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Gaza: in marcia per la libertà.Firma l'appello
24.12.2009

GAZA: IN MARCIA PER LA LIBERTA’! Firmate l’appello di sostegno alla Gaza Freedom March (dicembre/gennaio) Amnesty International ha definito il blocco di Gaza come una "forma di punizione collettiva dell’intera popolazione di Gaza, una flagrante violazione degli obblighi di Israele secondo la Quarta Convenzione di Ginevra". Human Rights Watch ha definito il blocco come una "seria violazione della legalità internazionale". L’Inviato Speciale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati, Richard Falk, ha condannato l’assedio israeliano di Gaza come un "crimine contro l’umanità". L’ex Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha detto che i Palestinesi intrappolati a Gaza sono trattati "come animali" ed ha fatto appello per "la fine dell’assedio di Gaza" che sta privando "un milione e mezzo di persone dei loro bisogni vitali".

L’illegale assedio di Gaza non è un atto isolato: è uno dei molti atti illegali commessi da Israele dalla sua fondazione, come dimostrano le centinaia di Risoluzioni delle Nazioni Unite mai rispettate. Illegali, secondo il Diritto Internazionale, sono il Muro dell’Apartheid e tutte le colonie, le demolizioni delle case e le indiscriminate distruzioni delle terre coltivate, il coprifuoco, i checkpoint, gli arresti e le torture. L’occupazione stessa è illegale.

La verità è che il Diritto internazionale avrebbe dovuto imporre la fine dell’occupazione, perché la fine dell’occupazione militare e coloniale è una delle principali condizioni per stabilire una pace giusta e duratura. Per oltre sei decenni, il popolo palestinese si è visto negare la libertà, il diritto all’autodeterminazione, all’uguaglianza ed al ritorno delle centinaia di migliaia di Palestinesi cacciati con la forza dalle loro case durante la creazione di Israele nel 1947- 48 e nelle occupazioni successive.

Ad un anno dall’operazione "Piombo Fuso" e dopo che il rapporto del giudice Goldstone, approvato dal Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani, ha confermato i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in quella feroce aggressione, il mondo si mobilita per porre fine all’assedio che ancora soffoca un milione e mezzo di Palestinesi della Striscia di Gaza. Con la Gaza Freedom March, promossa dall’associazione statunitense Code Pink ed a cui prenderanno parte volontari ed attivisti di tutto il mondo, l’umanità non si limiterà a deplorare la brutalità israeliana, ma agirà per fermarla. La società civile palestinese, le associazioni palestinesi, i sindacati e i movimenti di massa dal 2005 fanno appello a tutte le persone di coscienza a sostenere una campagna non violenta di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni fino a che Israele adempia pienamente agli obblighi imposti dal diritto internazionale.

Sosteniamo la Gaza Freedom March, per la fine dell’assedio, per la fine dell’occupazione, per una pace giusta e duratura in Palestina ed in tutto il Medio Oriente.

Primi firmatari:

l’Associazione Americana dei Giuristi, gli Ebrei Americani per una Pace Giusta, gli Australiani per la Palestina, la Federazione Autonoma dei Lavoratori di Haiti, l’Alleanza canadese per la Pace, il Movimento Gaza Libera di Cipro, l’International Solidarity Movement, il Comitato Israeliano contro la Demolizione delle Case di Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti, gli Ebrei contro l’Occupazione di Sydney (Australia), la Voce Ebraica per una Pace Giusta (Austria), la Fondazione Rachel Corrie, l’associazione statunitense dei Veterani per la Pace, l’organizzazione israeliana Yesh G’vul, l’associazione francese Europalestine.

Si tratta di un elenco assolutamente parziale, come parziale è l’elenco delle personalità che sostengono la Gaza Freedom March, che qui riportiamo: Ali Abunimah, scrittore e cofondatore di Electronic Intifada; il Dr. Patch Adams (a cui è ispirato il celebre film interpretato da Robin Williams); il poeta siriano Adonis; lo scrittore inglese Tariq Ali; Mustafa Barghouti, deputato del Consiglio Legislativo Palestinese; Omar Barghouti, fondatore della Campagna Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS); Tony Benn, ex parlamentare inglese e presidente della UK Stop the War Coalition; Medea Benjamin, cofondatrice di Global Exchange e di CODEPINK; Sergio Cararo, giornalista italiano e cofondatore del Forum Palestina; Noam Chomsky, linguista e scrittore; Ramsey Clark, ex Ministro della Giustizaia U.S.A.; Jonathan Cook, giornalista (Gran Bretagna); Cindy e Craig Corrie, genitori di Rachel Corrie e fondatori dell’omonima Fondazione; Luigi De Magistris, Deputato Europeo; John Dugard, professore di diritto Internazionale ed ex giudice della Corte Internazionale di Giustiza, relatore speciale per la Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite; George Galloway, deputato del parlamento britannico; Arun Gandhi, fondatore del Gandhi Institute for Nonviolence; Jeff Halper, fondatore del Comitato Israeliano Contro la demolizione delle Case; Aki Kaurismaki, regista; Dina Kennedy, coordinatore U.S.A. del Free Gaza Movement e membro dell’Associazione Donne Americane e Palestinesi; Naomi Klein, scrittrice; Ken Loach, regista; Mairead Maguire, premio Nobel per la Pace; Germano Monti, cofondatore del Forum Palestina (Italia); Luisa Morgantini, ex vicepresidente del Parlamento Europeo; Ralph Nader, avvocato, scrittore ed ex candidato alla Presidenza degli Stati Uniti; Gianni Vattimo, filosofo e Deputato Europeo; Gore Vidal, scrittore; padre Louis Vitale, frate Francescano, di Pace e Bene Nonviolence Service; Emidia Papi, coordinamento nazionale RdB/CUB; Luciano Vasapollo, docente dell'università di Roma La Sapienza; Howard Zinn, storico e scrittore; Fabio Marcelli, vicesegretario associazione internazionale giuristi democratici; Domenico Losurdo, filosofo, Università di Urbino; Maurizio Musolino, responsabile Medio Oriente del PdCI; Manlio Dinucci, saggista ; Marco Rizzo, portavoce di Sinistra Popolare; Mimmo Provenzano, coord. nazionale Rete dei Comunisti ; Vittorio Agnoletto (ex Deputato europeo); Andrea Viola (Sinistra Popolare Liguria); Andrea Genovali (Resp.le Relazioni Internazionali PdCI); Francesco Maringiò (Resp.le Solidarietà Internazionale PRC); Alexander Hobel (Ricercatore); Associazione Gazzella onlus ..............

Indicazioni per chi non può partecipare ma vuole sostenere l'iniziativa

Per sottoscrivere per la partecipazione e l’informazione della delegazione italiana alla Gaza Freedom March, utilizzate il conto corrente postale n. 47209002, intestato a Monti Germano, specificando nella causale "Gaza Freedom March", comunicando l’avvenuto versamento a gazaliberasubito@libero.it. L’elenco delle sottoscrizioni verrà pubblicato sul sito del Forum Palestina (www.forumpalestina.org ).

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