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Livorno: Ospedale, consultazione democratica
29.11.2009

Livorno: Ospedale, consultazione democratica prima di quasiasi decisione. Comunicato della sezione di Livorno e della Val di Cecina. Medicina democratica ha sempre sostenuto la lotta per la salute basata sulla prevenzione primaria: non ammalarsi anziché arrivare a dover curarsi. Così sosteniamo la lotta a tutte le forme di nocività, dall’inquinamento ambientale nei luoghi di lavoro e di vita alla chimicizzazione della catena alimentare, allo scadimento della qualità dell’acqua, sempre meno realmente potabile, ecc... questa essenziale prima fase, che deve vedere protagonisti lavoratori e cittadini organizzati, che abbiano potere ed ascolto nelle istituzioni, deve seguire una seconda fase di sanità diffusa basata sui distretti sanitari, che faccia inchiesta dal basso sulle cause di morbilità, controlli preventivi di massa, educazione alla salute, diagnosi precoci, ecc.Solo in una terza fase, secondo MD, dopo questo percorso diffuso e partecipato di difesa della salute dal basso, entra nella catena la cura e l’ospedalizzazione.

Al contrario, l’approccio dominante anche in Toscana e a Livorno, è semplicemente invertito: non si ascoltano lavoratori e cittadini che denunciano le nocività e si spende solo il 3% del bilancio sanitario regionale per la prevenzione - peraltro senza attivare percorsi partecipati. La quasi totalità dei fondi viene spesa per l’ospedalizzazione e la cura (quindi a danno avvenuto alla salute), assecondando la volontà delle lobbies sanitarie, impiantistiche, farmaceutiche, baronali, politico/clientelari.In questo contesto, la proposta del nuovo ospedale a Livorno ci sembra fuorviante e finalizzata ad altri scopi (fini elettoralistici, politica del mattone, tagli alla sanità e sua privatizzazione).

Tuttavia, prima di esprimere un giudizio definitivo, rivolgiamo alcune domande al sindaco e all’ASL:

come si pensa di mantenere (o potenziare come si dovrebbe) i servizi decentrati se si pensa di vendere anche sedi di distretto per fare cassa?

Il "vecchio" ospedale conta 600 posti letto (sicuramente da migliorare), mentre il nuovo ne offrirebbe solo 440 (più 47 tecnici): perché, dato che anche i distretti verrebbero depotenziati, nonostante le petizioni di principio ?

Come si concilia l’argomento dell’invecchiamento della popolazione con lo spostamento dell’ospedale in zona periferica, malservita e raggiungibile solo in auto ?

Quasi un terzo del progetto verrebbe finanziato da privati: ammesso che ciò si realizzasse davvero, non si pensa che questa intromissione del capitale privato peserebbe in negativo sulle strategie di gestione, come stanno dimostrando altre disastrose privatizzazioni (ASA)?

Di fronte ad una scelta di così vasta portata, come si può pensare di evitare una valutazione d’impatto ambientale ed urbanistico, ed un serio percorso partecipativo, aperti anche alla rinuncia al progetto ?

Si può pensare ad una soluzione "intermedia", che mantenga l’ospedale totalmente pubblico, con un potenziamento del "vecchio" complesso ospedaliero nell’area ovest non vincolata dal Ministero dei beni culturali, evitando lo spostamento, la pur parziale privatizzazione e spendendo molto meno ?

Nelle diapositive messe in rete dall’ASL ("Scenario generale al 2020 a Livorno") si afferma che "la zona livornese è caratterizzata da un reddito medio familiare che è inferiore del 21% alla media regionale" . Come si può assumere tale dato - evidentemente da invertire con una forte iniziativa continuativa da parte degli enti locali - per ridimensionare di fatto la sanità a Livorno ?

Si stigmatizza la carenza di informazioni affidabili, da mettere a disposizione della popolazione, anche tramite la rete telematica, prima di qualsiasi decisione, a partire dallo Studio Pettinelli e dalle Determinazioni del Direttore generale dell’ASL 6 n. 614 del 21.7.09, n. 804 e n. 805 del 30.9.09.

Attendendo risposte convincenti, Medicina democratica chiede fermamente che non sia in nessun modo affrettato il dibattito sull’argomento per forzare le decisioni, e che al contrario sia aperto ed esteso un percorso partecipato democratico, non solo sull’ospedale, ma anche e soprattutto sulla sanità e la salute a Livorno.

26.11.09

Maurizio Marchi (Responsabile prov.le)

fonte: http://www.medicinademocratica.org/article.php3?id_article=274  

 

 

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