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Un altro mondo è possibile
14.09.2003

FERMIAMO IL WTO! UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE.Come certamente saprete, in questi giorni a Cancun, in concomitanza con il vertice del WTO, si tiene un Forum Alternativo dei Movimenti Sociali Internazionali, delle ONG, del Forum Sociale Mondiale.ARCI Nuova Associazione partecipa al Forum con una sua piccola delegazione.Da Cancun, vi proponiamo la testimonianza di Gregorio Malavolti, rappresentante del coordinamento internazionale dell'Arci per la campagna "Fermiamo il WTO".

Si tratta di un interessante Diario in presa diretta, tra esperienza umana, impressioni esistenziali e resoconto politico.

Nella sostanziale disinformazione di gran parte dei media italiani, è certamente un documento utile per cercare di conoscere e comprendere meglio la complessa realtà di Cancun.

Il Diario si conclude con la bozza del Documento conclusivo dei movimenti sociali internazionali.

Buona lettura.

arci nuova associazione

comitato territoriale di cremona

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DALLA DELEGAZIONE DI ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE

PARTECIPANTE AL FORUM ALTERNATIVO DEI MOVIMENTI SOCIALI INTERNAZIONALI

CONTRO IL WTO A CANCUN, MESSICO

DIARIO DI VIAGGIO

di Gregorio Malavolti, rappresentante ARCI campagna "Fermiamo il WTO"

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Primo giorno

Abbiamo fatto un’incredibile scalo a Miami, nel quale abbiamo dovuto passare ben 3 controlli diversi con domande di varia natura sulla nostra presenza negli USA (2 ore soltanto!) durante le quali hanno perquisito noi e tutti gli altri viaggiatori in profondita’ facendoci anche mettere le scarpe nella macchina a raggi x e facendoci attraversare i controlli a piedi scalzi. Ad una ragazza con passaporto cubano hanno letteralmente smontato la borsa a mano che peraltro era gia’ passata dai raggi x...

Siamo arrivati a Miami finalmente la notte di Sabato. Ieri e’ stata cosi’ la nostra prima giornata a Cancun - citta’ finta nata dal niente negli anni ‘70 per ospitare il turismo USA ed occidentale: un ristorante messicano in cui abbiamo cenato lungo Avenida Tulum, la via principale del centro citta’, si vantava di esserci sempre stato fin dalla nascita della citta’ mostrando come prova una foto del 1974 con l’edificio in costruzione..

Oltre al centro c’e’ la zona "Hoteliera", una strisciolina di terra tra l’Oceano con le sue spiaggie bianchissime e la laguna lunga 25 Km e stipata di alberghi con piscine, ristoranti, qualche negozio e centri sportivi dove fare le piu’ svariate attivita’. A meta’ circa dei 25 Km si trova il Convention Center dove si svlgono le riunioni della Conferenza Intergovernativa del WTO.

Sembra di non essere in Messico - mi sembra di trovarmi in uno spazio extraterritoriale simile a come immagino siano gli USA (stradoni larghi, edifici bassi, strade tutte ad angolo retto, auto grandi e iperassetate di benzina, pickup e furgoncini a vetri neri, Mc Dondald’s, Burger King, Kfc, Wal Mart che fungono da punti di riferimento per segnalare la direzione degli autobus...) ma con qualcosa di strano.

Come ci raccontavano ieri i ragazzi messicani, mentre un albergo 3 stelle costa 37 dollari a notte per una camera singola o doppia e l’Hotel 5 stelle Sun Palace costa 205 dollari per una singola e 260 per una doppia, il salario minimo a Cancun dal 1 di Gennaio 2003 e’ di 40.30 Pesos al giono, ovvero 3.8 dollari al giorno.....

Come dicevamo ieri tra di noi Cancun sembra non essere stata scelta a caso visto che rappresenta bene il mondo che il WTO sta imponendo: alberghi di lusso con due o tre piscine ciascuno, spiaggie bianchissime con sdraio e palme riservate ai "proprietari" e agli ospiti degli alberghi, un servizio di bus efficiente (un autobus ogni 2 minuti lungo la striscia hoteliera) verso gli alberghi. Dall’altra parte ben nascosti vicino al centro della citta’ vivono i messicani che lavorano nell’industria turistica. Vengono riforniti di acqua potabile dagli acquedotti visto che non c’e’ una rete idrica efficiente. Ieri abbiamo visto dei bambini che per riprendersi dal caldo facevano il bagno per strada in una micro piscina di plastica del diametro di 40 cm. Ovviamente qui piscine pubbliche non ve ne sono. Il tutto mentre i turisti di rilassano nel gigantesco Cancun Golf Club nella zona Hoteliera che ha un impianto idrico interno (un vero e proprio acquedotto) paragonabile a quello di una cittadina di 30mila abitanti..

Chi vive in citta’ e lavora nei ristoranti o negil alberghi riesce magari, grazie alle mance dei turisti, a racimolare qualcosa in piu’ rispetto al salario. Cosi’ puo’ spenderlo nella catena di supermercati USA WalMart (la piu’ grande al mondo), nei fast food che vi ho citato, o acquistando un cellulare Motorola (USA), Panansonic (USA), Sony Ericcson (J e SW), Siemens (D) o Nokia (FIN) che qui pare abbiamo quasi tutti.

Le previsioni che avevamo visto dall’Italia indicavano il cielo spesso coperto. Eppure qui c’e’ sempre il sole e fa un caldo incredibile. Mentre i trasporti dal centro agli Hotel sono efficientissimi, in citta’ ci si muove a piedi e si cammina molto, visto che le attivita’ del contro vertice sono sparse un po’in tutta la citta’. Dopo 20 minuti sotto il sole a tutte le ore del giorno ci si sente quasi svenire. Ci stiamo muovendo coprendoci la testa per resistere.

Gli italiani arrivati ad ieri erano ancora pochi e disorientati:

alberghi molto distanti tra loro, cellulari che non prendono, assenza di piantine o mappe chiare del controvertice sparso in una serie di spazi in tutta la citta’. La maggior parte e’ arrivata stanotte o e’ in arrivo oggi. Cosi’ anche per altri partecipanti al controvertice: la riunione di ieripomeriggio dei movimenti sociali sulla valutazione del percorso fatto da Porto Alegre 2003 ad oggi ha avuto poche presenze e quella prevista per oggi sugli impegni per i prossimi mesi fino al Forum Sociale Mondiale in India e’ stata spostata a domenica 14 dopo le mobilitazioni del 13.

