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I tre ostaggi italiani sono stati finalmente liberati
19.04.2010

I tre ostaggi italiani sono stati finalmente liberati. Di questa triste storia rimane un boccone amaro da digerire: il fango gettato in questi giorni su Emergency e' vergognoso. La nostra indignazione nei confronti del governo afgano non arretra di un millimetro. Eravamo, siamo e saremo al fianco di chi spende la propria vita per rendere meno faticosa quella degli altri, come Emergency. E anche se questo capitolo buio si chiude positivamente per i problemi d'oltralpe in casa c'è poco da rilassarsi.

Sulla crisi e sulle riforme il governo ha messo il silenziatore. L'economia nazionale è in ginocchio. Se da un lato i salari sono fermi al palo e ci classificano fra i peggiori Paesi dell'Ocse (23esimi su 30, peggio anche della Grecia), dall'altro si registrano aumenti vertiginosi nelle spese quotidiane. La conseguenza è un risultato amaro: gli equilibri economici delle famiglie italiane precipitano ed anche arrivare alla terza settimana del mese è ormai un problema. Un problema che non riguarda il Governo in carica, troppo impegnato con le beghe interne al Pdl e alle leggi salva premier.

L'ultima stima elaborata dall'osservatorio prezzi e mercati di Unioncamere ha regalato un'altra analisi dolente: le tariffe pubbliche negli ultimi cinque anni sono aumentate del 15%. Il rincaro riguarda ogni settore: da quello postale a quello ferroviario (+26%), dalle autostrade ai trasporti marittimi (+38%). A pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono le famiglie italiane.

Cosa dire delle Rca: il campo assicurativo, liberalizzato nel 1996, è quello che ha subito l'impennata più brusca se si pensa che il rincaro negli ultimi anni è stato del 131,3%, rispetto al +35,3 della zona euro. Per un giovane neo-patentato italiano, oggi, il problema non è soltanto acquistare l'automobile, ma gestirne le spese fra caro petrolio e assicurazioni galoppanti. Il tutto, in un Paese dove l'inflazione continua a salire (+1,4 su base annua, secondo l'Istat), il debito pubblico aumenta di 5 punti percentuali in un solo anno e le entrate fiscali diminuiscono a vista d'occhio.

Come se non bastasse anche la perdita di posti di lavoro non si arresta. Secondo i dati provvisori forniti dal bollettino della Banca d'Italia il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'8,5% a febbraio, facendo registrare un +1,2 rispetto allo stesso mese del 2009. In Italia un giovane su tre non riesce a trovare lavoro. A peggiorare le prospettive di occupazione il fenomeno della delocalizzazione del made in Italy, le aziende preferiscono l'outsourcing, spostando la produzione verso Romania, Cina e India. E mentre l'Italia guarda all'estero, l'estero fugge dall'Italia e le multinazionali, come la Glaxo, chiudono bottega in Veneto e lasciano a spasso 500 lavoratori.

Serve uno scatto d'orgoglio, il Paese deve reagire ad un Governo incapace che limita perfino il compito dell'opposizione. Italia dei Valori vorrebbe collaborare alle riforme economiche ma è impegnata a bloccare la deriva antidemocratica portata avanti dal centro destra. Occuparsi del dramma economico dovrebbe essere una priorità, in un Paese sull'orlo della bancarotta, ed invece siamo impegnati su altri fronti per recuperare gli errori di questa maggioranza con manifestazioni, interrogazioni parlamentari, sit-in e referendum contro la privatizzazione dell'acqua, contro il nucleare e l'incostituzionalità del legittimo impedimento.

Purtroppo, signori del governo, la crisi economica in Italia esiste ancora, anche se le aziende del Premier e dei vostri amici vanno a gonfie vele.

Antonio Di Pietro

fonte: http://www.antoniodipietro.com/2010/04/amici_a_gonfie_vele_cittadini.html?notifica

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