Martedì 16 sciopero della spesa
R.Trefiletti, presidente della Federconsumatori: "Aumenti fuori controllo, grave situazione per le famiglie".
- Il 16 settembre, le associazioni dell’Intesa Consumatori, di cui la Federconsumatori fa parte hanno indetto lo sciopero nazionale della spesa. Che cosa vuole mettere in risalto l’iniziativa?
Vogliamo con grande forza sottolineare, tutta l’insoddisfazione delle famiglie per come stanno andando le cose.
La situazione del paese è molto grave, la produzione industriale è sotto zero, per due trimestri consecutivi il PIL è andato sotto zero, i consumi sono vertiginosamente calati.
Ma la cosa più grave è che non sono calati solo gli acquisti di beni di largo consumo, ma soprattutto sono calati quelli alimentari e ciò è preoccupante.
Se nella famiglia si consumano meno i prodotti alimentari, vuol dire che la situazione ha toccato veramente il fondo.
- Ma dove bisogna cercare le responsabilità degli aumenti ? E’ l’euro ? Sono i commercianti ?
Noi riteniamo che la colpa principale sia da attribuire ad una politica economica che ha frenato tutti i processi di modernizzazione del paese. Voglio dire che non si fanno più dei seri investimenti in infrastrutture in modo da rendere il paese più produttivo. Facciamo un esempio: nel settore dell’energia investimenti non se ne fanno proprio, mentre invece ci sarebbe da fare molto sulle energie alternative, lo stesso dicasi nei settori dell’acqua e del gas. Lo stesso vale per la riorganizzazione della distribuzione dei carburanti; insomma, manca la volontà di riformare e modernizzare quei settori e quindi le tariffe continuano ad essere tra le più elevate d’Europa, e questo ha una ricaduta sulla composizione dei prezzi finali.
Inoltre c’è stato un atteggiamento negativo intorno alla filiera dell’intermediazione, utilizzando il change-over (il cambio lira-euro), si sono verificati arrotondamenti, aumenti, fenomeni speculativi. Insomma, tutti ci hanno messo la loro per fare in modo che si ottenesse il massimo da questa operazione. Invece di utilizzarla in una maniera proficua, sul change-over, si è speculato.
Tutta questa speculazione ha avuto gravi ripercussioni sul reddito delle famiglie.
- Il governo di fronte a questa situazione assume un atteggiamento quanto meno curioso. Riconosce l’aumento del caro vita ed invita gli italiani a spendere di più.
E’ chiaro che l’atteggiamento del Governo è molto curioso, non a caso noi abbiamo denunciato lo spot televisivo fatto con il quale si invitava ad un maggior consumo, perché è offensivo nei confronti delle famiglie che non possono spendere di più.
Parafrasando Peter Glotz che parlava della società dei 2/3, siamo oramai arrivati a 3 aggregati sociali.
1/3 è sotto la soglia della povertà , 1/3 non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, e 1/3 aggregato sono quelli che galleggiano o guadagnano anche attraverso fenomeni speculativi, questa è l’attuale grave situazione delle famiglie italiane.
- Avete calcolato quanto incidano gli aumenti sul bilancio familiare, e soprattutto che cosa si può fare per fronteggiare l’ascesa dei prezzi?
Il potere di acquisto è diminuito dal 1 gennaio dell’anno scorso di circa 2800 euro per una famiglia media e quindi le famiglie non possono assolutamente spendere, di fronte a tale situazione abbiamo proposto "la nostra ricetta", riassumibile in 8 punti.
1)-Realizzare la proposta dell'Intesa Consumatori di un bonus fiscale di 1.500 euro, da spendere subito per tutti i redditi fino a 15.000 euro e restituire il fiscal drag a tutti i contribuenti.
2)-Defiscalizzare di 7,5 cent al litro i carburanti, soprattutto per abbattere i costi di trasporto che incidono sui prezzi dei beni di largo consumo.
Portare a compimento la riorganizzazione della distribuzione che comporterebbe risparmi per almeno 5 cent al litro ed approfittare del semestre di presidenza europea per negoziare con paesi produttori di materie prime,il regolamento delle transazioni in euro invece che in dollari, per evitare le doppie speculazioni.
3)-Mettere sotto controllo immediatamente i prezzi e le tariffe quali RC auto. Non autorizzare aumenti per Autostrade e Ferrovie 2003.
4)-Far funzionare la concorrenza ed il mercato, accellerando i processi di modernizzazione dei settori e dei servizi, quali luce, gas, acqua e di tutta l'intermediazione commerciale.
5)-Diminuire dal 20 al 10 per cento l'Iva sul gas, adeguando la legislazione a numerose sentenze che accolgono le tesi dell'Intesa dei Consumatori.
6)-Portare il tasso dei mutui agevolati sotto il tasso di usura
(circa l’8 %) con grandi risparmi per famiglie ed enti locali.
7)-Eliminare i ticket che gravano sulle medicine ripristinando il vecchio prontuario farmaceutico.
8)-Agevolare accordi interprofessionali provvisti di verifiche, controlli e sanzioni, per calmierare i prezzi soprattutto dei beni di largo consumo quali alimentari, abbigliamento, scuola.
Ecco, la protesta di martedì prossimo non solo dovrà servire a sottolineare l’insofferenza dei cittadini per questa situazione ma per incalzare il Governo a compiere una decisa inversione di rotta in tema di politica economica al fine di rilanciare i consumi ed uscire dallo stato di recessione in cui versa il Paese.
Fonte : http://www.fondazionedivittorio.it/news_view.php?id=802