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Risarcimento ingente chiesto a Modena
1.01.2010

RISARCIMENTO INGENTE CHIESTO AI SERVIZI SOCIALI DI MODENA
Modena. Proprio in questi giorni sara presentata una citazione nei confronti del Comune di Modena e specificatamente nei confronti di un'assistente sociale referente di un caso gia noto all'opinione pubblica: "Mi hanno rapito il figlio, madre denuncia un'assistente sociale del Comune" (Gazzetta di Modena, maggio 2007).
Questa vicenda e stata ed e seguita dall'avv. Francesco Miraglia del Foro di Modena.
Come migliaia di casi, purtroppo, anche questo riguarda una decisione del servizio sociale avallata dal Tribunale dei Minori nel caso specifico quello di Bologna, di allontanare un bambino dalla sua famiglia collocandolo per piu di 2 anni presso una struttura gestita da una "Cooperativa sociale di Forli".
Le traversie di questa famiglia e di questo bambino iniziano una domenica del 2000 quando la mamma allarmata perche il figlio non tornava a casa avvertiva una pattuglia della Polizia. Il bambino presto veniva ritrovato nel parco giochi. Ma dopo circa un mese dall'accaduto un'assistente sociale del Servizio di Modena, invitava la famiglia con il bambino a presentarsi per comunicazioni urgenti. Qui inizia un percorso Kafkiano che lentamente ma inesorabilmente si deteriora fino all'allontanamento del bambino dalla sua famiglia.
Per piu di due anni i genitori di questo bambino per paura di perderlo definitivamente, hanno "subito" di tutto dall'assistente sociale referente del caso, fino al maggio 2007 quando hanno deciso di denunciarlo.
Ed e qui che la vicenda si fa ancora piu assurda.
A seguito di un rientro del bambino in famiglia, lo stesso avvocato Miraglia che seguiva il caso, dopo aver depositato il ricorso al Tribunale per i Minori, concordava con i genitori di non riportare piu il bambino in struttura.
Da quel punto i servizi e il Tribunale per i Minorenni di Bologna non si sono piu interessati del minore, "omettendo" non solo di chiedere il rientro nella casa famiglia ma anche di disporre qualsiasi provvedimento che lo riguardasse.
Che fine ha fatto la necessita di allontanare questo bambino dalla sua famiglia?
Perche nessuno ha contestato la decisione dell'avvocato?
Fortunatamente dal mese di giugno 2007 questo bambino, ormai diventato un ragazzo, vive tranquillamente con la sua famiglia, frequenta regolarmente la scuola, raggiungendo gradualmente e progressivamente un proprio equilibrio psico-fisico e uno stato di tranquillita.
Oggi e un ragazzo sereno che vive la sua quotidianita come qualsiasi altro ragazzo della sua eta, se pur con le difficolta di un ragazzo che sta superando pian piano le sue paure di essere allontanato un'altra volta dalla sua famiglia: un ragazzo con un sogno nel cassetto: diventare un avvocato per aiutare i bambini che come lui sono stati allontanati dalla propria famiglia.
Intanto il Tribunale per i Minorenni di Bologna, ancora, sollecitato dall'avv. Francesco Miraglia il 17 febbraio 2009 scriveva testualmente: "Nel procedimento in oggetto, pendente presso questo ufficio da oltre tre anni non sono pervenuti al Tribunale da parte dei servizi sociali aggiornamenti sulle condizioni del minore che si puo percio presumere si sia in qualche modo stabilizzata sulla base di precedenti provvedimenti.
Alla luce di quanto esposto si chiede, solo nel caso in cui la situazione si sia modificata, una relazione di aggiornamento entro 60 giorni dal ricevimento della presente. In mancanza si riterra avvenuta la stabilizzazione del caso relativo al minore."
Una domanda pero, nasce spontanea, che lavoro faranno oggi l'assistente sociale e il giudice che hanno deciso l'allontanamento di questo bambino?
Un dubbio inquietante ci attraversa. l'assistente sociale e il citato giudice continueranno ad occuparsi di minori.?
Ed e giusto che sia fatta giustizia per chi ha subito tutte queste sofferenze. Chi ha sbagliato deve pagare per evitare queste tragedie ai nostri bambini. Come ripetutamente denunciato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che fa parte del movimento Cresco a Casa (www.crescoincasa.it), presieduto dall'avvocato Antonello Martinez, e recentemente anche da un articolo di Panorama, la famiglia italiana e in pericolo. Si devono sensibilizzare i legislatori sulla drammatica situazione esistente. Per quanto possa sembrare incredibile, oggi a una famiglia qualsiasi possono essere sottratti i loro figli, tramite una decisione del tribunale dei minori, sulla base di rapporti scritti degli psicologi, assistenti e psichiatri che valutano l'operato dei genitori secondo il loro capriccio e opinioni. Quando le opinioni diventano la "verita" su cui i giudici basano le loro decisioni la possibilita di violazioni e abusi e drammaticamente alta, come confermato dai numeri. In Italia sono circa 35.000 (anche se il numero non e definitivo) i bambini sottratti alle famiglie con costi sociali per la comunita che superano i 4 miliardi di euro.
L'obiettivo del movimento e quello di formulare una proposta di legge nazionale che tuteli le famiglie e che sancisca che i rapporti degli psichiatri, assistenti e psicologi (essendo opinioni) non abbiano piu il potere di determinare e motivare, senza ulteriore verifica, i provvedimenti dei giudici minorili, garantendo quindi alla famiglia il diritto alla difesa.
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Tel 02 36510685
Email info@ccdu.org
www.ccdu.org

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