"La correzione al ribasso delle previsioni di gettito tributario effettuata dal governo con il documento di assestamento di Bilancio appare di gravità estrema".
Lo afferma Vincenzo Visco, del Direttivo nazionale Ds.
"Scontando il gettito dei condoni, infatti, l’ammanco, rispetto alle previsioni inziali, ammonta ad oltre 17 miliardi di euro. E’ una cifra – sostiene Visco - che non può essere giustificata con il cattivo andamento dell’economia: infatti, rispetto alle previsioni formulate a fine 2002, sarebbe stata necessaria una riduzione del Pil compresa fra l’1 e il 2 per cento".
"Tutto ciò comporterà un peggioramento del deficit e del suo rapporto con il Pil che si avvia a superare la soglia del 3%. Inoltre si ripercuoterà inevitabilmente sui conti del 2004, il cui riequilibrio richiederebbe ben altro che la manovra da 16 miliardi di cui si parla, se si vogliono mantenere gli impegni assunti in sede internazionale e formalizzati nel Dpef.
I risultati odierni, peraltro, non ci sorprendono, dal momento che essi vanno nella stessa direzione delle previsioni formulate dal Nens nel corso del 2003 e confermano, altresì, che il disavanzo tendenziale per il 2004, al netto delle "una tantum", viaggia a ritmi superiori al 4 per cento".
"Emerge in modo palese l’irresponsabile gestione della politica tributaria seguita dal Governo: i condoni, oltre a cannibalizzare i proventi dell’accertamento, provocano - come abbiamo con insistenza sostenuto – un crollo della ‘Tax compliance’(fiducia reciproca tra cittadini e Stato alla base del patto fiscale).
Particolarmente grave, in questa situazione che giustifica il massimo allarme, è la condotta del Governo che seguita a tenere il Parlamento all’oscuro di tutti gli elementi necessari per valutare con cognizione di causa le dinamiche di finanza pubblica in atto. Fino a ieri le comunicazioni del governo sul fronte tributario erano state improntate ad un netto ottimismo che faceva ritenere un andamento migliore di tutte le previsioni, per scoprire adesso, all’improvviso, che la situazione è esattamente opposta.
Non sono noti i dati risultanti dai versamenti relativi all’autotassazione, non si conoscono gli andamenti delle singole voci di imposta, non vengono comunicati i dati necessari alla valutazione della spesa previdenziale, ignoriamo i criteri adottati per raccordare l’indebitamento al fabbisogno di cassa, non sappiamo quali effetti abbiano ottenuto le misure di contenimento della spesa, non si sa come stanno procedendo le cartolarizzazioni...".
"In queste condizioni – conclude Visco - i rischi di una manipolazione consapevole dei dati contabili sono elevatissimi, e la sorpresa di ieri, più che i dati (che, come si è detto, riflettono nella sostanza previsioni da noi già formulate) riguarda anche la scelta dei tempi per comunicarli che potrebbe rispondere ad una tattica utile, in questa fase, nei confronti di alcuni dei partiti della maggioranza".