervenire per difendere non solo la Costituzione, ma anche la natura stessa della Repubblica nata dall’antifascismo.

L’Italia ha ripudiato non solo la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali (Articolo 11 Costituzione), ma anche il fascismo come portatore di lesioni gravi delle libertà di tutti i cittadini e di lutti e genocidi di intere comunità (ebrei, etiopi, croati, zingari…).

A distanza di tanti anni di democrazia, quando anche l’ultimo partito che si rifaceva a quella drammatica esperienza storica lo ha ripudiato, ecco che il Presidente del Consiglio in una improvvida, ma meditata e non disconosciuta dichiarazione registrata a un noto e compiacente giornale conservatore inglese, denuncia una penosa ignoranza della storia patria.

Vengono da lui deliberatamente oscurati fatti e misfatti del ventennio che, oltre ai più noti e menzionati martiri: Amendola, Gobetti, Gramsci, Matteotti, i fratelli Rosselli e Cervi (di cui penosamente in altri tempi andò a ricercare il padre per porger le condoglianze), deve annoverare crimini che l’attuale storiografia sembra voler ignorare.

Il Duce è stato uno dei primi fautori e utilizzatori sul campo di armi chimiche (iprite) largamente usate dal regime nell’ultima guerra coloniale che portò all’invasione di uno stato indipendente e sovrano quale l’Etiopia.

E questa sarebbe la dittatura benigna?

Già in altra occasione Communitas 2002 – Cittadini per l’Etica nella Politica - ebbe modo di ricordare la fuga all’estero di Filippo Turati e Adriano Olivetti, cui Communitas 2002 si ispira idealmente; questo richiamo voleva solo riportare alla memoria, attraverso di loro, le migliaia di esuli e confinati che secondo l’attuale Presidente del Consiglio, godettero del privilegio di "vacanze" pagate in posti esclusivi di villeggiatura.

L’indignazione è veramente poca cosa di fronte ad enormità di questa fatta.

Chiediamo a tutti i cittadini onesti e sensibili alla difesa della verità storica nonché dei fondamenti propri della convivenza civile di non accettare supinamente questi oltraggi portati ad ognuno di noi e ad attivarsi per diffondere la cultura della verità e dell’etica nella politica.

Angelo Salvatori Presidente di Communitas 2002 – Cittadini per l’Etica nella Politica

www.communitas2002.it

Di seguito riportiamo il link per leggere per diffondere il comunicato dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e dell’Associazione Nazionale ex Deportati politici nei campi nazisti:

http://www.anpi.it/dichiarazioni/anpi-aned_120903.htm

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