Welfare Italia :: Politica :: Da Rosarno a Roma: diritti e dignità er tutti Invia ad un amico Statistiche FAQ
4 Maggio 2024 Sab                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Da Rosarno a Roma: diritti e dignità er tutti
1.02.2010

DA ROSARNO A ROMA: DIRITTI E DIGNITA' PER TUTTI
"Non abbiamo da perdere che le nostre catene"
A Rosarno l'ordine è stato ristabilito. Il dispiegamento militare dello
Stato ha risolto in quella terra il problema della situazione da guerra
civile seguita alla giusta rivolta dei braccianti immigrati, privati dei più
elementari diritti.
Le stesse persone costrette a fuggire dalla guerra e dalla devastazione che
il grande capitale e i governi occidentali portano nei loro paesi, vengono
esposte nella democratica e civile Italia all'asservimento, alla
segregazione e al linciaggio, fino alla reclusione nei campi d'internamento
chiamati ora CIE, già CPT. Questo è l'esito del cosiddetto "controllo dei
flussi" realizzato da Schenghen in poi, con leggi come la Turco-Napolitano,
la Bossi-Fini, il Pacchetto Sicurezza. A cui oggi, dopo Rosarno, si aggiunge
un nuovo strumento: la deportazione.
Questo è il sistema che consente alla grande distribuzione dei generi
alimentari di lucrare, nel quadro delle direttive dell'UE: a Rosarno come
nel casertano, nel foggiano, nell'Agro Pontino, nel "ricco nord est" tutti
sanno che le maggiori produzioni agricole di questo paese si arricchiscono
grazie all'abbattimento del costo della manodopera. Arance, pomodori,
fagiolini e tutti i gloriosi prodotti dell'industria alimentare italiana
raggiungono le tavole di mezzo mondo grazie al bisogno estremo di lavoro
delle masse di giovani immigrati.
Da Bari a Roma, con un biglietto di sola andata. Così circa duecento di
questi lavoratori si sono ritrovati nella capitale senza alcun punto di
riferimento. Dalle baracche e dagli accampamenti della piana di Gioia Tauro
ai portici di via Marsala, a far compagnia alle altre migliaia di persone
che già pagano il prezzo del generale impoverimento della popolazione.
La Roma delle istituzioni ha guardato altrove, impegnata com'è a costruire
centri commerciali, a fantasticare circuiti di formula 1, a rappresentarsi
tristemente nell'ennesimo teatrino elettorale.
La rete di realtà autorganizzate del Pigneto invece ha aperto le porte ad
una parte di questi lavoratori, improvvisando un luogo di prima ospitalità
all'interno del Centro Sociale ex SNIA, in via Prenestina. Il centro
sociale, l'Osservatorio Antirazzista Territoriale, il Comitato di Quartiere,
l'associazione Progetto Diritti, l'Assemblea delle donne del consultorio, e
tanti altri hanno messo in campo tutte le risorse per garantire una risposta
immediata ai bisogni primari attivando, come già accaduto in passato, una
rete spontanea di solidarietà che ha coinvolto tutto il territorio.
Lo Sportello legale attivo nel territorio sta lavorando per il
riconoscimento dei permessi di soggiorno, Medicina solidale si sta occupando
dell'assistenza sanitaria. Questo contesto di solidarietà attiva ha permesso
che cominciasse un percorso di autorganizzazione, concretizzatosi nella
prima ASSEMBLEA DEI LAVORATORI AFRICANI DI ROSARNO A ROMA, che da questo
momento diventa il luogo centrale delle prossime mobilitazioni.
Ma non basta. Bisogna denunciare i responsabili politici di questa vergogna.
Lo stesso governo che ha deliberatamente lasciato migliaia di lavoratori
nelle inumane condizioni delle tante Rosarno d'Italia, oggi ignora la
condizione di profughi che ha creato con la deportazione. Senza casa, senza
lavoro, senza reddito alcuno. Le istituzioni avrebbero poteri,
responsabilità e risorse per garantire il diritto di questi lavoratori ad
un'ospitalità degna.
Le azioni di solidarietà vanno tradotte immediatamente in percorsi di lotta.
I lavoratori africani di Rosarno hanno alzato la testa, tra i pochi in
questo paese narcotizzato. Insieme a loro intendiamo porre il problema alla
città ed alle sue istituzioni per rivendicare quello che spetta loro di
diritto:

PERMESSI DI SOGGIORNO, ALLOGGI DIGNITOSI, ASSISTENZA SANITARIA, UN LAVORO
REGOLARE PER TUTTE LE VITTIME DELLA "CACCIA AL NEGRO" E DELLA DEPORTAZIONE
DI ROSARNO.

fonte: Progetto Diritti  segreteria@progettodiritti.it 

Welfare Italia
Hits: 1796
Politica >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti