6.12.2009
"Colazione sociale" contro i tagli della finanziaria alle coop. Sarà offerta ai consiglieri regionali nel giorno di apertura della sessione di bilancio. Una "colazione sociale" realizzata con i prodotti delle coop e offerta ai consiglieri regionali nel giorno di apertura della sessione di bilancio: così le associazioni regionali Agci-Solidarietà , Federsolidarietà -Confcooperative e Legacoopsociali porteranno all’attenzione dell’amministrazione Tondo le gravi problematiche del settore. È quanto hanno deciso congiuntamente i direttivi delle tre associazioni che, inoltre, nel prossimo fine settimana saranno nelle principali piazze della regione con iniziative per illustrare le conseguenze, per tutta la popolazione, delle recenti iniziative regionali in materia di bilancio 2010 (con il quasi dimezzamento dei contributi al settore) e di programmazione socio-sanitaria (con la cancellazione di ogni riferimento al "terzo settore", alla cooperazione sociale e all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate nella bozza di Piano socio-sanitario regionale 2010-2012).
I presidenti delle tre associazioni del comparto Alberto Rigotto, Dario Parisini e Gian Luigi Bettoli erano già intervenuti sul tema con un documento - inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione Renzo Tondo, agli assessori Luca Ciriani e Vladimir Kosic e a tutti i consiglieri regionali - chiedendo in particolare il rifinanziamento del settore della cooperazione sociale, "che da anni ha assistito a una lenta ma inesorabile contrazione delle risorse, pur a fronte della crescita occupazionale e, più in generale, progettuale".
"La riduzione annunciata del 43 per cento dei finanziamenti affidati alle amministrazioni provinciali con la legge regionale di settore 20/2006 – specificano ancora – aggrava una situazione già resa insostenibile dalla strutturale mancata rivalutazione della spesa "storica": ormai per gli inserimenti lavorativi si è arrivati a plafonds contributivi del 6 per cento, per gli investimenti al 15 per cento, per gli adattamenti dei posti di lavoro per i disabili al 20 per cento, massimali che con il 2010 si ridurranno di oltre la metà ". Inoltre, ricordano ancora le associazioni, per il secondo anno consecutivo la Regione ha azzerato la dotazione finanziaria a Finreco, il Consorzio regionale che per il 70 per cento garantisce fidi a piccole e medie cooperative sociali.
Ma le associazioni del comparto pongono anche il problema del quadro di riferimento istituzionale in cui si trova a operare la cooperazione sociale, con una delega spezzata fra vari assessorati, che corrisponde a una mancanza di vera interlocuzione: "Appare a nostro avviso necessaria - scrivono le tre associazioni - l’individuazione di una delega principale per un settore come il nostro, che con i suoi novemila occupati rappresenta una parte così significativa del Welfare regionale".
Obiettivo degli organismi direttivi della cooperazione sociale regionale è quello non solo di tutelare i lavoratori del settore, ma soprattutto di impedire che la sua deregolamentazione si trasformi a medio termine in una riduzione dei servizi e della qualità delle prestazioni rivolte ai soggetti più deboli della società regionale (minori, anziani, portatori di handicap, tossicodipendenti e alcooldipendenti, detenuti, e così via). La cooperazione sociale costituisce infatti anche la principale occasione di occupazione delle persone svantaggiate: attualmente gli occupati in regione sono circa mille, con un rapido turn-over che ne permette continuamente l’assunzione nei settori "non sociali" dell’economia.
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