Cosi’ le buone relazioni di Paul Nicholson (Via Campesina), Sophie Zafari (Attac Fr e Comitato Organizzatore per il Forum Europeo di Parigi) e sopratutto Walden Bello non hanno stimolato molto dibattito. Walden Bello ha definito "eroica la resistenza irachena per il recupero della sovranita’ nazionale dell’Iraq che e’ riuscita a indeblire la fiducia dell’imperialismo" ed ha detto che se fosse in Iraq si impegnerebbe nel movimento di guerriglia di resistenza.

Si e’ anche discusso di una possibile dichiarazione stile Porto Alegre sul WTO che i movimenti sociali potrebbero rendere pubblica alla fine dei lavori della Conferenza Intergoverntiva.

In citta’ si cominciano a vedere anche le ong straniere. I tedeschi della Fondazine Heinrih Boll stanno distribuendo i volantini sul loro ciclo di seminari con Vandana Shiva; le ong sono impegnate all’interno dell’ONG Forum a monitorare l’andamento dei lavori della conferenza, ci sono i ragazzi Usa che animano il Punto di Convergencia che stanno elaborando le azioni dirette ed hanno anche predisposto una Clinica per il pronto soccorso sanitario (non solo ferite da scontri, ma anche congiuntivite o disturbi intestinali!).

La citta’ e’ militarizzata. Lungo la striscia degli Hotel (facilmente controllabile) ci sono vari posti di blocco che dovrebbero entrare in funzione domani (ci sono per ora soltanto dei rallentatori). Si aggirano lente moltisisme auto della polizia e camionette pick-up con gli agenti (militari?) seduti sopra all’aperto che osservano tutto e tutti. E’ stato gia’ chiuso lo spazio aereo ed in buona misura anche quello navale (compatibilmente con le esigenze dei turisti presenti) I giornali locali sono pieni di notizie sul vertice (-2 dias!)da un lato allarmanti (come stamani su un possibile attacco di Al Quaeda al Centro Convenciones il prossimo 11 settembre) e dall’altro "rassicuranti" per la popolazione (?) insistendo sull’enorme dispiegamento di póliziotti, di soldati e di mezzi tecnologici. Ieri c’era anche un’intervista a Luca Casarini "lider del movimento No Global en Italia" sulla "lista nera".

A presto,

Gregorio

Secondo e terzo giorno

Molte cose sono successe lunedi’ e martedi’. Ci sono sempre molti eventi in contemporanea e non e’ facile trovare il tempo per scrivere da un Internet Point come sto facendo adesso, in attesa della marcia dei campesinos.

Qualcosa avrete visto sulla stampa o in tv: forse non avrete visto i 400 manifestanti vestiti da delfini che protestavano contro il GATT che per due volte ha considerato "una barriera doganale illegale il divieto di importazione di tonno in scatola catturato ferendo ed uccidendo i delfini", nonche’ contro la distruzione della biodiversita’ insita nell’attuale modello economico.

Avete invece sicuramente visto alcuni italiani e messicani formare nudi la scritta "No to WTO" sulla spiaggia.

Questo, insieme con la determinata ma tranquilla prima manifestazione di ieri ha contribuito molto ad allentare la tensione tra i manifestanti e la popolazione. Pensate che un giornalista italiano appena arrivato a Cancún e che era sull’Avenida principale alla ricerca dei i contestatori si era sentito rispondere dal proprietario di un negozio "non sappiamo dove siano - si nascondono ma la polizia li sta cercando". Invece sulla stampa di oggi la parola piu’ usata e’ "pacifico", riferito alle manifestazioni ed ai "globalicriticos" come veniamo chiamati, anche se la citta’ e’ piu’ militarizzata che mai e ieri il traffico e’ stato paralizzato per alcune lunghe ore dai blocchi messi in atto dalla polizia.

Cercando di andare con ordine lunedi’ e’ stato il giorno delle riunioni saltate e/o spostate. La mattina ho partecipato ad un incontro della rete internazionale "Questo Mondo non e’ in vendita" che si pone l’obiettivo di fare pressione sui negoziatori e sostenere i rappresentanti dei paesi piu’ poveri a tenere duro e a fare fallire i negoziati. Moltissimi i nordamericani, visto anche che la rete e’ di fatto coordinata da Public Citizen, da Focus on the Global South e dal Polaris Institute del Canada. Per gli italiani erano presenti i rappresentanti della Campagna Questo Mondo non e’ in vendita Antonio Tricarico, Andrea Baranes, Monica Di Sisto e Nicola De Lusso dei Cobas.

Cosi’ se accreditati nella delegazione governativa come ong (ovviamente critiche) ci sono solo il nostro Ugo Biggeri (che era gia’ a Seattle) di ManiTese e Luigi Marelli Presidente dell’Associazione delle ONG Italiane, vari altri italiani si sono accreditati come rappresentanti di ONG. Oltre a questi, che hanno limitatissimo accesso al Centro delle Conferenze, ci sono tutti quelli accreditati come stampa, che provengono anche da Media indipendenti o da piccole testate. In molti casi sono stati costretti ad andare all’Ambasciata del Messico a Milano per fare un minipassaporto verde aggiuntivo con la loro foto e la loro impornta digitale (!) per poter lavorare qui in Messico. Si e’ creata quindi una strana situazione: una parte dei seminari promossi da alcune ong si svolgono proprio all’ong Centre vicino al Centro Convenzioni e possono accedervi solo i manifestanti accreditati. Stamattina, mentre in queste stesse ore e’ in corso l’inaugurazione ufficiale della Conferenza, chi e’ riuscito ad entrare (molti gia’ accreditati come ONG hanno fatto una lunga coda ieri visto che il WTO elargiva pochi pass aggiuntivi che consentivano di partecipare alla cerimonia inaugurale) dovrebbe fare un’azione all’interno con l’esposizione di uno striscione e di alcune magliette anti WTO.

