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Agenquadri/CGIL considera la manovra del governo iniqua
14.06.2010

Agenquadri/CGIL considera la manovra del governo iniqua e depressiva
Il Comitato Direttivo di Agenquadri riunito Roma il 10 Giugno 2010, considera la manovra economica iniqua, depressiva e quindi un attacco alla possibilità dell’intero paese di affrontare la crisi.
Pur nella consapevolezza della esigenza della manovra economica, la cui necessità era stata invece ripetutamente negata dal governo anche recentemente, ma le norme proposte dal Consiglio dei Ministri sono pesantemente sperequate, perché ancora una volta a pagare sono i cittadini ed i lavoratori che le tasse le pagano già pienamente, lasciando “esattamente come prima” tutti i redditi degli evasori fiscali, delle grandi rendite e del lavoro sommerso.
Insieme a tagli agli stipendi ed ai diritti basilari di una società civile, il governo chiude e pone sotto controllo enti ed istituzioni di alta competenza scientifica e formativa, licenziando gli addetti e distruggendo il futuro dei giovani lavoratori ad alta professionalità pubblici e privati, che già si erano affacciati al mondo del lavoro.
Queste norme pongono sotto diretto controllo politico governativo enti che invece devono avere “piena autonomia scientifica”, e questo ridurrà la fiducia internazionale sia verso queste istituzioni, che verso l’Italia nel suo insieme.
Blocco degli stipendi per quattro anni, azzeramento della contrattazione, blocco del turnover e delle stabilizzazioni dei precari, soppressione di enti di ricerca (nell’ultima versione tutti possono essere oggetto di accorpamento o soppressione), taglio delle risorse per i contratti dei precari che rischiano ancora di più il licenziamento. Queste la azioni più vendute come risolutive dai vari ministri.
Nella scuola con questa manovra si continuano a ridurre gli organici, ed i finanziamenti, costringendo le famiglie a finanziare direttamente ed in modo informale le attività scolastiche.
Le famiglie avranno meno istruzione per i figli, ed i lavoratori della scuola avranno ridotti i loro salari e la realizzazione del contratto.
Nella ricerca si chiudono enti con prestigiose capacità scientifiche riconosciute a livello internazionale ed i cui tecnici hanno più volte sostenuto con le loro capacità le industrie italiane ad affrontare proficuamente il mercato internazionale.
La percentuale di ricercatori precari negli enti di ricerca si aggira dal 10% al 50%, quindi l'effetto immediato della finanziaria sarà la caduta dell'occupazione in settore vitale per le economie moderne e pesanti perdite di professionalità.
Inoltre dentro la manovra si inserisce il pensionamento posticipato delle donne, interpretando in modo distorto, per ovvi motivi politici, quanto richiesto dalla UE.
La UE infatti ci chiede di “creare condizioni di parità”, situazione che non attiene solo al tempo pensionistico, ma che riguarda l’insieme del “welfare state” che ogni stato organizza per i suoi cittadini, delle pari opportunità di carriera e di retribuzione.
Agenquadri ritiene, come sostenuto dalla CGIL, che una vera parità di trattamento sia ottenibile con l’adozione di una flessibilità nell’uscita dal lavoro.
Il direttivo ritiene che anche questa norma sia “dirigistica” e che la sua applicazione creerà l’antefatto per “imporre ope legis” cioè da parte del “salvatore della patria di turno” modifiche ai diritti individuali senza controllo alcuno, dall’oggi al domani, e esprime l’opinione che tutti i risparmi derivanti da questa imposizione, se non corretta, vadano indirizzati sul welfare ed in particolare sul lavoro di cura.
Infine la manovra è squilibrata tra interventi non strutturali e interventi strutturali, i quali ultimi, nella loro formulazioni e obiettivi sono inaccettabili.
L’Agenquadri sosterrà quindi tutte le iniziative della CGIL, sia per modificare nel merito la proposta, sia per abrogare le norme odiose e dannose che contiene.

fonte cgil-nazionale

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