2.07.2010
Intercettazioni. Il pasticcio sta diventando istituzionale (di Alessandro Maran ) Per la maggioranza sarà un inferno Dal Pd opposizione durissima Il pasticcio sta diventando istituzionale. Parliamo della legge sulle intercettazioni, che piace soltanto al premier e a una parte della sua maggioranza, messa in calendario senza l'accordo dei capigruppo della Camera per il 29 luglio, contro la quale si è rivoltata tutta l'informazione, anche quella filo-Berlusconi, e tutta la magistratura inquirente. Le parole del Capo dello Stato che ha richiamato tutto il Parlamento a concentrarsi sui veri problema degli italiani: i riflessi della crisi e l'impatto e la discussione sulla manovra, sono a tutt'oggi rimaste inascoltate. Abbiamo annunciato un'opposizione senza tregua, avvertendo questa maggioranza che mantenere la discussione su una legge che dev'essere soltanto ritirata perché dannosa per la sicurezza degli italiani, sarà un boomerang. Vogliamo discutere la manovra economica e cambiarla con interventi sulla crescita, ma sappiamo di avere di fronte un governo che ha paura della giustizia e che inventa ministri che non servono soltanto per permettergli di sfuggire ai processi. Per questo abbiamo presentato la mozione di sfiducia a Brancher e chiediamo a tutta l'opposizione, ma anche a chi nella maggioranza non vuole né tacere, né acconsentire, di unirsi a noi per smascherare quest'ultima nomina dai caratteri oscuri.
Intercettazioni Per la maggioranza sarà un inferno Dal Pd opposizione durissima
"L'ultima settimana di luglio e la prima di agosto sarà un inferno per la maggioranza con l'incrocio tra la manovra e l'arrivo del disegno di legge sulle intercettazioni in aula. Noi faremo un'opposizione durissima e intransigente usando tutti gli strumenti parlamentari a disposizione". È la previsione del capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini dopo la calendarizzazione del ddl per fine luglio. Franceschini critica la decisione del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Il calendario non è stato approvato all'unanimità , quindi la decisione è toccata a Fini che ha preso una decisione che noi contrastiamo". In ogni caso, aggiunge il capogruppo del Pd, "a luglio ci potrà essere la discussione generale e non si può votare prima di agosto". Davanti alla volontà della maggioranza, Franceschini si augura che domani, in occasione della manifestazione promossa dalla Fnsi, "anche l'opinione pubblica faccia sentire la sua voce, al di là dell'orientamento politico, perchè gli italiani hanno diritto di dire no ad un provvedimento che ostacola la lotta alla criminalità ". E al tempo stesso, "come ha evidenziato anche il presidente della Privacy Pizzetti, è un bavaglio alla libertà di
fonte: http://www.deputatipd.it
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