Alla ricerca dell’incontro perduto

Ho partecipato ad alcuni incontri del Forum dei Popoli indigeni e degli agricoltori, quasi tutti messicani e, visto che era saltato l’incontro dei movimenti sociali, mi sono messo alla ricerca dell’incontro internazionale degli attivisti contro la guera. Mi era stato detto che doveva tenersi nei pressi del Campo da Baseball (e della scuola INFANTILE di baseball, con bambini piccolissimi che giocavano, sponorizzati dalla Major League Baseball R dove R sta per marchio registato..), ma nessuno mi sapeva indicare esattamente dove. Dopo aver girato per quasi un’ora sotto un sole che alle 4 brucia ancora tantissimo - in molti per proteggersi camminano con l’ombrello aperto - mi sono reso conto che sul programma risultava presso la sede del Sindacato dei LAvoratori della Sicurezza Sociale. Un tassista mi ha spiegato che era davvero lontato e, stremato ed oramai in ritardo, mi sono fatto accompagnare in taxi. Cosi’ ho avuto la possibilita’ di vedere la Cancun reale, quella fuori dal centro, con le vie pressoche’ sterrate, le case colorate e con l’intonaco staccato, i bambini che giocano per strada che somiglia (finalmente ?) alle altre citta’ latinoamericane. Ovviamente arrivato alla sede del Sindacato e dell’incontro neanche l’ombra. Mi sono pero’ trovato in compagnia di un anziano pacifista americano e di un argentino che aveva l’aspetto di un sindacalista.. Alla fine, indecisi se curiosare nella riunione sul WTO e le proposte di liberalizzazione della sanita’ che era in corso tra vari sindacalisti del paese, abbiamo trovato una versione che doveva essere piu’ vecchia del programma che indicava come sede dell’incontro proprio la zona dello stadio da baseball. Tornati la’ abbiamo vagato per altri 20 minuti buoni, ma alla fine insieme ad una ricercatrice americana che vive in Guatemala da un anno siamo riusciti a trovare la riunione. Iniziata con piu’ di un’ora di ritardo, era davvero poco partecipata ed e’ finita poco dopo. Era servita piu’ che altro, ci hanno detto, a socializzare gli incontri anti-guerra che sono in programma durante queste giornate. Presenti rappresentati del Jakarta Peace Consensus, di associazioni americane come la Rete globale del 2000 per l’abolizione degli armamenti nucleari, asociación coreane, oltre agli omnipresenti francesi (Sophie Safari) e baschi (1). Proprio li’ abbiamo saputo dagli europei che mezz’ora dopo sarebbe iniziata la riunione ristretta dei movimenti sociali preparatoria all’incontro dell’11 (inizialmente previsto per lunedi’ 8, poi spostato a domenica 14 ed infine all’11 alle 8 - ovviamente di mattina. Qui la sera si e’ troppo cotti per fare riunioni) per stilare un’agenda delle mobilitazioni del movimento da qui fino al Forum Mondiale di Bombay. Cosi’ abbiamo cercato del cibo per la cena e siamo finiti in un supermercato gigante stile americano dove il cibo si trovava in fondo, dopo scaffali e scaffali di cancelleria, vestiti, ricambi auto. Tutto era impacchettato, anche 2 dico 2 fette di formaggio. Ovviamente le multinazionali la facevano da padrone, con anche boccioni da 5 litri di acqua Nestle’. A proposito, c’e un intero negozio di gelati Nestle’ lungo Avenida Tulum ed e’ fatto come un fast food con le 3 corsie separate in cui fare la coda.

Ovviamente la riunione non si e’ svolta perche’ i partecipanti erano troppo pochi (stremati ed assaliti da zanzare e moscerini vari) e mancavano quelli di Via Campesina impegnati li’ vicino in alcune riunioni nei pressi dell’accampamento.

Martedi’ 9 settembre

Real Cancún Tour

Presto ci siamo ritrovati al Km 0 della strada degli Hotel, alla fine della striscia alberghiera ed all’ingresso di Cancun citta’ con altri attivisti e molti giornalisti per prendere parte al Tour della Vera Cancun organizzato da Public Citizen, Polaris Institute e da alcune associazioni messicane. Abbiamo visto che erano state trasferite e montate delle grate proprio nella nostra piazza di partenza, a ben 11 Km dal Centro Congressi sove si riunisce il WTO. L’accesso alle auto ed agli autobus era consentito attraverso degli spazi nella recinzione. Il giro ha toccato la zona dei pescatori di Poto Juarez che vivono pescando e vendendo pesce da ben prima che fossero costruiti gli Hotel lungo la striscia di 25 Km. Tra l’altro ci hanno raccontato che la sabbia bianca che allieta i turisti e "guarnisce" gli Hotel e’ stata trasportata lungo la striscia proprio da Porto Juarez. I giornalisti di tutto il mondo (BBC, Channel 4, Repubblica, Espresso, testate del Giappone, africane, USA, Messico, Spagna) sono stati portati in "gita" con un pullman con aria condizionata ed hanno cosi’ fatto a gara ad intervistare, fotografare, filmare il rappesentante dei pescatori e chiunque somigliasse ad un pescatore nella zona sulle difficolta’ che incontrano, sul loro salario misero, sui permessi per la pesca che aumentano di anno in anno e che si vedono costretti ad "evadere", sul loro prossimo traferimento coatto in altre zone per far posto ad altri alberghi che saranno costruiti. Ci hanno raccontato che la spiaggetta viene presa d’assalto dai tour organizzati che pero’ per i pasti rientrano sulle loro navi da crociera e non lasciano ai locali neanche un peso.

Abbiamo visto anche il nuovo porto commerciale di Porto Juarez che e’ in via di costruizione e che consentira’ attracchi di pescherecci ben piu’ grandi - in previsione di nuove e magnifiche sorti per la zona c’e’ gia’ il cartello che annuncia l’imminente apertura di un Mc Donald’s.

Dopo la visita alle case-baracche in cui vivono i pescatori della zona, con i giornalisti che non si azzardavano a percorrere le strede interne della baraccopoli e si limitavano a fotografare con lo zoom o a intervistare gli abitanti che passavano dalla strada principale, abbiamo anche visitato poi una casetta abitata da una famiglia di pescatori e circondata da residence in cemento appena costruiti che sembrano gia’ vecchi. La casa non e’ dotata di acqua potabile, anche se dista meno di 100 metri dall’acquedotto di Cancun posseduito al 50.1 percento dalla francese Suez, la piu’ grande multinazionale in campo idrico.

La famiglia ha raccontato al nugulo di microfoni che non intendono muoversi di li’ e che intendono ottenere l’allacciamento all’acquedotto anche se il governo locale sta cercando di convincerli a traferirsi e se una notte sono arrivate delle ruspe ed hanno buttato giu’ un muretto primetrale della casa e sono state fermate dall’accorrere dei vicini. Abbiamo capito che c’e’ anche stato un processo che ha visto riconoscere la responsabilita’ dei proprietari delle ruspe e del residence (in effetti la casetta disturba un po’ la vista....) ma a questo non e’ seguita alcuna condanna e la famiglia si sente in constante pericolo.

La prima manifestazione

Ve la racconto dopo – sta per partire la manifestazione dei campesinos....

Gregorio

Quarto giorno

Solo per chi ha voglia di leggere molto.

La giornata di ieri (mercoledi’) e’ stata convulsa e drammatica. Ci siamo sentiti davvero provati e sconvolti.

