21.05.2010
L’astensione del Pd un atto di grande responsabilità federalismo: sul demanio passi avanti grazie alla nostra iniziativa Confronto aperto sui prossimi decreti attuativi La commissione bicamerale sul federalismo fiscale ha votato il parere sul primo dei decreti attuativi a un anno di distanza dall’approvazione della legge. Il testo riguarda il federalismo demaniale che proprio entro il 20 maggio doveva essere approvato definitivamente dal consiglio dei ministri. Gli altri decreti dovranno essere esaminati entro un anno. Al di là del giudizio di merito sui provvedimenti, lo strumento della commissione parlamentare, preteso dal Pd, si è rivelato essenziale per evitare che la riforma si trasformasse in un grande pasticcio, rischioso per il Paese. In questa newsletter troverete le ragioni della nostra astensione, le nostre valutazioni sul percorso della riforma, e come il testo iniziale, votato dal governo, è stato trasformato grazie al nostro decisivo contributo.
di Michele Ventura Il nostro voto di astensione sul federalismo demaniale è la continuazione di una strada che le anime del Partito democratico hanno cominciato a percorrere anche quando collaboravano in formazioni politiche diverse. La riforma del Titolo Quinto della nostra Costituzione in senso federalista è stata una scelta del centro sinistra, nel 2001, ed è stata confermata, con un referendum, da tutti gli italiani. Questo dice che per noi il federalismo solidale è una scelta, così come lo è stato questa settimana il voto di astensione sul federalismo demaniale, che è soltanto il primo e il più semplice dei decreti attuativi che dovremo valutare nei prossimi mesi. Grazie al nostro lavoro molte cose sono migliorate, ma il testo non ci soddisfa. Vogliamo mantenere la nostra disponibilità al confronto e valutare caso per caso i singoli decreti che verranno. La nostra vigilanza è continua e non firmeremo cambiali in bianco a un governo che, federalista a parole, ha dimostrato, anche con il sì della Lega, di essere accentratore nei fatti: impossibilità per i Comuni di avviare opere pubbliche a causa della rigida interpretazione del patto di stabilità interno, taglio dell’Ici, interventi autoritari sui servizi pubblici locali, Spa che svolgono funzioni fin qui pubbliche (Protezione civile, sì certo, bloccata in extremis e dopo tanti scandali e clamori, ma anche Difesa), saccheggio dei Fas (Fondi aree sottoutilizzate)… La nostra apertura è un segno di fiducia sulla possibilità di influenzare ancora in futuro il lavoro del governo. Se sarà possibile o impossibile, cambieremo voto.
fonte: Deputati PD deputatipd@partitodemocratico.it
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