Abbiamo appreso che la Giunta Regionale della Liguria, alla luce dello studio sul cuneo salino delle Piane di Albenga e del Magra, ha deliberato a favore della Variante Normativa del Parco di Montemarcello - Magra che consente alla darsena della futura Marina di Fiumaretta del Progetto Marinella di andare in perpendicolare alla linea di sponda penetrando la Piana ben oltre la Provinciale 432.

A noi questo sembra un grave errore soprattutto alla luce del fatto che tale studio, di cui abbiamo letto la sintesi e ci riserviamo di acquisire il testo esteso, non dice affatto che il problema del cuneo salino non esiste, anzi dice testualmente "E' necessario in primo luogo favorire il recupero dell'assetto morfologico e sedimentologico del tratto terminale dell'alveo del Fiume Magra, oggi fortemente alterato, limitando le azioni antropiche di disturbo, quali in particolare le escavazioni, ma anche difese spondali continue, ai casi strettamente necessari.".

Ora come si possa giustificare un opera come l'escavazione di una maxidarsena che, anziché favorire il respingimento del cuneo salino, apre varchi ulteriori lateralmente al fiume, e quindi va in contrasto con le prescrizioni dello studio in questione, e dire che non danneggia la lotta all'intrusione salina, noi non riusciamo a capirlo.

A noi pare, quindi, che il suddetto studio, lungi dall'esaurire, come ammesso dai suoi estensori, l'accertamento del reale pericolo, sia utilizzato dalla Giunta Regionale, in modo assai maldestro, come "foglia di fico" per giustificare la partenza dell'iter materiale del Progetto Marinella, anziché, come sarebbe più corretto, incentivarla a richiedere studi puntuali più esaustivi a Marinella Spa sull'area dove dovrebbe sorgere la Marina.

A questo punto ci troveremo costretti a interpellare il nostro Ufficio Legale per vagliare la possibilità di ricorrere al TAR già su questa Delibera di Giunta della Regione Liguria.

Il Presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti

Il Responsabile Aree Protette e difesa suolo di Legambiente Liguria Alessandro Poletti