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Ancora diversi i nodi da sciogliere per la Cooperazione sociale
1.02.2010

Ancora diversi i nodi da sciogliere per la Cooperazione sociale regionale
Coop sociali: A quando il vertice con Tondo?
Il 2009 si era concluso con successo grazie all’ordine del giorno - a sostegno del comparto - approvato dal Consiglio regionale del Fvg
Pordenone
Nonostante il successo ottenuto dalle tre associazioni della Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia con l’approvazione da parte del Consiglio regionale di un importante documento a sostegno del comparto, restano ancora diversi nodi da sciogliere, priorità dalle quali dipende la sopravvivenza di un settore fondamentale in termini sociali, assistenziali e sanitari per la regione. Comparto che – pare opportuno ricordare - vede in Friuli Venezia Giulia la presenza di 200 Cooperative sociali composte da 9 mila soci lavoratori, 1000 dei quali svantaggiati.
Come si ricorderà, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nella seduta conclusiva della sessione di bilancio del 18 dicembre scorso, aveva approvato un ordine del giorno a sostegno della Cooperazione sociale e del Terzo settore. Sebbene presentato con il parere negativo della Giunta regionale per le sue implicazioni economiche, era stato votato dal Consiglio regionale con una larga maggioranza che aveva compreso tutti i gruppi consiliari.
Da ciò la moderata soddisfazione espressa da Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia per i risultati di quella intensa settimana di confronto con le istituzioni – partita il 15 dicembre con una grande manifestazione da parte delle Cooperative sociali davanti alla sede del Consiglio regionale, e poi proseguita con un presidio quotidiano sino all’approvazione del documento -, ritenendo che in quella occasione siano state poste le premesse per lo sviluppo di un confronto costruttivo a favore di tutta la società regionale.
I punti focali di quell’ordine del giorno erano stati formalizzati in una serie di impegni fondamentali per la tutela e lo sviluppo di un settore che è un vero e proprio "bene comune", elementi che attendono ora di essere nuovamente affrontati e concretizzati. A partire dall’annunciato vertice tra il presidente Renzo Tondo e le massime autorità della Cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia, i presidenti regionali di Agci-Solidarietà Alberto Rigotto, di Federsolidarietà-Confcooperative Dario Parisini e di Legacoopsociali Gian Luigi Bettoli. Incontro che, in quei giorni, era stato previsto subito dopo le festività natalizie ma che non è ancora stato calendarizzato.
I nodi da sciogliere non sono di poco conto: si parla dello sviluppo delle forme dell'economia sociale, secondo le indicazioni dell'Unione Europea, al di fuori delle regole del mercato "tradizionale"; della ricerca di nuove risorse per finanziare le Cooperative sociali e gli enti pubblici locali che sviluppano politiche di inserimento lavorativo di persone; dell'accesso delle Cooperative, ed in particolare delle Cooperative sociali, ai finanziamenti di Friulia.
E ancora dell'individuazione di un assessorato di riferimento per il settore (quello ai servizi sociali); del ruolo del Terzo Settore nella programmazione socio-sanitaria della Regione; dell'elaborazione di atti di riferimento per gli enti locali, come l'atteso prezziario, e della determinazione di quote di servizi da destinare alla Cooperazione sociale di inserimento lavorativo (oltre all'atto di indirizzo per gli affidamenti di servizi al Terzo Settore, che l'assessore alla Salute e Protezione Sociale, Vladimir Kosic, ha annunciato di imminente emanazione).

Fabio Della Pietra
Ufficio Stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
www.itaca.coopsoc.it

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