Nel racconto che vi ho inviato stavo per raccontarvi della manifestazione che i giovani e gli studenti avevano fatto lunedi’ e che si era svolta senza alcun incidente di sorta, tanto da far titolare i giornali che tutto si era svolto pacificamente. Le manifestazioni di ieri (giovani) e di oggi (campesinos), dirette al Centro Congressi situato al Km 9-10 della striscia di terra della zona Hotelera erano in realta’ finite a ridosso delle prime grate di protezione poste al Km. 0 della striscia in piena Cancún centro, vicino all’Avenida Tulum quindi a ben 10 Km dall’incontro del WTO! I giovani manifestanti di martedi’ erano circa 1000, principalmente centroamericani arrivati anche con la Carovana piu’ volte fermata. Hanno provato a penetrare nella zona proibita prima smontando con delle chiavi inglesi i bulloni che tenevano insieme le grate (disposte per qualche centinaio di metri a chiudere interamente la strada da una parte all’altra) e rompendo i lucchetti. La polizia era tutta schierata con caschi e scudi di plastica dall’altra parte, dal lato della striscia e li lasciava fare senza muoversi. Quando sono riusciti a togliere dei bulloni e ad iniziare a separare le grate, gli agenti sono intervenuti per inserire ulteriori lucchetti e, dopo, quando i manifestanti si erano spostati in altri punti della grata, rimettendo viti e bulloni.

Vista l’impossibilita’ di entrare in questo modo alcuni ragazzi hanno insieme preso la rincorsa ed hanno tentato di superare la grata passandovi sopra (era alta un po’ meno di 2 metri e mezzo circa, con degli spunzoni ai lati di ogni elemento che consentivano l’inserimento di filo spinato che pero’ non era presente). Queste sono state le foto piu’ "gettonate" sulla stampa locale, con qualche ragazzo che e’ riuscito ad arrivare molto in alto senza riuscire a passare dell’altra parte. Arrampicarsi appariva difficile perche’ non c’erano punti di appoggio.

Dopo la protesta di tre ragazze che hanno mostrato ai poliziotti i seni (iperriprese dalla stmapa che ha chiesto loro il bis ed il tris) ed hanno gridato slogan in difesa della scuola e dell’univerista’ pubblica, contro il Wto ed il governo che taglia i fondi per l’istruzione sottraendo a loro tutto (cosi’ che non hanno piu’ niente da dare e si sentono nudi), la manifestazione dei giovani si e’ conclusa con installazioni musicali in una piazza assolatissima e molti che si sono tuffati nella fontana per riaversi. Da notare che la rete era rimasta aperta fino a 10 minuti prima dell’arrivo della marcia per consentire l’ingresso degli autobus nella zona Hotelera.

Da quando e’ stata chiusa tutto il traffico e’ stato deviato verso l’aeroporto e quindi per arrivare dalla citta’ al Centro Convenzioni sia a piedi che con vari mezzi bisognava percorrere piu’ di 40 Km andando dalla citta’ alla zona dell’aeroporto e di li’, passando vari altri blocchi con anche perquisizioni e richieste di mostrare i documenti, a Nord verso gli Hotel.

Per buona parte del pomeriggio, finche’ le grate sono state riaperte, tutto il pomeriggio il traffico in citta’ e’ rimasto bloccato. Alcuni degli incontri del Contro Forum si svolgevano lungo la striscia ben lontani dal Centro Congressi e sono rimasti sostanzialmente isolati.

Mercoledi’ 10 settembre

Cronaca della manifestazione

La manifestazione dei campesinos era molto attesa in citta’. Si vociferava che la striscia sarebbe stata chiusa dalle 8 alle 13 (il corteo doveva partire alla 10). In realta’, visti anche i disagi ai turisti, alla stampa ed ai delegati il giorno prima, la chiusura della striscia e’ stata ritardata fino a tarda mattinata, ovviamente ben prima che arrivasse il corteo.

Multicolore, con molti contadini in abito tradizionale, con lo sventolare dei drappi verdi di Via Campesina (il "foulard" verde al collo lo portavano in tantissimi) e’ stato un bel corteo con tantissima musica e tanti slogan che ha visto la presenza di 15-20 mila persone (la stampa italiana dovrebbe avere scritto 50mila) con anche molti giovani.

Arrivati alle grate molti manifestanti hanno tentano in vari modi di superarle, invano. I coreani hanno spinto dentro le grate con la bara a rappresentare il funerale del WTO. Alcuni ragazzi a volto coperto, principalmente americani, hanno poi iniziato a far oscillare le grate avanti ed indietro in maniera asimmetrica (in alcuni punti avanti, in altri indietro). Mentre e’ iniziato un vero e proprio intensissimo diluvio rinfrescante che e’ durato solo qualche minuto, ci siamo resi conto che quelle grate che sembravano essere davvero ben piazzate per terra in realta’ potevano essere "storte" su se stesse come poi e’ avvenuto.

Cosi’ in un punto la grate sono divenute quasi orizzontali, lasciando sotto un piccolissimo varco per passare. Chi si azzardava a tantare di passare sdraiandosi quasi a terra veniva inevitabilmente colpito dai manganelli delle guardie dall’altra parte. In un altro punto i manifestanti sono riusciti a far ruotare le grate del tutto ed anche a romperle, tanto che per la prima volta si sono trovati di fronte la polizia, corpo a corpo, che era avanzata fino al livello delle grate per non far penetrare nessuno ai lati. Ci sono stati ovviamente collutazioni, con alcuni manifestanti che avanzavano a braccia alzate e venivano colpiti appena arrivati al "bordo", altri che arrivavano con bastoni e cercavano di colpire le guardie. Alcuni ragazzi hanno poi iniziato, utlizzando pezzi di grata divelti, a scavare dal terreno delle pietre, le hanno divise per farne dei pezzi meno pesanti ed hanno iniziato a tirarle in direzione della polizia sia in alto oltre la rete, sia nei punti in cui la rete era stata torta, ad altezza d’uomo verso le teste dei poliziotti. Il tutto mentre la "banda di Seattle" – vestiti di arancione e nero con cappelli neri orientali a cono in testa - suonava la propria musica ritmicamente davanti alla rete. Sono cosi’ iniziate a volare pietre e molti manifestanti, spaventati, hanno arretrato verso la fontana. Alcuni dei poliziotti hanno iniziato a ritirare le pietre addosso ai manifestanti, quasi tutti senza protezione o senza casco. Cosi’ se Emilie (alcuni di voi la conoscono – e’ la ragazza italo francesce che lavora a Londra) che era a ridosso della rete ha preso sulle gambe due pietre tirate dai manifestanti, vari altri, come Paul Nicholson di Via Campesina sono stati colpiti alla testa e sulle spalle dalle pietre ritirate dalla polizia. Molti sono stati medicati dagli infermieri presenti, pochi altri sono andati in ospedale. I lanci proseguivano: ho visto due poliziotti che venivano portati via a braccio verso le ambulanze situate un po’ piu’ indietro. Proseguivano anche gli scontri con bastoni nel piccolo varco della rete che si era creato, senza che la polizia arretrasse, ma con qualche manifestante che di tanto in tanto riusciva a varcare la rete prendendo delle manganellate finche’ si trovava nel mezzo. Poi dall’altra parte "vittorioso" veniva lasciato stare e si univa ai giornalisti che fotografavano e filmavano verso la piazza. Via Campesina ha poi proposto ai manifestanti di spostarsi nel centro della piazza per chiudere la manifestazione con un comizio. Molti sono rimasti a ridosso del varco e si e’ anche introdotta la delegazione sudcoreana che ha avanzato compatta con le proprie bandiere a mani alzate premendo verso il varco. Dopo alcuni minuti di pressione e di tentativi di sfondamento (nei giorni precedenti avevano piu’ volte dichiarato che sarebbero entrati ad ogni costo) sono indietreggiati. Un camion che era stato messo dalla polizia di traverso dietro la rete si e’ spostato per fare posto ad un blindato della polizia che ha vanazato verso la rete e che probabilmente era un "lancia acqua". Nel frattempo i ragazzi americani discutevano se "sostenere i coreani nel tentativo di sfondamento" con molti che dicevano di essere delusi dal comportamento di Via Campesina e discutevano se tentare un assalto in un altro punto della rete.

