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A 40 anni dalla Strage di Piazza Fontana di Gian Carlo Storti.
12.12.2009

A 40 anni dalla Strage di Piazza Fontana di Gian Carlo Storti. La chiamammo Strage di Stato: chi erano Valpreda, Pinelli e Calabresi. Con quelle bombe iniziò la strategia della tensione. A 40 anni dalla strage di Piazza Fontana, il primo pensiero va alle vittime innocenti, alle quali non e' ancora stata resa giustizia. E' indispensabile, rappresenta un dovere anche morale, fare interamente luce su un episodio della nostra storia. Con quella bomba iniziò la stagione che fu chiamata strategia della tensione: il sangue di cittadini venne freddamente sparso nel tentativo di arginare il processo di crescita democratica dell'Italia.

" E' quindi ancora importante che il popolo italiano abbia consegnata la verita' su quella strage e che vi sia una memoria storica condivisa. Nessun popolo costruisce un futuro positivo se, al di la' di legittime differenze politiche, non ha a suo riferimento valori condivisi ed una comune memoria della propria storia" ( dichiarazione di Chiti Vannino del PD).

Breve ricordo personale.

Quella mattina del 13 dicembre 1969 all’entrata della scuola Itis di Cremona eravamo tutti sconcertati. La notizie delle bombe del giorno prima ci avevano scioccato. Non potevamo credere , come alcuni giornali e la stessa televisione avevano annunciato, che la responsabilità di quelle bombe e stragi fosse da attribuire alla sinistra o meglio agli ambienti anarchici.

Forse fu lo stesso Corriere della Sera e/o la Notte di Milano a pubblicare la foto di Valpreda. Eravamo sgomenti. No i nostri ideali non potevano passare dalle stragi e dalle bombe.

La mattina in classe si apri una fortissima discussione con un professore,dichiaratamente fascista, che accusava la sinistra di quella strage. Rispondemmo con i nostri soli argomenti della logica e della passione politica. Non avevamo elementi ma solo convinti che l’affermazione dei nostri ideali non poteva passare dalle bombe, dalle stragi, ma dalla partecipazione popolare alla riscossa democratica.

Il dibattito prosegui dopo la " caduta" dell’anarchico Giuseppe Pinelli dalla finestra della questura durante le indagini condotte dal Commissario Calabresi.

Nacque così l’idea politica della " Strage di Stato". La sinistra, il PCI , rifiutarono l’accusa di essere carnefici . Furono prese le distanze da quelle stragi e da quelle bombe e "politicamente" si indicò la matrice fascista con il sostegno degli apparati deviati dello Stato.

A distanza di anni quella tesi è stata più volte dimostrata anche se gli autori materiali non hanno pagato.

A distanza di anni si è avuta conferma che la morte di Pinelli non era direttamente collegabile al commissario Calabresi ( che non era presente nella stanza), però la moglie dello stesso Pinelli attende ancora di conoscere , come lei stessa afferma, la verità.

A distanza di anni i mandanti e gli assassini del Commissario Calabresi sono stati scoperti e condannati. Ma Adriano Sofri si è sempre dichiarato innocente.

A distanza di anni le vedove Calabresi e Pinelli si sono incontrate nel segno del perdono e della concordia.

A distanza di anni Mario Calabresi , figlio del Commissario , è direttore del giornale la Stampa ed il figlio di Sofri giornalista televisivo.

Ma a distanza di anni siamo d’accordo con il Presidente Napolitano che " molti punti oscuri di quegli anni sono ancora da chiarire".

A distanza di anni abbiamo ancora fiducia che la forza delle nostre idee ci permetterà di superare anche le attuali difficoltà.

Gian Caro Storti

storti@welfareitalia.it

cr 12 dicembre 2009

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La strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969.

La strage di Piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, quando, alle 16:37 una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza politica, tale strage ha assunto un rilievo storico primario venendo convenzionalmente indicata quale primo atto della Strategia della Tensione.

Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, furono fatti i rilievi previsti, e successivamente fu fatta brillare distruggendo in tal modo elementi probatori di possibile importanza per risalire all'origine dell'esplosivo e a chi avesse preparato gli ordigni. Una terza bomba esplose a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collegava l'entrata di via Veneto con quella di via di San Basilio della Banca Nazionale del Lavoro, facendo tredici feriti. Altre due bombe esplosero a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia, facendo quattro feriti.

Si contarono dunque cinque attentati terroristici nel pomeriggio dello stesso giorno, concentrati, tra il primo e l'ultimo, in un lasso di tempo di soli 53 minuti, a colpire contemporaneamente le due maggiori città d'Italia, Roma e Milano.

Pietro Valpreda. Note Biografiche

(Milano, 29 agosto 1932 Р6 luglio 2002) ̬ stato un danzatore, anarchico e scrittore italiano.

Nel 1969 si trasferì a Roma dove frequentava il circolo Bakunin e dove poi fondò con alcuni amici il Circolo anarchico 22 Marzo. Nei giorni successivi alla Strage di Piazza Fontana fu ingiustamente additato come colpevole per mezzo della testimonianza del tassista Cornelio Rolandi, che dichiarò di averlo "visto" in piazza in un primo tempo con una valigetta e in un secondo tempo senza. Furono arrestati ingiustamente anche altri cinque aderenti al Circolo anarchico 22 marzo. Valpreda ed i suoi compagni vennero liberati nel 1972 per decorrenza dei termini di carcerazione, in forza di una nuova legge.

Nel 1979 la Corte d'Assise di Catanzaro assolse Valpreda e gli altri imputati anarchici dall'accusa di strage, peraltro con la formula dell'insufficienza di prove. I successivi gradi di giudizio non mutarono la decisione in formula più favorevole.

Con Piero Colaprico scrisse i primi tre libri aventi come protagonista il maresciallo Binda: Quattro gocce di acqua piovana, La nevicata dell'85 e La primavera dei maimorti.

Valpreda morì all'età di 69 anni dopo l'aggravarsi della malattia che lo aveva colpito da parecchio tempo. I funerali si svolsero a Milano al Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa.

Giuseppe Pinelli. Note biografiche

Giuseppe Pinelli (Milano, 21 ottobre 1928 – Milano, 15 dicembre 1969) è stato un anarchico e ferroviere italiano, animatore del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa e durante la Resistenza, vista la sua allora giovane età, staffetta nelle Brigate Bruzzi Malatesta. Nel mese di novembre del 1966 già militante anarchico, diede appoggio a Gennaro De Miranda, Umberto Tiboni, Gunilla Hunger, Tella e altri ragazzi del giro dei cosiddetti capelloni per stampare le prime copie della rivista Mondo Beat nella sezione anarchica "Sacco e Vanzetti" di via Murilio.

Morì il 15 dicembre 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto per accertamenti in seguito alla esplosione di una bomba a piazza Fontana, evento noto come Strage di Piazza Fontana.

Le circostanze della sua morte, ufficialmente attribuita ad un malore, hanno destato sospetto a causa di alcune circostanze legate ai momenti del tutto eccezionali vissuti nel capoluogo lombardo a seguito della strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969.

Una parte dell'opinione pubblica ha avanzato il sospetto che Pinelli sia stato assassinato e che le indagini siano state condotte con metodi poco ortodossi ed in modo non imparziale. Tuttavia, l'inchiesta conclusa nel 1975 dal giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio ha escluso l'ipotesi dell'omicidio, giudicandola assolutamente inconsistente.

Il caso ha suscitato una polemica politica intrisa di vibrante animosità, tanto da parte di coloro che sostengono la tesi dell'omicidio, quanto da parte delle autorità, ed è peraltro assai arduo isolare la polemica riguardante questo caso da quelle relative, fra l'altro, alla strage di piazza Fontana, al Terrorismo, alla cosiddetta Teoria della strategia della tensione, al cosiddetto stragismo di stato, alla repressione dei circoli anarchici italiani ed all'assassinio del commissario Calabresi.

