19.12.2009
Il FAI - Fondo Ambiente Italiano e il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presentano la mostra Arte Povera: energia e metamorfosi dei materiali. Opere dalle collezioni del Mart. 17 dicembre 2009 – 28 marzo 2010 Villa e Collezione Panza, Varese Dopo il successo dell’esposizione Giorgio Morandi: Collezionisti e amici realizzata grazie alla collaborazione tra Villa e Collezione Panza e il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, continua il sodalizio tra le due istituzioni, con la mostra Arte Povera: energia e metamorfosi dei materiali. Dal 17 dicembre 2009 al 28 marzo 2010, nelle Scuderie e nelle sale di Villa e Collezione Panza a Varese, saranno esposte oltre 20 opere – tra cui spettacolari installazioni – appartenenti alle Collezioni del Mart. L’Arte Povera, movimento artistico italiano riconosciuto a livello internazionale come uno dei più importanti nelle avanguardie del XX secolo, verrà indagato attraverso i suoi protagonisti nelle sale di Villa Panza. Nella disposizione e nell’allestimento delle ventidue opere esposte, provenienti dal Mart, si contano la maggior parte dei protagonisti di questo movimento d’avanguardia del XX secolo. Installazioni esemplari come quelle composte con legni di recupero, ferro e carbone di Jannis Kounellis (Senza titolo, 1989 e Senza titolo, 1991) dove si evince le tensione del rapporto tra le forme, il ritmo e la trasformazione della materia. Gli igloo di fascine, vetro e neon di Mario Merz riportano alla memoria archetipi primordiali (Chiaro Oscuro 1983). Un importante nucleo di opere di Michelangelo Pistoletto è esposto, tra cui l’Orchestra di stracci 1968 e l’Autoritratto del 1962.
I lottatori di Giulio Paolini del 1985, è un’installazione che si distingue per l’arte della citazione e il dialogo con l’antico, mentre fra le opere di Alighiero Boetti sono presenti 5 porte numerate uno dei suoi celebri arazzi ricamati del 1989 Avere fame di vento.
Nelle opere gli elementi naturali e i materiali industriali sono liberamente combinati e accostati per creare inediti rapporti significanti come in Stella per purificare le parole di Gilberto Zorio, Lo spazio della scultura di Giuseppe Penone e Entrare nell’opera di Giovanni Anselmo.
fonte: FAI Biumo faibiumo@fondoambiente.it
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