La giornalista della BBC si aggirava con la sua troupe ritoccandosi il trucco con un miniportacipria e tentava di intervistare i ragazzi a volto coperto. Mi pare di aver sentito che stesse registando un pezzo cui si chiedeva, nel pieno del lancio di sassi, perche’ la polizia non interveniva con i lacrimogeni o gli idranti…. Channel 4 intervistava davanti alle grate divelte un attivista americano sulla pericolosita’ delle trattative in corso all’interno del WTO e sulla possibilita’ che gli accordi fallissero. Un po’ tutti abbiamo avuto l’impressione che oramai l’assedio alla rete fosse finito ed i vari gruppi stavano iniziando a tenere delle assemblee per decidere cosa fare.

Sulla rete divelta in alto si erano trovati spesso piu’ fotografi e cameramen che manifestanti, in posizioni in bilico. Un giornalista era stato tra l’altro colpito in pieno dalle pietre ed era caduto giu’. Cosi’, quando ci siamo ritrovati con gli altri italiani ed e’ circolata l’informazione che un coreano aveva fatto harakiri sulla rete, molti hanno pensato che si fosse infilzato sugli spunzoni delle grate scivolando. Alcuni dicevano che c’era chi aveva visto che si era accoltellato, che aveva un piccolo foro sul torace ed era stato soccorso da Lisa, un’infermiera volontaria italia che aveva subito chiamato un’ambulanza per trasferirlo in ospedale Abbiamo cercato di avere notizie sulla sua sorte e su quella di Paul Nicholson (che stava bene) e, rientrando verso il centro, abbiamo saputo che Lee Kyunghai era morto.

Quando la notizia si e’ sparsa un po’ tutti istintivamente si sono recati in ospedale dove i coreani avevano appena iniziato un’improvvisata conferenza stampa letteralmente assaliti e pressati dai cameramen e dai fotografi. Hanno detto che per loro era un giorno triste, che la morte di Lee addolorava i loro cuori ed hanno parlato dell’impegno di Lee come sindacalista dei contadini coreani, delle sue numerose protesto contro il WTO, mostrando anche una sua foto a Ginevra in una tenda che aveva montato davanti alla sede del WTO. Hanno spiegato che il WTO affama ed uccide ogni giorno milioni di contadini e di persone in tutto il mondo.

Hanno poi detto alla fine che la sua morte « non era un incidente casuale » e di li’ in avanti quasi tutte le telecamere e le macchine fotografiche si sono allontanate…..

Un altro sindacalista coreano che affermato che la scelta di Lee era stata maturata in piazza, verificata nell’impossibilita’ di entrare a ridosso del vertice.

Hanno poi chiesto con forza al WTO di sospendere i propri lavori. Al termine ha parlato anche il rappresenante di via Campesina che ha espresso il suo cordoglio, si e’ associato alla urgente necessita’ di sospendere i lavori del WTO ed ha affermato che era il governo messicano ad essere responsabile della scelta di Lee, per avere eretto chilometri di grate a protezione del vertice.

Si sono alzati cori "somos todos Lee" e "De Korea a Palestina la lucha continua" ed i coreani si sono seduti nella strada gia’ bloccata dalle auto delle troupe televisive iniziando al veglia per Lee con delle candele e dei lumi improvvisati.

Quando poi in tarda serata mi sono diretto alla fiera del Commercio Equo e solidale nella zona degli Hotel l’autobus ha fatto di nuovo il giro lungo dei 40 Km passando dall’aeroporto, ad indicare che le grate erano ancora li’. L’autobus si e’ fermato numerose volte, ed e’ passato attraverso un paio di chicanes. Sono saliti a bordo poliziotti che hanno controllato le borse e ci hanno chiesto i documenti. Grazie al buio risaltavano ancora di piu’ i lmapeggianti stile americano delle numerosissime auto della polizia.

Questa mattina gli autobus hanno invece ripreso a percorre la strada dagli Hotel verso il centro che ha numerosi posti di blocco e grate pronte per essere chiuse in piu’ punti.

Era stato formato un nuovo blocco piu’ stretto un centinaio di metri indietro rispetto a quello del giorno prima, mentre quello in piazza era stato smontato ed alcune organizzazioni stavano montando delle tende. La grata e’ cosi’ ora un po’ arretrata, e’ piu’ corta e forse piu’ controllabile. Sicuramente essendo piu’ corta e’ piu’ difficile storcerla.

I giornali di oggi parlano di "morte", "sangue", « harakiri », mentre la televisione locale ierisera si complimentava con lo sforzo eroico della polizia che era rimsta immobile nonstante le provocazioni, non aveva reagito e che aveva riportato 13 feriti. Ha piu’ volte spiegato che, sebbene avessero tutti sfilato in corteo pacificamente, poi sotto le grate tutti quanti i gruppi presenti avevano mostrato il loro vero volto e si erano distinti per atti violenti.

La riunione dei movimenti sociali internazionali convocata per le 8 si e‘ chiusa rapidamente vista anche la presenza di solo una trentina di persone con la proposta di un documento in spagnolo ed inglese sul Wto che sara’, dopo le osservazioni che le varie delegazioni faranno in giornata, licenziato questa sera in una riunione alle 21, tra 9 ore.

Oggi ci dovrebbero essere una serie di azioni in citta’ e proseguiranno gli incontri del contro forum, con anche la presentazione alle 13 del prossimo Forum Sociale Mondiale in India.

