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APPELLO :PER LIBERAZIONE REGISTA PANAHI. |
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23.05.2010
IRAN: DI LELLO (PSI), 'MANIFESTO - APPELLO' PER LIBERAZIONE REGISTA PANAHI. NUMEROSE AUTOREVOLI ADESIONI ROMA, 21 MAG - “Apprendiamo che il regista iraniano Jafar Panahi, rinchiuso in carcere in Iran, ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la propria condizione di ‘prigioniero politico’”. Lo ha dichiarato Marco Di Lello, Coordinatore della segreteria nazionale del Partito socialista italiano.
“La notizia, giunta mentre è in corso di svolgimento il Festival del Cinema di Cannes - continua Di Lello - si aggiunge a una lunga serie di notizie tragiche a cui il governo iraniano ci ha abituati. Esprimiamo dunque, ancora e con forza, la nostra indignazione per la barbarie con cui si colpiscono gli oppositori politici in Iran e lanciamo un 'manifesto - appello' per la liberazione del regista Panahi, disponibile sul sito del Psi www.partitosocialista.it e che invitiamo a sottoscrivere”. Tra i primi firmatari dell’appello, oltre a cominciare dal segreterio del partito, Riccardo Nencini, e a intellettuali ed esponenti politici socialisti, ci sono già Luca Sofri, Michele Placido, Marco Travaglio, Massimo Scaparro, Vincenzo Mollica.
*'Manifesto - appello' per la liberazione di Jafar Panahi*
In nome della libera espressione culturale, artistica e democratica, chiediamo a tutti i cittadini, alle associazioni, alla società civile e all'intero mondo intellettuale italiano di sottoscrivere il presente 'manifesto - appello' di solidarietà per il rilascio immeditato del regista Jafar Panahi, ingiustamente detenuto in carcere in Iran per motivazioni politiche.
Da oltre 30 anni, il regime fondamentalista islamico di Teheran nega ogni diritto di espressione, di libertà e di critica reprimendo con la forza ogni voce di dissidenza laica nei confronti di un potere assoluto e ideologico, che ha assunto la religione come mero strumento finalizzato al controllo sociale, politico e persino psichico di milioni di persone.
Il progresso del pensiero democratico è sostenuto innanzitutto dalla resistenza pacifica di uomini e donne in difesa della libertà di espressione artistica, culturale, sociale ed economica. In tale delicata situazione risulta più che mai necessario sviluppare a livello globale la solidarietà di tutto il mondo civile, politico e intellettuale in difesa della vera arte e della più autentica cultura, affinché si affermi un giorno, in ogni parte del mondo, la vittoria del pensiero più libero e aperto e la forza stessa della più autentica indignazione civile e morale verso tutti i regimi assolutistici e dispotici, contro ogni forma di repressione oscurantista, fisica o psicologica, irrazionale o basata sull'interpretazione arbitraria di princìpi e valori.
p. l'Ufficio Stampa Andrea Nesi 335.6359382
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