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TEMPO DI CALENDARI: L\\\'ITALIA SENZA BRACHE
22.09.2003
L\\\'ITALIA SENZA BRACHE

Pare che anche l\\\'italia abbia deciso di fare il suo calendario, nuda.
Le istituzioni, Ciampi in testa, hanno ufficialmente disapprovato, ma poi con un\\\'alzata di spalle hanno finito per soccombere alla moda-modernità: non facciamo i moralisti fuori luogo.
Una volta, tempo fa, a una che si scopriva e ti facceva vedere si dava della donna di malaffare oggi invece è un\\\'artista, nudo d\\\'autore, del resto, per esempio, abbiamo al governo \\\"La casa delle Libertà\\\" che non vuol mica dire \\\"casa delle licenziosità\\\", come quelle chiuse dalla Merlin.
Per le riprese fotografiche del \\\"nudo Italia\\\" si sono mobilitate schiere di famosi fotografi e poichè nessuno riusciva nell\\\'intento, hanno formato un consorzio, ma che alla fine ha dovuto arrendersi gettando la spugna. Infatti ogni tentativo di rendere l\\\'Italia, non dico bella, ma appena presentabile è risultato poi vano più per motivi politici che estetici.
Cito (voce del verbo citare, vista la maiuscola d\\\'inizio periodo), solo per amor di cronaca, le due ipotesi più accreditate:
a) la prima, costituzionale, ovvero prendendo l\\\'Italia così come abbiamo imparato a conoscerla, che suggerisce il Monte Rosa e l\\\'Adamello come bianchi seni, il ventre piatto, da far invidia a Naomi C., della piamura padana, il lago di Bolsena come ombelico e il Vesuvio come monte di Venere; le braccia risultano completamente ricoperte dal mare con le sole dita delle mani che spuntano a formare l\\\'arcipelago toscano da una parte e le tremiti dall\\\'altra; con il bacino ruotato, una gamba, completamente nuda, termina con una scarpa, alta, dal tacco pronunciato e robusto, come va di moda oggi, che si identifica con Puglia ,Basilicata e Calabria, mentre l\\\'altra, anch\\\'essa semisommersa, col ginocchio che a pelo di mare dà forma a Capri & co, va a scoprire poi, ruotato di 45°, il piede Sicilia; il capo è nascosto, reclinato all\\\'indietro oltre le spalle delle Alpi. Ma il problema è che non capendo cosa ci stesse a fare la Sardegna, nacque la necessità di accelerare ed esasperare la proposta devolutiva, con qualcuno che proponeva addirittura di alienarla o al movimento indipendentista sardo o alla Francia per far recuperare credibilità a Berlusconi nei confronti di Chirac.
b) la seconda, anticostituzionale, nel senso di rappresentare l\\\'Italia completamente rovesciata, la pone di profilo risolvendo in qualche modo, il problema della testa con la Puglia-Basilicata, e la Calabria a far da naso, il disallineamento dei seni Vesuvio e Maiella o Gran Sasso, a seconda dell\\\'angolazione, per arrivare al monte di Venere con l\\\'Amiata (chissà perchè sempre vulcani inattivi per rappresentare questa parte anatomica), e per chiudere, stando inginocchiata e seduta su i talloni, con il Po ( fiume sacro) a far da divisorio tra le cosce e i polpacci. Le braccia, con qualche piccola variante, quale il gomito per Capri & co, si definiscono come nell\\\'ipotesi precedente. Ma questa volta il problema è duplice: cosa fare della Sardegna abbiamo già detto, ma la Sicilia, il serbatoio più prezioso di voti, non era pensabile darla in pasto alla smania alienante leghista; risolutivo, come al solito, \\\"ghe pensi mi\\\", costruiamo il ponte e così creiamo quel sottile congiungimento, come se uscisse dalla bocca, che a mo\\\' di fumetto, in questo caso obbligatoriamente triangolare, si allarga a contenere parole \\\"Senza di voi non potremmo esistere\\\". Ovviamente nulla a che vedere con la mafia.
La cosa sembrava così possibile quando pare siano arrivati i veti incrociati di Pisanu che, orfano della sua terra, temendo un rimpasto di governo adduceva gravi motivi di ordine pubblico e quello della lega che non poteva accettare, non solo il capo in \\\"terronia\\\", ma soprattutto il \\\"fondo schiena\\\" proprio alle foci del Po, ovviamente sacro, ma non nel senso dell\\\'osso.
Tuttavia la politica, si sa, arte di mediazione e compromesso, serve per risolvere i problemi e farsi venire idee per superarli, quindi non disperiamo e prenotiamoci per il calendario nei prossimi annì, che il ponte è già appaltato, pardon avviato.

PENNAdOCA

19.01.2003

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