Quello che mi sgomenta piu’, anche se mi direte che era ovvio, e’ che tutti i delegati hanno completamente ignorato quello che era avvenuto fuori. Il clima era esattamente lo stesso ed i delegati sono presissimi dalle trattative. E la richiesta di sospensione dei lavori?

Come avrete letto ieri mattina durante l’inaugurazione sono state fatte delle proteste e si sono alzati degli striscioni contro il WTO con alcuni delegati che hanno strillato "vergona" nella bencelata indifferenza di Supachai che stava parlando ed ha continuato a parlare. Dall’interno la notizia di ieri era che il gruppo dei cosiddetti G21, Brasile ed India in testa, si amplierebbe con l’ingresso di Ghana e Nigeria (100 milioni di abitanti!), quella di oggi e’ che gli USA starebbero facendo pressioni preventive su Kenia e Pakistan per non entrare.

Che si dice di Cancun in Italia? Vedo che Repubblica on-line relega la notizia alla pagina degli Esteri. Troppo presi dal pareggio dell’Italia con la Serbia? O forse dalle nuove dichiarazioni di Berlusconi?

A presto,

Gregorio

Quinto giorno

Ieri Giovedì 11 settembre, è stata, dentro e fuori il vertice, una giornata di riflessione. Si percepiva una calma un po’ irreale, come tutti avessimo bisogno di tempo e di tranquillità per elaborare quello che era avvenuto il giorno prima.

La mattina la delegazione delle associazioni sudcoreane ha tenuto una conferenza stampa per raccontare in maniera organica la vita e l’impegno di Lee a fianco dei contadini e dei pescatori coreani, nonche’ il suo impegno contro il WTO. Hanno raccontato che Lee aveva gia’ tentato il suicidio davanti alla sede del WTO a Ginevra ma che era stato fermato da un suo compagno. E’ stata anche annunciato il ritiro della delegazione coreana dal vertice: questo e’ stato il "giallo" della mattinata fintanto che nell’assemblea plenaria del WTO si sono alzati alcuni rappresentanti sudcoreani per un intervento nel merito delle trattative e tutti abbiamo pensato che a ritirarsi fossero stati soltanto i rappresentanti delle ong.

Il governatore dello Stato di Quintana Roo ha sostenuto che la morte di Lee era stato un incidente e che i manifestanti volevano speculare sulla sua morte e per danneggiare l’immagine di Cancùn (!), La televisione aveva infatti mandato in onda delle immagini che a molti erano apparse tagliate in cui si vedeva Lee in alto sulla grata e poi a terra pieno di sangue. Soltanto ieri sera, visto anche che erano state mostrate dai circuiti internazionali che qui molti hanno in casa, la Tv locale si è decisa a mostrare le riprese integrali con Lee che si trafigge.

L’ignobile quotidiano in inglese di 4 pagine che viene distribuito negli alberghi ieri mostrava una foto dei manifestanti "globalifobici" a ridosso della grata divelta ma non parlava minimamente di Lee.

Vi avevo già scritto della riunione di movimenti sociali prevista per la mattina che si è chiusa con la presentazione della bozza di un documento sul WTO che vi allego in fondo.

Forum Sociale Mondiale in India

La presentazione del prossimo Forum Sociale Mondiale di Bombay aveva la sfortuna di tenersi alle 13 presso lo stadio di boxe-wrestling Ex Palenque (dove si è tenuta la prima riunione dei movimenti antiguerra alla quale siamo arrivati tutti in ritardo..) che era fuori della cartina ufficiale e pochissimi sapevano dove fosse. Così non vi è stata molta partecipazione. Ed è un peccato perché l’incontro, breve come tutti gli incontri qui, è stato interessante per capire che la macchina organizzativa che sta già lavorando a pieno regime appare molto efficiente e per vedere come i temi del movimento nel trasferirsi dal Sudamerica all’Asia cambiano aspetto quantomeno "lessicalmente".

Informazioni più accurate sul forum potete trovarle al sito

www.wsfindia.org

Il Forum si svolgerà dal 16 al 21 gennaio 2004 nella zona industriale di Bombay, all’interno di una grandissima fabbrica dismessa che sara’ anche in grado di ospitare incontri di 8-15mila persone. Insieme agli spazi del vicino stadio e foresteria questo complesso è in grado di ospitare tutte le attività del Forum, per permettere anche "alla comunità del WSF di vivere insieme quelle giornate". L’organizzazione si attende dai 60 ai 75mila partecipanti e sta lavorando per allestire degli spazi, un po’ più lontani rispetto al luogo degli incontri, capaci di accogliere in campeggio i 10 mila giovani previsti di cui 8000 dall’India e 2000 dall’estero.

I 5 assi di discussione saranno

1) Globalizzazione imperialista

2) Militarismo e pace

3) Comunitarismo, fanatismo religioso, violenza settaria

4) Razzismo, castismo, fanatismo religioso ed esclusione

5) Patriarcato

Si svolgeranno 8 conferenze plenarie che, contrariamente a quanto avveniva a POA, non saranno in contemporanea con alcuna attività dei workshop, proprio per valorizzare al massimo le iniziative autorganizzate. A Perugia dal 10 al 12 Ottobre si terrà una riunione della Content Commission che dovrà "finalizzare" il programma.

Ci saranno 3 panels di discussione trasversali

- partiti politici e movimenti sociali

- globalizzazione ed alternative

- globalizzazione, governo e stati nazione Ci saranno anche 4 conferenze autorganizzabili (?). Ci sarà anche un festival di cinema, mostre di poster e molto spazio sarà dato alla musica con musicisti sufi dall’Asia dell’Est. Per quanto riguarda il budget, stimato in 4 milioni di dollari (!), ci sono dei vincoli di tipo politico nella scelta di non accettare fondi da alcuni donatori. Così il budget è coperto per ora solo per metà ed è in corso una raccolta fondi in USA, GB e Francia con la pubblicazione di annunci gratuiti su The Nation, il Guardian e Le Monde Diplomatique. Attac si fa carico di coordinare la raccolta fondi in Francia.

Nel pomeriggio siamo passati dalla veglia allestita in piazza, al Km zero dove è morto Lee, dai coerani, vicino alla tenda installata da Via Campesina.

Fino a sera non ci sono stati molti "avvenimenti", il che mi permette di dilungarmi in una descrizione più di "ambiente".

Ieri nel tardo pomeriggio, per recuperare una videocassetta PAL visto che il giorno prima avevo filmato l’impossibile, sono finito in un centro commerciale a Plaza de Las Americas. Un po’ fuori dal centro era pieno di messicani – pochissimi i turisti.

