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Parlamento, giudizio critico sulle soluzioni per Grecia
7.04.2010

Parlamento, giudizio critico sulle soluzioni per Grecia e zona euro
Van Rompuy soddisfatto dell'esito del Consiglio europeo di marzo
Scetticismo dei deputati su formula di aiuto alla Grecia e governance economica dell'UE
Il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy insieme al presidente del Parlamento Jerzy Buzek durante la seduta plenaria speciale del 7 aprile.
Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, è stato accolto da un'Aula piuttosto dura rispetto alle soluzioni trovate dai Governi europei per risolvere la crisi greca e assicurare la stabilità finanziaria della zona euro. Approccio più ambizioso e politica economica comune sono le domande condivise dalla maggioranza dei gruppi politici.
Il compromesso sulla Grecia
Van Rompuy ha presentato oggi 7 aprile al Parlamento gli esiti del primo Consiglio europeo da lui presieduto, il 25 e 26 marzo a Bruxelles.
Al centro del dibattito, il meccanismo di un eventuale finanziamento di aiuto alla Grecia, che - secondo quanto stabilito dai Capi di Stato e di Governo il 25 marzo - dovrebbe provenire in parte da prestiti bilaterali dei Paesi membri dell'UE e in parte dal Fondo Monetario Internazionale. Ma anche la necessità di una visione economica e di riforme di lungo termine, non solo per la Grecia ma per tutta la zona euro.
"Siamo partiti da grandi divergenze", ha esordito Van Rompuy, "ma l'accordo finale prova la capacità dell'UE di costruire compromessi validi".
Bisogno di rafforzare la governance
Il primo presidente del Consiglio europeo ha rassicurato l'Aula che la partecipazione dell'FMI ad un eventuale finanziamento del deficit greco non compromette la capacità decisionale dell'UE, "perché in fondo l'FMI è finanziato dai Paesi UE". E ha spiegato che il Consiglio europeo ha stabilito una "task-force" per studiare le soluzioni a possibili crisi in futuro.
"Ma dietro ai problemi budgetari ci sono sempre problemi economici", ha ammesso l'ex premier belga, riconoscendo che "i meccanismi di governance e sorveglianza devono essere rafforzati".
Dura reazione dei gruppi politici
L'accoglienza dei deputati al neo-presidente non è stata delle più calorose. "Il rafforzamento delle strutture di governance è una mera promessa. Quello che la gente vuole sono i risultati", ha attaccato la vice-presidente del Gruppo popolare Corien Wortmann-Kool.
"La solidarietà" - ha continuato - "è una via a due direzioni, e ora la Grecia deve mettere in atto misure di risparmio".
"Deludente" ha definito il vertice Hannes Swoboda, a nome del Gruppo dei Socialisti e Democratici. "Lasciare intervenire il Fondo Monetario europeo significa rinunciare a una politica economica comune a favore di un approccio tecnocratico".
Il deputato austriaco ha poi paragonato la "task force" stabilita dal Consiglio all' "equipaggio del Titanic che, mentre la nave finisce sull'iceberg, prepara il menu per la settimana dopo".
"Rischio di danneggiare la Grecia"
"Seri dubbi" da parte del gruppo Liberale e Democratico, sul meccanismo di finanziamento alla Grecia, perché basato su prestiti bilaterali e non una soluzione europea. "I mercati stanno reagendo in un modo che potrebbe danneggiare la Grecia invece di aiutarla", ha affermato il leader liberale Guy Verhofstadt.
"L'unica cosa buona di questo Consiglio è che ha messo fine alla vergognosa battaglia fra Berlino e Parigi sulla Grecia" - ha esordito la capo-gruppo Verde Rebecca Harms, sostenendo che Atene è stata sottoposta a una "pessima valutazione, prima ancora che si decidesse di aiutarla, sia finanziariamente che politicamente."
Per il britannico Timothy Kirkhope, intervenuto per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti, la ricerca di una soluzione europea "non dev'essere il pretesto per estendere i poteri dell'UE".
Parole dure anche dal leader della Sinistra Unita Lothar Bisky, per cui le misure approvate "non sono una soluzione europea. Lasciamo ai mercati finanziari e alle banche il potere di dire agli Stati come spendere i soldi dei cittadini".
Senza mezzi termini l'euroscettico Nigel Farage, EFD: "Tutti i piani centralizzati dell'UE hanno fallito. Lo stesso accadrà con questo nuovo Governo economico".

fonte: http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/008-72119-103-04-16-901-20100406STO72118-2010-13-04-2010/default_it.htm

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