7.01.2010
MARKETING DELLA PAZZIA: MA SIAMO TUTTI MATTI? Il nuovo documentario in formato DVD, una denuncia dell'industria psichiatrico-farmaceutica Dai creatori del pluri-premiato documentario "Macabri Profitti: La Storia mai raccontata degli psicofarmaci", questa e la storia dell'associazione fortemente lucrativa tra psichiatria e industria farmaceutica che ha visto nascere un centro di profitto da 80 miliardi di dollari basato su psicofarmaci. Il documentario "Marketing della pazzia: ma siamo tutti matti?" in formato DVD, con filmati, interviste ad esperti del settore, psichiatri, psicologi e testimonianze da tutto il mondo, raccolte dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Internazionale nel corso degli anni, svela in che modo l'industria psichiatrico-farmaceutica crea disturbi per vendere farmaci, spende miliardi per immetterli sul mercato e quindi trarre profitto da coloro che piu hanno bisogno di aiuto.
Si tratta di una storia di avidita, tradimento e vite stroncate.
Il documentario contiene importanti informazioni che possono essere usate per difendere se stessi ed informare gli altri in merito all'aspetto piu pericoloso dell'industria psichiatrico-farmaceutica: gli psicofarmaci.
Non si nega che problemi psicologici ed emozionali, perfino una grave angoscia possano influire praticamente su chiunque, ma vuol dire che siamo tutti matti?
Fuorviati da tutti i tentativi di marketing dei farmaci, 100 milioni di persone in tutto il mondo (20 milioni dei quali sono bambini) prendono psicofarmaci, convinti di correggere qualche squilibrio fisico o chimico del corpo, mentre in realta queste sostanze sono cosi potenti e pericolose da causare allucinazioni, psicosi, irregolarita cardiache, diabete, ostilita, aggressione, disfunzioni sessuali e suicidio.
La teoria della psichiatria secondo cui uno squilibrio chimico nel cervello causa la malattia mentale e stata inventata per vendere farmaci. Il Dr. Steven Sharfstein, ex presidente dell'Associazione Psichiatrica Americana, ha affermato ai media riguardo le prove dell'esistenza di uno squilibrio chimico nel cervello: "Non ci sono test chiari". Il Dr. Darshak Sanghavi della Harvard Medical School spiega: "Nonostante termini pseudoscientifici quali "squilibrio chimico", nessuno sa veramente che cosa causino le malattie mentali". Il Dr. Mark Graff, anch'egli dell'APA, ha notato che la teoria era: "Probabilmente derivata dall'industria farmaceutica".
374 "disturbi mentali" riempiono il manuale diagnostico della psichiatria e altri stanno arrivando. Il business sta facendo il boom. Le compagnie farmaceutiche hanno espanso le proprie liste di psicofarmaci: nel 1966 erano 44 e oggi sono ben 174. Nonostante l'evidente conflitto d'interessi, gli psichiatri rastrellano ogni anno oltre trecento milioni di miliardi di dollari in aiuti governativi.
Questa campagna di marketing e in pieno svolgimento anche in Italia. Un recente comunicato ANSA (29/12) rivela che ... "Sono circa due milioni, secondo le ultime stime della Societa italiana di psichiatria (Sip), gli italiani che accusano disturbi mentali: di questi, circa uno su quattro (mezzo milione di persone) e in trattamento per una psicosi, un disturbo dell'umore o per l'ansia. Spesso, pero, la patologia non e diagnosticata o trattata adeguatamente".
Un'alta percentuale di psicofarmaci viene prescritta da medici generici.
Come puo essere successo? Con il marketing, come dichiarato dall'ex rappresentante di farmaci, Michael Oldani: "Consiste nel creare una buona storia che fa uso di termini scientifici per convincere un medico a pensare di fare prescrizioni".
Il Vice Presidente del Comitato Silvio De Fanti ha dichiarato: "Nel campo della salute mentale esistono a tutt'oggi pratiche barbariche, violente, che causano degradazione ed umiliazione nelle vittime che le subiscono, in alcuni casi addirittura letali, quali i moderni sistemi di contenzione sia fisica che chimica che non possono continuare ad essere ignorati ma devono essere resi noti e gli si deve porre un freno".
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus Tel 02 36510685 Email info@ccdu.org www.ccdu.org
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