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Privatizzazione acqua. Seguire la strada di Parigi
11.07.2010

Privatizzazione acqua: un milione e duecentomila firme fanno paura
Seguire la strada di Parigi
Il commento di Carlo Stagnaro sul Secolo xix del 9 luglio e' molto interessante, perche' evidenzia come i fautori della svendita dei beni e dei servizi comuni alzino una cortina fumogena spaventati dall'incredibile successo della raccolta firme per la ripubblicizzazione dell'acqua in Italia.
Abbandonando la propaganda ideologica liberista per approdare ai fatti non possiamo non ricordare che Mediterranea Acque (che gestisce il servizio idrico a Genova), pur essendo una societa' con maggioranza di capitale pubblico, ha aumentato le tariffe dell'acqua del 14 per cento.
Inoltre, in Iride gli occupati sono passati da 1060 (fine 2006) a 945 (fine 2008), e anche questo e' comprensibile perche' per ridurre i costi di gestione ci si concentra sul costo del lavoro, riducendo organici e cercando di incidere sulle condizioni di lavoro (aumenti dei ritmi e dei carichi di
lavoro, orari ecc.). E' recentissima la drammatica protesta dei lavoratori edili che denunciavano il mancato rispetto della clausola sociale e irregolarita' costanti nell'esecuzione di lavori negli appalti Iride

Ricordo, inoltre, la perdita di controllo democratico su servizi essenziali.
Nel passaggio da Amga (azienda speciale) a Amga SPA tutta pubblica a Iride il Consiglio Comunale e i cittadini hanno visto ridotti i poteri di indirizzo, programmazione e controllo; parole sempre più vuote a fronte del reale potere esercitato dai Consigli di Amministrazione e dagli
Amministratori Delegati.
Recentemente la segreteria generale del Comune di Genova ha dichiarato inammissibile la proposta di considerare acqua e gestione dei rifiuti come servizi privi di rilevanza economica (gli utili andrebbero reinvestiti esclusivamente nell'ammodernamento del servizio stesso) perche' rischiava un “rimbalzo in borsa” del titolo di Mediterranea Acque e di Iride.....

In ultimo, e' veramente curiosa l'affermazione secondo cui le privatizzazioni eviterebbero l'influenza di gruppi politici che favoriscono amici e parenti.
Ricordo solo che il fondo f2i infrastrutture Italia, che e' recentemente entrato in Iride per costituire un gruppo (insieme a Enia) egemone nella gestione dei servizi idrici, in Italia e non solo, ha come presidente Ettore Gotti Tedeschi, vecchio banchiere ora a capo dello Ior, la Banca Vaticana, che è stato prosciolto dopo esser stato scritto tra 71 indagati del processo Parmalat.
L' amministratore delegato di F2i è Vito Gamberale, una carriera tra Autostrade Italia, Eni, Banca Italia, Benetton, e un arresto durante Mani Pulite.
Presidente della Cassa Depositi e Prestiti (principale soggetto di F2i) Franco Bassanini che inizio' anni fa la strada delle privatizzazioni, proseguita dalla moglie Lucia Lanzillotta durante il governo Prodi e perfezionata dal ministro Ronchi nel governo Berlusconi, una volta liberatisi della Sinistra che si opponeva a questa politica.

Si tratta, allora, di seguire l'esempio di Parigi.
La nuova amministrazione municipale, dopo aver anticipato la scadenza delle concessioni con i due operatori privati che dall'84 gestivano l'acqua nella capitale, la Compagnie générale des Eaux (filiale di Veolia) per la rive destra e la società Eau et Force (filiale del gruppo Suez) per la rive sinistra, le ha sostituite nella nuova società di gestione e produzione, con un gruppo pubblico per gli investimenti di lungo periodo.
La città di Parigi ha promesso un controllo sul prezzo e assicura che «la totalità dei guadagni della nuova organizzazione verrà reinvestita nel servizio, sia che si tratti di finanziare le infrastrutture che di controllare i costi fatturati all'utente».
Quasi semplice some bere un bicchiere d'acqua.

--
antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779

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