Luigi Calabresi .Note biografiche

Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 РMilano, 17 maggio 1972) ̬ stato un poliziotto italiano con la qualifica di commissario, medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria. Era vice-responsabile della squadra politica della questura di Milano quando cadde vittima del terrorismo. Solo dopo molti anni si giunse ad individuare, nelle condanne definitive, gli esecutori e i mandanti dell'omicidio: Ovidio Bompressi, Leonardo Marino, Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri, esponenti di Lotta continua. Adriano Sofri si ̬ sempre dichiarato innocente.

Di famiglia romana medio-borghese, padre commerciante in oli e vini, frequentò il liceo classico Leone Magno e si laureò nel 1964 in giurisprudenza con una tesi sulla mafia siciliana. Laureato, alla carriera forense preferisce quella nella polizia, spiegando agli amici che non "sente la vocazione del magistrato né dell’avvocato". L'anno seguente, nel 1965, vince il concorso per vice commissario di pubblica sicurezza e quindi frequenta il corso di specializzazione della scuola di polizia, per prendere poi servizio a Milano. Saltuariamente scrive per il quotidiano socialdemocratico "Giustizia" e nel 1968, con uno pseudonimo sul quotidiano romano "Momento Sera".

A Milano viene inserito nell'ufficio politico della questura e incaricato di sorvegliare e indagare gli ambienti della sinistra extraparlamentare, che iniziava allora a prendere consistenza: tra questi, indaga in particolare i gruppi maoisti e quelli anarchici con cui instaura una buona dialettica. Gli ambienti anarchici erano sospettati, a seguito di comunicazioni del controspionaggio USA, di essere i fornitori di esplosivi usati in Grecia per una serie di attentati che avvenivano a quel tempo in quel paese. Si tratta dell'area politica entro cui svolgerà le sue indagini nel corso della sua breve carriera. Nel 1967 ottiene, su richiesta degli anarchici, dalla questura di Como il permesso per un campeggio anarchico a Colico, e durante questi contatti conosce Giuseppe Pinelli, a cui nel Natale 1968 regalerà, assieme al suo superiore Antonio Allegra, il libro "Mille milioni di uomini" di Enrico Emanuelli, il dono fu ricambiato l'agosto successivo con l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters il libro preferito di Pinelli, come racconta il figlio Mario attualmente direttore de "La Stampa" di Torino.

Nella notte del 16 novembre 1967 guida le forze della polizia nello sgombero dell'Università cattolica, occupata da poche ore dagli studenti guidati da Mario Capanna: questa occupazione fu il primo atto di lotta studentesca che iniziò la stagione della contestazione nota come il Sessantotto a Milano.

Nel 1968 diventa commissario capo e si trova anche a dirigere le cariche dei reparti della polizia durante gli scontri per il mantenimento dell'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta per le vie milanesi, la sua carriera proseguirà fino alla carica di vicedirettore dell'Ufficio politico della Questura di Milano

Il 25 aprile 1969 viene incaricato delle indagini relative agli attentati con bombe avvenuti nel padiglione della Fiat alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale, si tratta della prima indagine che lo espone alla stampa ed alla conoscenza della pubblica opinione. Calabresi svolge le indagini entro l'area anarchica e quindici persone della sinistra extraparlamentare vengono fermate ed arrestate. Costoro saranno incarcerate per sette mesi, finendo quindi per essere scarcerate causa "mancanza di indizi" e la loro protesta per il trattamento ricevuto arriverà fino al tribunale per i diritti dell'uomo all'Aia.

Il 21 novembre 1969, ai funerali dell'agente Antonio Annarumma deve intervenire in difesa di Mario Capanna, sottraendolo ad un tentativo di pestaggio da parte di agenti incolleriti dalla presenza dell'esponente delle sinistra extraparlamentare alle esequie funebri.

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Per saperne di più sulla " Strage di Piazza Fontana" clicca qui:

http://www.reti-invisibili.net/piazzafontana  

Oppure qui:

http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=30  

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