20.06.2010
Strasburgo. Motti spegne il semaforo alimentare Bocciata con 398 voti contrari la discussa proposta di etichettatura STRASBURGO (18 giugno 2010) - Un’altra iniziativa dell’onorevole reggiano Tiziano Motti andata a buon fine: il Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, ha bocciato con 398 voti contro 243 e 16 astensioni la proposta di introdurre un nuovo sistema Ue di etichettatura “a semaforo” dei prodotti alimentari, fortemente sostenuta nell’emiciclo dell’Europarlamento dai Verdi e dalla Sinistra. Il sistema “a semaforo” intendeva inserire nelle etichette alimentari, un codice a colori (verde, ambra e rosso) che “giudicasse” gli alimenti in base al contenuto calorico. L'iniziativa avrebbe danneggiato prodotti ricchi di proprietà nurtitive positive, come il Parmigiano-Reggiano e reso un servizio a prodotti decisamente meno sani come le bevande light con edulcoranti. Ebbene contro la proposta del “semaforo” hanno votato tutto il centrodestra, e alla fine anche una parte dei socialisti e democratici, in particolare la delegazione italiana degli eurodeputati del Pd, preoccupati che venissero stigmatizzati con un “bollino rosso” anche prodotti tipici italiani come il lardo di colonnata (per i grassi), i prosciutti (per il sale), i formaggi (per i grassi) o persino lasagne e pizze surgelate o altri prodotti tipo “quattro salti in padella”. Gli italiani erano anche contro l’indicazione delle calorie nel vino, un’altra proposta respinta dalla Plenaria. Da notare che contro il sistema di etichettatura chiesto dalle associazioni dei consumatori hanno votato praticamente tutti gli italiani, salvo tre: Iva Zanicchi del Pdl-Ppe, Leonardo Domenici del Pd/Sd e Sonia Alfano dell’Idv/Alde. Il voto espresso in plenaria è significativo per la nostra città per due ordini di motivi: da una parte consentirà di tutelare in maniera ancor più significativa il nostro Parmigiano-Reggiano, dall’altra rappresenta una vittoria per l’eurodeputato Tiziano Motti, tra i primi e più strenui parlamentari contrari all’istituzione del semaforo. «Quando ci troviamo di fronte ad un semaforo rosso, ci fermiamo - commenta il deputato - e così faremmo al supermercato di fronte ad una confezione contrassegnata in rosso nel “semaforo alimentare” dell'etichetta. In questo modo le confezioni di Parmigiano Reggiano, per esempio, invecchierebbero sugli scaffali a causa del loro contenuto calorico, che però è ampiamente controbilanciato dalle proprietà nutrizionali. Avremmo dato il colpo di grazia ai nostri caseifici e alle stalle, sostituendoci al consumatore, e questo è l’aspetto più preoccupante sotto il profilo ideologico, nella libertà di scelta. Pensate che pacchia per le bevande “light” piene di edulcoranti, tutte con semaforo verde anche se non sono esattamente il nutrimento ideale per i nostri ragazzi, mentre il latte in polvere per i neonati si troverebbe un bel semaforino con lo stop a causa delle calorie che sviluppa». Secondo l'On. Motti informare o sostituirsi ai consumatori inserendo nelle etichette alimentari un giudizio che influenza l’acquisto, sono due cose ben diverse. Interessante l’intervento di Motti (che risale al marzo scorso) in Commissione Mercato interno e Difesa Consumatori, che diede vita all’emendamento di rigetto della proposta del semaforo alimentare che è stato confermato in plenaria. Il video è su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=gn_ZxqQocx0&feature=sub fonte: http://www.4minuti.it/TnewsI14149Marticolo.htm
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