C’erano almeno 3 Internet Point stipati di computers. Ho visto che la maggioranza erano giovani messicani che si siedevano davanti al computer per pochi minuti e si mettevano a chattare. Ma con chi? Un signore sulla quarantina di fianco a me aveva ricevuto via mail due "presentazioni" in Power Point che guardava con estremo interesse. Una sembrava essere piu’ spiritosa con immagini varie di donne in costume in spiaggia mentre l’altra (mi sono messo a leggerla anch’io senza che lui se ne accorgesse, mi è parso) riguardava Gesù ed era una carrellata di pagine con colori distesi, cieli al tramonto, crocifissi e facce sorridenti su quanto Gesù ci ama e su quanto è importante pregarlo. Sembrava calamitato dallo schermo e scorreva le pagine con faccia estasiata. Poco lì fuori nel corridoio del centro commerciale la Renault presentava la sua nuova (per noi vecchia) Clio mentre la Ford e la Nissan promuovevano dei vantaggiosissimi finanziamenti pluriennali ovviamente per acquistare le proprie auto. Accanto a soli 4 Euro (salario minimo a Cancùn 3,8 dollari al giorno), con sconti per gli spettacoli delle 18 e soprattutto delle15, si poteva vedere uno dei 10 film americani che il cinema multisala proiettava. I film apparivano ai miei occhi europei pseudointellettuali pressoché inguardabili, come mi appaiono quelli del Vis Pathé (Vivendi?) a Firenze. Se i numerosi altri negozi sfarzosi come non mai (oltre al Sony Centre anche catene USA come Sanborn’s, Radioshack, Liverpool) apparivano poco affollati e forse frequentati quasi soltanto da curiosi, nel supermercato c’erano vari messicani a fare la spesa. Pienissimo era invece, visto che erano le 20, una specie di piazza-fortezza interna che raggruppava tutte gli sporti che vendevano cibo. Ai due lati si ergevano come due colonne portanti che presidiavano l’intero spazio Mc Donald’s e Burger King (dove c’era la coda) passate i quali lo spazio si apriva e disvelava una miriade di piccoli sporti come quelli che si trovano in Centro e Sud America nelle grandi stazioni degli autobus, veri e propri centri di vita e di commercio. Soltanto che qui di vero cibo messicano neanche l’ombra, ma la scelta non mancava comunque: dal sushi alla pizza, alle baguettes e le fondues, gelati, succhi 100% naturali "per pensare al proprio corpo", cibo cinese o tailandese, biscotti da tutto il mondo, cibo italiano, giapponese, sandwich all’americana, uno sporto che vendeva solo patate…..

Ovviamente lo sfoggio di colori, di luci, la sfarzosità dei piatti e lo spreco negli imballaggi non aveva niente a che vedere con gli sporti latinoamericani e "giustificava" dei prezzi assolutamente in linea con quelli già molto cari di Firenze… Classe medio-alta di Cancùn? Ragazzi che lavorano nel turismo e grazie alle mance risparmiano e vanno al centro commerciale per acquistare l’ultimo videogioco e magari a vedere un film, come tutti quelli qui, in inglese e sottotitolato? Avrete letto dei 400 volontari che stanno lavorando gratis per il WTO (che li ricompensa con una maglietta bianca con il simbolo della Conferenza) perché così "imparano" a muoversi in un contesto "moderno" e perché, comunque, questa esperienza serve a loro come curriculum.

La riunione alle 21 dei movimenti sociali è stata molto più partecipata di quelle precedenti. La bozza del documento, che vi allego in fondo, è stata sostanzialmente approvata da tutti, con una serie di piccole modifiche che saranno apportate nella giornata di oggi. Il documento dovrebbe essere licenziato alle ore 21 di oggi. Walden Bello ha relazionato su come l’atmosfera che si respirava dentro il Centro Congressi era di un malcelato imminente fallimento. I pasei del Sud che stavano tenendo testa nei negoziati e gia’ Lamy aveva accennato alla possibilita’ di una nuova ministeriale specifica per l’agricoltura da tenersi nel 2004. (Tra l’altro tra mezz’ora dovrebbe esserci una riunione della delegazione italiana per fare il punto sui negoziati). Walden riteneva che fossero cosi’ convinti del fallimento che si stavano gia’ adoperando per venderlo come un parziale successo alla stampa.

Ci ha raccontato che le contestazioni che sono avvenute dentro (solo ieri ben 12 contestazioni di gruppi diversi – ong e attivisti mascherati da stampa!), soprattutto quella all’apertura che non si attendevano (!), ed in primis la morte di Lee Kyung Hai avevano comunque avuto un grosso impatto sui delegati dei paesi meno ricchi dando anche ai paesi piu’ poveri la forza per reggere nelle trattative e consegnando un grande ruolo ai G23, Brasile ed India in testa. Quello che secondo Walden stavano cercando di far passare e’ che Lee era uno squilibrato e che aveva dei problemi personali...

Sul documento molti hanno detto che il testo sembrava scritto prima di Cancun, non faceva alcun riferimento a quello che stava avvenendo qui, al possibile fallimento ne’ alle manifestazioni, alla militarizzazione ed alla morte di Lee. Cosi’ ci siamo trovati d’accordo a rivederlo integrandolo.

Usciti dalla riunione abbiamo sentito che stava passando il cazerolazo dei giovani che provenivano dall’accampamento qui vicino. Circa 300 giovani stavano percorrendo l’Avenida Tulum, la piu’ imoprtante della citta’ facendo rumore con le pentole quando un piccolo gruppo di giovani a volto coperto si e’ staccato un gruppo ed ha sfasciato un vetro del Pizza Hut che si trovava al primo piano facendo poi sia sopra che sui muri al piano terra una serie di scritte anti WTO in spagnolo ed in inglese. E’ stato rotto anche la vetrina di un negozio di foto che si trovava sotto il Pizza hut, al pinao terra. Sono ovviamente accorse decine di telecamere e la polizia in assetto antisommossa e’ arrivata in forze e si e’ disposta al lato destro del Pizza Hut, quasi a lasciare lo spazio libero per le foto e le riprese dei reporter. Soltanto un quarto d’ora dopo un paio di poliziotti si sono piazzati davanti alla vetrina infranta. Una rappresentante del movimento messicano che era con noi alla riunione ha dichiarato subito alle telecamere accorse che il movimento era pacifico, che non era rappresentavile da questo gesto ed ha preso subito le distanze dall’avvenuto. Lentemente nella zona sono arrivate intere divisioni della polizia.

