31.03.2010
Inps: Fammoni, voucher in tabaccheria? Potrebbero nuocere gravemente al lavoro Come le sigarette nuocciono gravemente alla salute i voucher potrebbero nuocere gravemente al lavoro”. “Come le sigarette nuocciono gravemente alla salute i voucher potrebbero nuocere gravemente al lavoro”. E’ il commento del segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, alla notizia che dalla metà di aprile i buoni lavoro potranno essere venduti e incassati in tabaccheria. “I voucher - ricorda il dirigente sindacale - sono uno strumento che abbiamo contestato per due ragioni: il valore nominale di 10 euro non si riferisce all’ora di lavoro ma ad una percentuale che deve essere concordata, mediamente superiore alle due ore secondo nostri dati”. In secondo luogo, “per il pericolo concreto che i voucher sostituiscano il lavoro subordinato”. L’Inps, inoltre, contesta Fammoni, “afferma che si tratta totalmente di emersione da lavoro nero o irregolare ma non appare alcun elemento analitico a sostegno di questa tesi”. Perplessità , inoltre, destano in Fammoni anche i risultati di uno studio diffuso dall’Inps sui tempi di reimpiego dei percettori di sussidio di disoccupazione. “L’Inps - afferma - sostiene che, nel corso del 2009, il 57% dei disoccupati percettori di indennità ordinaria ha ritrovato lavoro, ma sarebbe necessario conoscere che tipologia di lavoro hanno trovato. I dati dei Centri per l’impiego ci dicono, infatti, che sono in gran parte cresciute le tipologie di lavoro a chiamata, occasionale e, appunto, l’utilizzo dei voucher”. “Ma che succede al rimanente 43%? - si domanda Fammoni - Quanti hanno esaurito o stanno per esaurire l’indennità di disoccupazione e sono rimasti, o stanno per rimanere, senza alcuna tutela? Il solo campione dell’Inps dice che oltre 160mila persone sono rimaste disoccupate e la platea reale è ben più ampia. Abbiamo più volte richiesto un prolungamento straordinario delle indennità di disoccupazione per il 2010 ma il governo non ha mai dato risposta. Dati chiari in questo senso - conclude - sarebbero necessari e dirimenti.
fonte: cgil nazionale
Welfare Italia
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