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Bamboccioni, birbantelli e pugili suonati ( di A. Di Pietro )
21.02.2010

Bamboccioni, birbantelli e pugili suonati ( di Antonio Di Pietro)
In questi giorni abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto: Bertolaso è diventato il bamboccione ingenuo, oggetto delle macchinazioni di imprenditori burattinai; Letta come un pugile suonato, fino ad oggi uomo ombra del Governo, ripete come un disco incantato di essere preoccupato e di essere stato ingannato, salvo difendere a spada tratta il sistema dei decreti d’urgenza; Berlusconi salta la barricata della corruzione, all’ombra della quale è cresciuto con le sue aziende, e travestito da magistrato millanta di voler buttare fuori dal partito i birbantelli che rubano, riciclano, frodano e colludono con la mafia. Inoltre dice di voler portare in Parlamento il disegno di legge contro la corruzione. Poi si riprende dal delirio e, tornato nei ranghi, spara a zero sui magistrati rispolverando la necessità di un bavaglio alle intercettazioni e negando il sistema di corruzione radicato nel Paese che è del tutto simile al sistema Tangentopoli.
Lo spot elettorale
Signor Presidente del Consiglio, la sua frase “chi sbaglia fuori dal partito” è solo uno spot elettorale. A rendere le sue sparate ancor più ridicole è la precisazione che sarà lei a decidere chi sia o meno un birbantello, lei, mastro birbante, e non un avviso di garanzia o i fatti accertati dalla magistratura. Una visione poco credibile, una visione dello Stato un po’ feudale poiché sappiamo quanto larghe siano le maglie della sua giustizia.... Che dire poi di questo disegno di legge approntato in tutta fretta che, sono pronto a scommettere senza nemmeno averlo letto, non risolverà nulla poiché ispirato da qualche sondaggio che la vede in caduta libera nei consensi, piuttosto che dalla reale intenzione di voler cambiare le cose.
La legislatura della corruzione
La XVI è la legislatura della corruzione. Finita l’era della decadenza Berlusconi, e toccato il fondo, potremo solo risalire la china. Questo non sono io a dirlo, sono i numeri: +229% di aumento della corruzione in due anni. Il Presidente del Consiglio ed i suoi legali sono i responsabili di questo degrado. Un primato raggiunto con lo scudo fiscale, con il legittimo impedimento e con il taglio dei fondi alle Forze dell’ordine e alla giustizia. Le innumerevoli leggi prodotte dal Governo fino ad oggi hanno depotenziato le strutture di controllo e di garanzia della macchina democratica. Con che faccia di bronzo il Governo porta in Parlamento una legge per eliminare le intercettazioni e una contro la corruzione? Non si può recitare la parte del boia e del condannato allo stesso tempo. I cittadini si stanno svegliando dall’ipnosi. I cittadini sapevano che Berlusconi aveva la spazzatura in casa ma oggi scoprono che l’ha portata non solo in Parlamento, nei Ministeri e a Palazzo Grazioli ma anche a casa loro, nelle amministrazioni locali. Questo è stato possibile grazie ad una fitta rete di malfattori, ricattatori, estorsori, ladri e mazzettari che Berlusconi chiama birbantelli e ai quali tira le orecchie non perché disapprovi il loro operato ma perché si sono fatti scoprire.
Corruttori senza corrotti
Berlusconi vuole manipolare l’opinione pubblica parlando di un disegno di legge sulla corruzione pur negando che nella vicenda della Protezione Civile è proprio di corruzione che si tratta. Ci sono i corruttori ma non si vogliono riconoscere le responsabilità dei corrotti. C’è chi ha avuto il potere di ‘fare e disfare’ in mezza Italia ma si nega che ci sia chi glie lo ha concesso. Ci sono gli sciacalli del terremoto abruzzese ma si protegge chi ha aperto loro le gabbie. Ci sono i Verdini, i Balducci, gli Anemone & Co. ma i signori Bertolaso, Letta e Berlusconi vorrebbero passare per vittime insieme ai cittadini. Raggirati ed ignari - sostengono loro - ma, nel migliore dei casi, comunque colpevoli di non aver svolto le loro funzioni - diciamo noi-. E allora qualcuno deve ‘togliere le tende’, qualche testa deve cadere nel cesto, altrimenti risulterebbe ovvio che avessero tutti le mani “in pasta”. Se il Governo avesse voluto contrastare realmente il sistema Tangentopoli2 sarebbe dovuto ricorrere ad uno dei tanti decreti legge, di cui si è servito fin’ora per false emergenze, e non ad un disegno di legge. Per fare piazza pulita dei birbantelli non servono Brunetta e Calderoli ma magistrati con pieni poteri e mani libere. Ma, dopo tutto, come sosteneva Einstein: “chi ha generato il problema difficilmente riuscirà a trovarne la soluzione”.

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