C’e’ qualche preoccupazione rispetto alla partecipazione alla manifestazione di domani, anche perche’ i campesinos sembrano essere tornati a casa. Questo era in parte previsto, visto che devon lavorare e non sono dei globetrotter della protesta. La sensazione, ripresa da alcuni giornali, e’ che comunque alcuni abbiano deciso di tornare prima visto il clima nel quale si era svolta la manifestazione a ridosso della grata mercoledi’.

Questa mattina e’ stato srotolato da alcuni attivisti americani nei pressi del Centro Congressi uno striscione (portato li’ di notte) che diceva "Que se vayan todos". Altri studenti, arrivati in bus alla spicciolata nei pressi del Centro Congressi hanno inscenato una manifestazione sedendosi per terra con tutti i giornalisti che sono nuovamente scesi e la polizia che li guardava senza intervenire.

Come al solito il Km zero e’ bloccato e per arrivare dagli alberghi e dal Centro Congressi in centro si passa dall’aeroporto – 50 minuti.

Ora riunione delle coalizione antiguerra e possibile corteo contro la guerra.

Gregorio

Bozza

Dichiarazione dei movimenti sociali

Cancùn, Messico, Settembre 2003

Siamo movimenti sociali riuniti a Cancun, Messico, in un momento cruciale della storia. Proprio ora il WTO, il principale baluardo del libero commercio e del governo economico mondiale si trova bloccato e in una profonda crisi di fronte alla società civile globale, la cui dimensione e forza aumenta di giorno in giorno.

Lo facciamo in un momento in cui, dopo l’invasione e l’occupazione illegale dell’Iraq da parte del Governo degli Stati Uniti, l’imperialismo si trova impantanato e davanti ad una resistenza forte.

E quello che risulta più importante è che questo avviene in un momento in cui i movimenti per la pace e la giustizia globale stanno sviluppando un processo di convergenza ed unificazione di sforzi per porre allo scoperto i vincoli tra il militarismo e la globalizzazione economica ed opporsi ad entrambi.

Far deragliare il WTO

Nel 1995 quando fu fondato il WTO a molti paesi in via di sviluppo fu fatto credere che entrare nel WTO era entrere in una organizzazione nella quale tutti i paesi, dai più poveri ai più ricchi, sarebbero stati uguali perché avrebbero avuto esattamente lo stesso numero di voti: 1.

Otto anni più tardi il WTO ha mostrato che questa promessa era una menzogna totale. Questa promessa di democrazia e di multilateralismo non si è affatto compiuta, mai è stata messa in pratica. Quello che è avvenuto in realtà è che il WTO, acclamato come il luoho più democratico dai difensori del libero commercio, funziona con un sistema nel quale i paesi in via di sviluppo sono intimiditi, condizionati e ricattati dai paesi potenti perché firmino accordi commerciali che portano dei benefici soltanto agli interessi delle grandi aziende multinazionali.

Questi paesi sono anche messi sotto silenzio per il timore nei confronti della possibilità del WTO di sanzionarli economicamente attraverso l’Organismo di Risoluzione delle dispute, perché le regole del WTO sono regole che obbligano i paesi a modificare la loro giurisprudenza per adattarla alle norme stabilite dal WTO. Questo rende evidente l’antidemocraticità del WTO e la minaccia che pone alla sovranità dei popoli.

A Cancùn il WTO tenta di rafforzare le sue politiche pericolose dando impulso ad un nuovo giro di liberalizzazioni che minacciano i diritti dei popoli, i servizi pubblici basilari, come il diritto all’acqua, alla salute, all’educazione, alla casa. Noi ci opponiamo alla proposta di nuovi accordi perché sono una minaccia all’ambiente, alla biodiversità, alla sovranità alimentare ed alla diversità culturale, mentre l’agenda del WTO viene spinta avanti anteponendo i benefici delle imprese alle necessità dei popoli e finendo per rendere merce la vita tutta.

Questo rende ancora più urgente per tutti noi unirci per far deragliare il WTO.

La lotta non e’ soltanto contro il WTO. Mentre stiamo qui lottando contro questo strumento imperialista che non considera la lotta dei contadini, delle donne, dei lavoratori, dei popoli indigeni e dei movimenti urbani e rurali noi stiamo allo stesso tempo lottando contro altri agenti della globalizzazione neoliberista come l’ALCA, l’Accordo per lo sviluppo dell’Africa (AGOA), la proposta di una zona di libero commercio in CentroAmerica (CAFTA) e altri accordi commerciali regionali e bilaterali.

Ci opponiamo anche e denunciamo il WTO nel suo intento occulto a favore della proliferazione delle armi permettendo ai paesi membri ironicamente di sostenere l’industria delle armi mentre nega con forza ai paesi in via di sviluppo di sostenere i propri contadini. Come risulatato facilita l’aumento dei conflitti militari in tutto il mondo.

Commercio e militarizzazione

La globalizzazione neoliberista ha sempre propagandato i vantaggi del libero commercio perché consegna tutto nella mani della mano occulta del mercato. Quello che non dice è che la mano occulta non funziona se non fs seguire il pugno di ferro.

Il vincolo tra commercio e militarizzazione non è mai stato piu’ evidente che durante la guerra contro l’Iraq con l’invasione e l’occupazione unilaterale che e’ stata originata in maniera evidente dagli interessi economici degli invasori e dai benefici per le imprese che oggi stanno dichiarando di stare ricostruendo ed aiutando il popolo iracheno. I benefici della guerra si sono trasformati in modo da permettere alle imprese transnazionali di poter evitare gli effertti della profonda crisi della globalizzazione.

Difendiamo la pace! Lo abbiamo mostrato in tutto il mondo nella giornata di mobilitazione del 15 febbraio quando milioni di persone in più di 30 paesi sono scese in piazza per esprimere la loro opposizione a questa guerra illegittima ed illegale.

Allo stesso tempo abbiamo sviluppato delle campagne per porre in evidenza i legami tra il commercio e la globalizzazione e per dimostrare come l’obettivo del profitto incrementa l’aggressione militare in tutto il mondo. Siamo solidali con tutti i popoli ed i movimenti sociali che lottano contro l’offensiva economica e militare degli Stati Uniti, soprattutto attraverso delle sue basi e delle Accademie Internazionali di imposizione della legge (ILEA).

Appoggiamo altresì i popoli che lavorano per rendere questo potere imperialista responsabile dei suoi crimini di guerra attraverso un Tribunale Internazionale dei Crimini di Guerra.

Aumentare la resistenza. Da Cancùn a Bombay

I movimenti sociali convocano tutti e tutte a mobilitarsi ed anadare a Bombay (India) per il prossimo Foro Sociale Mondiale nel quale riaffermeremo l’unità dei movimenti sociali in mezzo alla crescente crisi dell’imperialistmo e della globalizzazione e quando andremo a coordinare le nostre prossime campagne e mobilitazioni.

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